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Delle Torri presenti nell’antichità se ne sono salvate 24 tra cui le più conosciute sono quella Degli Asinelli e della Garisenda. La prima, alta 97 metri, e la sua sorellina, la Torre della Garisenda, alta 47 metri.
Si favoleggia che quest’ultima, durante la sua costruzione, abbia avuto un crollo che ne compromise una parte e provocò la sua caratteristica pendenza. E’ difficile datare la sua costruzione, si sa che prende il nome dai suoi proprietari: Filippo e Oddo Garisendi.
La torre, negli ultimi tempi sta oscillando più del solito e il Comune di Bologna ha limitato il traffico attorno ai due monumenti fino al 27 ottobre per ridurre le vibrazioni dovute al passaggio dei mezzi.
Dal 2018 è stato creato un comitato tecnico scientifico per monitorarne la stabilità e già dal 2020 la Torre è stata rinforzata con delle cinture in acciaio ad alta resistenza, sono inoltre stati installati anche dei tiranti metallici in acciaio inox, per consolidare la struttura delle pareti perimetrali.
Negli ultimi mesi, le segnalazioni provenienti dai sensori sono aumentate, rilevando vibrazioni e oscillazioni anomale. Gli effetti di questi fenomeni non sono palesi, perché causano movimenti di pochi millimetri nella struttura, ma restano significativi per un edificio così antico e delicato.
Tra accuse, risposte e richieste di dimissioni, al centro del ring c’è finito tra gli altri l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari – che difende la “trasparenza” del lavoro passato e presente fatto dall’amministrazione.
Borsari tira dritto: «Andiamo avanti e lavoriamo con la stessa attenzione che abbiamo sempre avuto», ha detto l’assessore a margine di una conferenza stampa, «le scelte che il sindaco ha assunto sono state scelte precauzionali di tutela sia della collettività sia del bene culturale in sè».
Una fetta di storia che, al di là delle polemiche politiche che ne sono scaturite, va tutelata perché patrimonio di tutti e ogni bolognese considera le Torri come un bene anche suo.
Molti ne hanno fatto oggetto d’ispirazione, ad es. esiste un Fritto alla Garisenda che è un piatto tipico della tradizione bolognese e prende il nome da questa famosa torre pendente di Bologna. Il fritto è un mix di sapori e consistenze, che lo rendono un piatto irresistibile per grandi e piccini. E poi alzando gli occhi, lo sguardo si impatta su questi Versi eterni:
Qual pare a riguardar la Garisenda
sotto il chinato quando un nuvol vada
sovr’essa sì ch’ella in contrario penda
tal parve Anteo a me, che stava a bada
di vederlo chinare […]
– Divina Commedia – Inferno, Canto XXXI –
Tale somma citazione è stata scolpita su una stele di marmo e posta esattamente sul retro della Torre Garisenda, ad oggi visibile a tutti i passanti.