
“Nonostante le ravvicinate visite del Comandante della Regione Carabinieri Forestale Lombardia e del Vice Comandante del CUFA, la situazione all’interno del Reparto Parco dello Stelvio non accenna a migliorare ed i militari continuano ad essere sottoposti a stress inaccettabili.
Gli incontri che si pensava fossero volti a capire la situazione, in realtà, si sono rivelati una inutile parata di generali che non avevano alcuna voglia di risolvere il problema. Del resto, alla vigilia di un trasferimento e di un pensionamento, chi vorrebbe gestire tali seccature?!
E così, i carabinieri del Reparto Parco dello Stelvio continuano a soffrire nell’indifferenza della catena di comando.
Eppure sono fin troppe le tragiche testimonianze che ogni segnale di malessere non può e non deve essere ignorato e sottovalutato.
Ci sentiamo di condividere appieno le parole della famiglia della povera allieva maresciallo che ha compiuto un gesto estremo nella scuola di Firenze: gerarchia becera, ordini assurdi e procedimenti disciplinari ritorsivi, possono portare chi li subisce a scegliere tragiche soluzioni estreme. Il Comandante Rispoli prenda atto che su questioni così delicate non si può perdere tempo”.
