(AGENPARL) – mer 24 aprile 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*24 APRILE 2024*
*L’INDAGINE CONGIUNTURALE DI CONFAPI*
*FATTURATO IN CALO PER UN’AZIENDA SU DUE*
*MA GLI IMPRENDITORI PADOVANI CONTINUANO A INVESTIRE*
*SU SOSTENIBILITÀ, R&S E SISTEMI DIGITALI*
*CONFAPI PADOVA: «I NOSTRI IMPRENDITORI*
*SI STANNO PREPARANDO PER IL FUTURO»*
*Fabbrica Padova, di concerto con l’Ufficio Studi di Confapi nazionale, ha
interpellato un panel selezionato di 100 imprenditori delle industrie
manifatturiere del territorio: il 53% degli intervistati ha visto diminuire
il proprio fatturato nel 2023, ciononostante il 55% effettuerà nuovi
investimenti, soprattutto in mezzi di produzione (31%), sostenibilità
ambientale (28%), ricerca e sviluppo (24%) e sistemi digitali (21%).
Persiste la questione manodopera, difficile da reperire per 8 aziende su
10. Il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio: «Il problema Neet?
Pensiamo a una sorta di servizio civile che preveda l’esperienza lavorativa
a tempo di giovani nelle Pmi».*
Nel corso dell’anno 2024 il 55% degli imprenditori ha intenzione di
effettuare nuovi investimenti e il 91% fra loro dichiara che saranno più
ingenti rispetto a quelli dell’anno passato. Un segnale importante di
fiducia e cauto ottimismo da parte delle imprese. È quanto emerge dalle
risposte padovane all’indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio Studi
Confapi su un campione rappresentativo di 2 mila imprese che aderiscono
alla Confederazione, dislocate sull’intero territorio nazionale. Fabbrica
Padova, centro studi dell’Associazione di via Salboro, ha elaborato le
risposte relative al campione delle 100 piccole e medie imprese del suo
territorio (prevalentemente industrie manifatturiere dei settori della
meccanica, della chimica, del tessile, dell’edilizia, dei trasporti,
dell’agroalimentare e dei servizi e multiservizi) che hanno partecipato,
facendo un bilancio sul 2023 e proiettandosi sui prossimi mesi del 2024.
Ecco le indicazioni relative ai principali indicatori economici aziendali.
*FATTURATO E INVESTIMENTI*
Analizzando il secondo semestre 2023 emerge che il 34% delle piccole e
medie industrie italiane ha registrato un incremento della produzione, per
13 su 100 è rimasto invariato e per 53 è diminuito. Dati che si
ripercuotono nel fatturato, aumentato per 34 aziende su 100, rimasto
stabile per 14 e sceso per 52. Nonostante il quadro non roseo, dallo studio
risulta che il 55% delle imprese effettuerà investimenti nel corso del
2024. In che misura? il 31% sino al 10% in più rispetto al 2023, il 19%
dall’11% al 20% in più e il 31% oltre al 20%. Tra gli ambiti di
investimento scelti dalle imprese campionate vi sono i mezzi di produzione
(31%), la sostenibilità ambientale (28%) e le attività di ricerca e
sviluppo (24%), ma anche i sistemi digitali (21%) e il capitale umano (14%).
Sull’andamento dell’economia nei prossimi dodici mesi il sentore è
equamente distribuito, con il 40% degli imprenditori che mostra ottimismo,
circa altrettanti che si aspettano una contrazione del mercato, mentre 18
su 100 prevedono una situazione stabile rispetto al 2023.
*MANODOPERA*
Nonostante il quadro generale incerto, gli imprenditori intervistati si
mostrano pronti a incrementare la forza lavoro nel corso primo semestre
2024: ben il 64% manifesta l’intenzione di assumere. Ma qui si apre il
capitolo relativo alle risorse umane, da tempo quello più complesso:
diventa sempre più difficile per una Pmi trovare il candidato adatto a ciò
che serve e si tratta, spesso, di operai specializzati. Non a caso
dall’indagine emerge che l’82% delle piccole e medie industrie ha
difficoltà a reperire figure professionali rispetto ai propri fabbisogni
aziendali. Dallo studio risulta in particolare che le aziende hanno
difficoltà a trovare operai specializzati (52%), tecnici (41%), manodopera
in generale (10%), informatici (21%) ma anche figure apicali come manager o
dirigenti (10%).
Rimanendo in tema risorse umane, il 43% delle piccole e medie industrie,
negli ultimi sei mesi dello scorso anno, ha dovuto fare i conti con
dimissioni volontarie dai propri dipendenti. La percentuale più
significativa di tale dato si ha nella soglia tra 1 a 3 lavoratori, dove si
sono avute dimissioni per l’89% dei casi.
Sul tema Neet, alla domanda: “Cosa ne pensa della proposta di Confapi di un
servizio civile obbligatorio per i giovani che non studiano e non vogliono
lavorare?”, rispondono in termini favorevoli 87 imprenditori su 100.
*ENERGIA*
Infine, un flash sulla questione energetica, che riveste una rilevanza
determinante per il futuro delle imprese: qualora non si riuscisse a
pervenire all’autonomia energetica implementando forme di energia
alternativa, bisognerebbe investire anche nell’energia nucleare pulita. Ne
è convinto l’87% del campione di imprese.
*PROPOSTE E ANALISI*
«Quello relativo alla manodopera è un fenomeno complesso da affrontare»,
afferma il presidente di Confapi Padova *Carlo Valerio*. «L’inverno
demografico del Paese peggiora la situazione a cui sia aggiungono anche
fenomeni come i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano e che a
Padova, secondo le stime del nostro centro studi, sono il 12,4% del totale.
Il problema, peraltro, non riguarda solo i Neet: se andiamo a guardare il
totale della popolazione inattiva nella nostra provincia tra i 15 e i 64
anni nel 2023 si sale al 25,2%: 18,3% per i maschi, 32,2% per le femmine.
Cioè circa 150 mila padovani che non lavorano. Anche questo influenza la
difficoltà nel trovare manodopera e i costi del lavoro, perché è evidente
che più lavoratori ci sono e meno costi abbiamo. In questo senso, è a mio
avviso interessante la proposta lanciata da Confapi a livello nazionale:
quella di una sorta di servizio civile, a carico dello Stato, che preveda
l’esperienza lavorativa a tempo di giovani nelle Pmi. Altro intervento
utile sulle risorse umane sarebbe quello di una detassazione degli
straordinari come incentivo a una maggiore produttività, così come da tempo
sosteniamo che andrebbero detassati completamente gli utili reinvestiti. Ma
occorre inoltre guardare i paesi che hanno abbondanza di manodopera e
formare i profili professionali che servono alle nostre imprese. In tal
senso Confapi partecipa alla cabina di regia del piano Mattei ed è
impegnata in progetti che prevedono la possibilità di formare giovani
africani in molti dei 23 paesi che hanno aderito al progetto. Le Pmi
dovranno avere un ruolo di primo piano e più centrale nel nostro sistema:
sono le imprese che rappresentano un modello di industria che ha sempre
dato certezze anche in momenti critici come quello che stiamo
attraversando. Ed è particolarmente significativo il fatto che si stiano
preparando per il futuro, con investimenti mirati su sostenibilità
ambientale, ricerca e sviluppo e sistemi digitali, una prospettiva
inimmaginabile appena 10 anni fa. Un ottimo segnale, dimostrazione di
maturità e sensibilità da parte dei nostri imprenditori».
[image: tabella_CONGIUNTURALE-CONFAPI.jpg]
[image: tabella_CONGIUNTURALE-CONFAPI-1.jpg]
*Nella foto Carlo Valerio*
*Nelle infografiche l’outlook sui prossimi mesi e un focus sulle figure
professionali difficili da reperire per le imprese padovane*
Diego Zilio
*Ufficio Stampa Confapi Padova*
*Diego Zilio*
*Ufficio Stampa*
*CONFAPI PADOVA*
Via Salboro, 22/b
35124 Padova
*www.confapi.padova.it *
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