
(AGENPARL) – gio 16 maggio 2024 GDF SAVONA: TRUFFA BONUS EDILIZI, SEQUESTRATO UN
MILIARDO DI EURO IN CREDITI FISCALI E DENUNCIATI 311
SOGGETTI ECONOMICI, ESEGUITE 85 PERQUISIZIONI IN
TUTTA ITALIA.
I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una
complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta,
riconducibili a
bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento
all’”Ecobonus” e al “Bonus facciate”
Dagli accertamenti esperiti, sviluppati in sinergia con i funzionari
dell’Agenzia
delle Entrate, è stato acclarato come i crediti d’imposta fossero del tutto
inesistenti, in quanto ottenuti tramite l’utilizzo di false fatture
per lavori da
eseguire ovvero in corso di esecuzione su immobili di proprietà di soggetti
residenti nel territorio savonese.
L’azione di servizio del dipendente Gruppo ha successivamente consentito di
appurare come la truffa posta in essere dalle società operanti sul
territorio della
provincia fosse stata replicata su scala nazionale da altre aziende del settore,
in molti casi risultate vere e proprie società “fantasma” oltreché
evasori totali o
con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le
lavorazioni edilizie finalizzate all’ottenimento dell’agevolazione in
parola così
come di fatture attive/passive volte a comprovare l’effettiva esecuzione dei
lavori.
Nella specie, alcuni dei soggetti coinvolti nel disegno criminoso sono risultati
percettori del reddito di cittadinanza, altri gravati da precedenti
penali specifici,
tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri
ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un
legame di parentela (marito/moglie, madre/figlio). Infine, talune società
generatrici di crediti fittizi avevano acquistato a loro volta
ulteriori crediti della
specie, come nel caso di un soggetto che aveva acquistato crediti in qualità di
persona fisica da una società da lui stesso rappresentata.
In aggiunta, una parte dei soggetti coinvolti aveva già effettuato l’indebita
compensazione, conseguendo illeciti ed apprezzabili vantaggi fiscali, mentre
un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore
nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un irrisorio