
(AGENPARL) – ven 26 aprile 2024 Buongiorno,
Sulla base dell’articolo pubblicato stamani da Il Secolo XIX a firma di ANDREA ACQUARONE titolato ’36 ORE AL PRONTO SOCCORSO’, le Direzioni tutte difendono l’operato delle professioniste e dei professionisti che con straordinaria abnegazione operano presso il Pronto Soccorso, in settimane in cui è indiscutibile il massiccio afflusso di cittadini ma dove è garantita l’assistenza a TUTTI i soggetti che si rivolgono presso le nostre strutture, secondo percorsi e tempistiche indicati dal Sistema Sanitario Nazionale. Quanto riportato nell’articolo è tendenzioso, sono riportate falsità rispetto alle ricostruzioni fatte dagli operatori, come ad esempio la coordinatrice infermieristica del Pronto Soccorso, Rita Passarello, che avrebbe agevolato la permanenza in Pronto Soccorso del sig. Acquarone, come da lui scritto, in quanto lui “avrebbe fatto colpo sulla caposala”, ovvero su di lei. Sono inaccettabili per la Direzione e per chi opera nelle nostre strutture tali affermazioni, misogine e lesive verso la sua di professionalità e di conseguenza di tutti coloro i quali sono orgogliosi di operare presso un’istituzione cittadina quale il San Martino. In un passaggio dell’articolo addirittura si legge: “…la signora che per cortesia vuole andare in bagno viene straccionata dalla caposala, quella su cui ho fatto colpo…”. Specie negli ultimi anni, l’Ospedale è sempre orientato al dialogo e alle risposte e repliche al cospetto di critiche costruttive. Qui però di costruttivo c’è poco o nulla, pertanto sono in corso valutazioni per intraprendere azioni verso l’autore dell’articolo nelle opportune sedi, autore entrato e uscito 3 volte dal Pronto Soccorso dopo l’assegnazione di un codice verde, senza pre allertare i professionisti che evidentemente pensava fossero al suo servizio e che dopo l’attesa assistita lo hanno convocato senza successo per la visita indicata dal triage.
A rafforzamento di quanto sostenuto dalle Direzioni del Policlinico “Quella che il reportage del ‘Secolo’ racconta non è la normalità come scritto nel sommario dell’articolo – aggiunge l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Angelo Gratarola – Perché la normalità non può essere quella di una persona che, senza comorbidità, si reca al pronto soccorso per una puntura di zecca. Siamo dunque di fronte ad un accesso improprio e la conferma di questo approccio arriva direttamente dal racconto del giornalista che per ben due volte abbandona il pronto soccorso e torna a casa autonomamente. Per una puntura di zecca la prima risposta deve arrivare dal proprio medico di famiglia e, in subordine, da un ambulatorio di bassa complessità come per esempio, nell’area metropolitana genovese, quello dell’ospedale Gallino di Pontedecimo. Non è certamente il DEA di Secondo livello del Policlinico San Martino, deputato alla risoluzione di casi gravi, il percorso migliore. Come se non bastasse nel reportage si evidenzia, all’interno del Ps, la condizione comune di attesa con altri pazienti e neanche troppo velatamente si lascia intendere un approccio sanitario negativo nei confronti degli stessi”.
“Tutto questo fornisce – spiega sempre Angelo Gratarola – un quadro non veritiero perché, e lo certificano i dati trasmessi periodicamente al Ministero della Salute, il Pronto Soccorso del Policlinico San Martino, così come quello degli altri ospedali liguri, ha tempi di risposta sulle patologie gravi (codici rossi, arancioni e azzurri) inferiori alla media nazionale. In altre parole l’emergenza viene sempre trattata con la dovuta attenzione e tempestività. Regione Liguria è sempre impegnata a dare maggiore sostegno ai Pronto Soccorso e proprio per questo motivo è in atto un’opera di potenziamento e di differenziazione dei percorsi al loro interno. Nell’area genovese questo approccio dall’inizio dell’anno ha già portato ad un abbattimento dei tempi di attesa per i codici a bassa complessità stimato in circa due ore”.
“Accanto a questo l’amministrazione regionale sta lavorando, e l’accordo integrativo appena firmato con i medici di medicina generale ne è un chiaro esempio, per potenziare la medicina territoriale – conclude l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Presto ogni distretto sanitario ligure avrà almeno un ambulatorio con medici di medicina generale dedicato alla bassa complessità e aperto dalle 8 alle 24 . Nell’ambito poi dell’edilizia sanitaria va ricordato che è in corso un importante piano di ammodernamento per molti presidi liguri che ne migliorerà quindi la loro fruizione. Da quanto detto si evince dunque che, pur nelle difficoltà generali del sistema a livello nazionale, lo sforzo messo in campo in Liguria è massimo e anche deontologicamente non può non passare da una corretta e rispettosa narrazione dei fatti”.
Ufficio Stampa
Ospedale Policlinico San Martino
L.go Rosanna Benzi 10, 16132 – Genova
[logo]