
Prot.n.60/2024 Roma, 22 aprile 2024
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Sottosegretario alla innovazione tecnologica
All’Agid
Al Garante Privacy
Al Dipartimento transizione digitale
p.c. Al Consiglio Nazionale Forense
LORO SEDI
Oggetto: Lettera alle Istituzioni sulla disciplina dell’intelligenza artificiale, sul piano
strategico 2024-2026 e sull’autorità di controllo
Illustrissimi,
l’Organismo Congressuale Forense (OCF) è l’Organo deputato dalla Legge Forense a dare
attuazione concreta alle mozioni approvate dal Congresso Nazionale Forense, massima assise
dell’Avvocatura italiana, molte delle quali riguardano il tema dell’Intelligenza artificiale e
delle sue implicazioni nel mondo della Giustizia.
L’OCF, con comunicato del 28/3/2024, era intervenuto nel dibattito sorto in seguito alla
disponibilità manifestata dal Garante della Privacy di assumere l’incarico di Autorità
nazionale competente ai sensi del Regolamento Ue in materia di Intelligenza artificiale.
Con tale contributo, OCF aveva auspicato, tra l’altro, che il soggetto deputato a tale compito
assumesse anche le funzioni di organo etico e tecnico-giuridico di controllo per quelle
applicazioni della intelligenza artificiale che abbiano influenza sulla tutela dei diritti, con il
potere di fornire il parere preventivo e vincolante sulla loro utilizzabilità nell’ambito
giurisdizionale, previo accertamento del rispetto dei diritti fondamentali della persona, della
conformità ai principi etici e dell’insussistenza o della minimizzazione dei rischi.
Successivamente, è stato reso pubblico il Piano strategico italiano 2024-2026 per l’intelligenza
artificiale e si è appresa la notizia della predisposizione da parte del Governo di una bozza di
DDL diretto a fissare i principi generali in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo,
adozione e applicazione di sistemi di intelligenza artificiale e a individuare l’autorità prevista
dal Regolamento EU sopra menzionato.
Preso atto di tali eventi, OCF accoglie con favore il Piano strategico italiano 2024-2026 per
l’intelligenza artificiale, apprezzando il programma di gestione (anche sotto l’aspetto della
diffusione della conoscenza) di questa nuova tecnologia in continua e sempre più capillare
espansione.
Deve, però, rilevare come non sia stato tenuto in specifica considerazione un settore, quello
della Giustizia, in cui si sta concretizzando l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale,
in prospettiva sempre più diffusa.
La bozza di DDL sull’IA, di cui si ha conoscenza, fissa alcuni principi generali (applicabili
ovviamente anche al settore della Giustizia) e detta alcune norme specifiche in tema di
giurisdizione, prevedendo la competenza del Tribunale delle Imprese e dettando il sacrosanto
principio secondo cui l’IA non può che costituire un semplice strumento in ausilio al Giudice, al quale devono essere riservate tutte le decisioni che incidono sulla situazione giuridica e i
diritti delle persone.
Peraltro, nell’ambito del progetto di intervento del Governo, desumibile dai sopra menzionati
provvedimenti, gli interventi nel settore giustizia non sembrano a prima vista sufficienti o
completi.
L’ambito della Giustizia coinvolge aspetti di preminente rilievo per la tutela dei diritti dei
Cittadini ed è, quindi, necessario un oculato governo della diffusione della tecnologia dell’IA,
nel rispetto dei principi costituzionali e della normativa eurocomunitaria (di prossima entrata
in vigore per lo specifico settore in parola al quale dedica una particolare disciplina).
Le tecnologie di intelligenza artificiale applicate alla giurisdizione devono essere sottoposte
ad un controllo di funzionamento (soggetto imprescindibilmente a conoscibilità dei dati e
verificabilità dei processi tecnologici utilizzati) perché, pur in un’ottica di efficientamento, non
comportino pregiudizi o automatismi (anche predittivi) nella effettiva tutela dei diritti dei
cittadini, improntata ai principi propri dell’ordinamento giuridico italiano, e nel rispetto dei
loro diritti fondamentali.
L’Organismo Congressuale Forense ritiene che, per realizzare tali essenziali finalità, sia
necessario il coinvolgimento di tutti gli operatori del diritto e, in particolare, di Avvocatura e
Magistratura anche in sinergia con il comparto della Ricerca.
D’altra parte, lo stesso regolamento UE evidenzia come l’IA impatti in tutti i settori
dell’attività umana, ivi compreso quello della Giustizia.
Di conseguenza appare necessario che l’attività di indirizzo e di controllo delle Istituzioni di
questa nuova tecnologia sia articolato su più fronti, prevedendo delle macroaree di intervento
e questo già nell’ambito dell’organizzazione dell’Autorità nazionale competente ai sensi del
Regolamento UE, alla quale dovranno essere fornite tutte le risorse necessarie.
OCF pertanto ribadisce quanto già proposto nel comunicato del 28/3/2024 e, in particolare,
l’individuazione di un settore specifico relativo alla Giustizia nell’ambito dell’organizzazione
(non ancora definita dalla bozza del DDL) dell’Autorità per l’intelligenza artificiale della quale
dovranno far parte anche esponenti dell’Avvocatura e della Magistratura, in conformità all’AI
Act (art. 70, c. 3) e con funzioni di controllo etico-giuridico.
Invita, inoltre, il Governo ad integrare il Piano strategico per l’IA 2024-2026 prevedendo una
macroarea aggiuntiva per il settore Giustizia ed offre, a tal fine, la propria piena collaborazione
anche nella successiva fase attuativa delle strategie da individuare, affidando all’Avvocatura
il compito, riconosciutole ancora di recente dal Presidente Mattarella, di fornire, “in un dialogo
costruttivo tra tutti gli operatori del settore, il suo qualificato contributo di esperienza e competenza per l’incremento di efficienza e funzionalità della giustizia”.
Con i migliori saluti.
Il Coordinatore
Avv. Mario Scialla