Nel panorama globale, un fatto è ormai incontestabile: la libertà di stampa è minacciata da coloro che dovrebbero proteggerla – le autorità politiche. Questo è il risultato evidente dell’ultima edizione del World Press Freedom Index, istituito da Reporter Senza Frontiere (RSF). Tra i cinque indicatori che compongono il punteggio di ciascun Paese, l’indicatore politico è quello che ha subito la maggior diminuzione nel 2024, registrando un calo complessivo di 7,6 punti.
Un numero crescente di governi e autorità politiche sta fallendo nel suo ruolo di garantire un ambiente favorevole per il giornalismo e il diritto del pubblico a un’informazione affidabile, indipendente e pluralistica. RSF segnala un preoccupante deterioramento nel sostegno e nel rispetto dell’autonomia dei media, insieme a un aumento della pressione esercitata dallo Stato o da altri attori politici.
Il fenomeno è particolarmente evidente in un anno cruciale come il 2024, caratterizzato da elezioni cruciali in diverse parti del mondo. Tuttavia, anziché essere protetti, i giornalisti sono sempre più esposti a minacce, violenze e manipolazioni politiche.
Un caso emblematico è quello della Palestina, occupata e sotto i bombardamenti israeliani, che si trova tra gli ultimi dieci Paesi al mondo per la sicurezza dei giornalisti. Il conflitto in corso nella regione ha causato un numero record di abusi contro i media, con più di 100 reporter palestinesi uccisi dall’ottobre 2023, di cui almeno 22 mentre svolgevano il proprio lavoro.
In molti altri Paesi, le elezioni sono state accompagnate da violenze e intimidazioni nei confronti dei giornalisti. In America Latina, ad esempio, l’avvento al potere di figure politiche ostili alla libertà di stampa ha portato alla chiusura di importanti agenzie di stampa e all’aumento delle minacce contro i media indipendenti.
L’uso della disinformazione a fini politici è diventato sempre più sofisticato, con l’introduzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa e i deepfake. Queste tecniche vengono utilizzate per manipolare l’opinione pubblica e influenzare l’esito delle elezioni, mettendo ulteriormente a rischio l’integrità del processo democratico.
La censura sui media e il controllo sui social network sono diventati strumenti comuni per limitare la libertà di stampa in molti Paesi, con giornalisti che rischiano la detenzione o addirittura la vita per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione.
In Europa, anche se la situazione generale è migliore rispetto ad altre regioni del mondo, ci sono segnali preoccupanti di erosione della libertà di stampa. In Paesi come Ungheria, Malta e Grecia, le maggioranze al potere stanno mettendo sotto pressione i media indipendenti e limitando lo spazio per il dibattito pubblico.
In conclusione, il World Press Freedom Index 2024 mette in luce una tendenza allarmante: la libertà di stampa è sempre più minacciata in tutto il mondo, con gravi conseguenze per la democrazia e i diritti umani. Affrontare questa sfida richiederà un impegno globale per proteggere e promuovere i valori fondamentali del giornalismo indipendente e plurale.