(AGENPARL) – mar 16 aprile 2024 FERRARA, PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ARCHEOLOGICO PARTECIPATO ‘SCAVANDO
S’IMPARA’ E DEI RISULTATI DEL SECONDO ANNO DI SCAVO ALLA DELIZIA
‘SCOMPARSA’ DI BELFIORE. LE SCUOLE COINVOLTE HANNO RACCONTATO LA LORO
ESPERIENZA DA ‘ARCHEOLOGI’, DALLA QUALE È NATO ANCHE UN PODCAST. SABATO 4
MAGGIO GLI ESITI SPIEGATI AL MUSEO ARCHEOLOGICO
Ferrara, 16 apr – Oggi, martedì 16 aprile al Refettorio di San Paolo, si è
tenuta la presentazione “Scavando s’impara. Il secondo anno di scavo alla
Delizia di Belfiore: l’esperienza delle scuole”. Costruita da Alberto
d’Este attorno al 1388 e successivamente ampliata da Lionello, la Delizia
subì forti danni nel corso dei secoli: dal saccheggio all’incendio da parte
dei veneziani durante la guerra del Sale con Venezia, nel 1483, a quando
venne smontata per ricavarne materiale da costruzione, nel 1654. Sopra alla
Delizia vennero poi costruiti edifici e si formò un prato, finché, grazie
al progetto triennale di archeologia partecipata e pubblica “Che Delizia
Belfiore!” questo tesoro è finalmente tornato alla luce.
Ideato e diretto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di
Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara nella persona di Chiara Guarnieri
e realizzato a cura del Gruppo Archeologico Ferrarese (GAF), il progetto di
scavo partecipato ha visto l’apporto degli studenti del Liceo Scientifico
A. Roiti e del Liceo Classico L. Ariosto di Ferrara, con il supporto della
Provincia di Ferrara (proprietaria dell’area), del Consorzio di Bonifica di
Ferrara (che fornisce ogni anno le recinzioni necessarie per delimitare gli
scavi) ed è stato finanziato dal Comune di Ferrara.
Per l’occasione, alla presentazione di oggi è intervenuto il sindaco di
Ferrara, presenti all’evento anche gli assessori alla Cultura e alla
Pubblica istruzione. Per la Soprintendenza settore Archeologia ha portato i
saluti Carolina Ascari Raccagni, per il Gruppo Archeologico Ferrarese
Letizia Bassi, mentre Chiara Guarnieri, responsabile del progetto, ha
illustrato le finalità. Gli archeologi Flavia Amato e Maurizio Molinari,
hanno infine tracciato brevemente i risultati dello scavo 2023. I
protagonisti della giornata sono stati soprattutto gli studenti delle
classi del Liceo Ludovico Ariosto e Liceo Antonio Roiti, che hanno
partecipato alla campagna di scavo 2023 e che a seguito di questa
esperienza hanno contribuito a far conoscere il progetto partecipato
mediante filmati, racconti e podcast.
Lo scorso anno, il secondo dell’iniziativa di archeologia partecipata, ha
portato alla luce nuovi resti murari, ambienti con pavimentazione in
cocciopesto e una vasca realizzata in laterizi. È stato inoltre terminato
lo scavo della vasca da butto scoperta nel 2022. Il terzo anno di scavi
inizierà a settembre 2024 e vedrà la prosecuzione delle attività di cantiere
che, come di consueto, saranno visibili dall’esterno (il cantiere sarà
visitabile dal pubblico con visite guidate). Anche nel 2024 gli studenti
dei Licei Ariosto e Roiti non parteciperanno solo alle operazioni di scavo,
ma anche a quelle post-scavo, come il lavaggio, la siglatura, il disegno e
la fotografia dei reperti recuperati, i quali verranno poi schedati,
fotografati e inventariati per permetterne lo studio.
Dagli studi di carattere paleobotanico con l’esame dei campioni prelevati
alle analisi palinologiche e paleozoologiche, l’obiettivo finale è
restituire alla comunità una Delizia che si credeva scomparsa.
Sabato 4 maggio, alle ore 11:30, presso il Museo Archeologico nazionale, si
terrà l’incontro gratuito e aperto al pubblico “Work in progress. Primi
risultati dalla seconda campagna di scavi alla Delizia di Belfiore”, dove
verranno spiegati i lavori realizzati.
Interverranno per il Museo Archeologico nazionale Tiziano Trocchi, per il
GAF Letizia Bassi, per la Soprintendenza Archeologia Chiara Guarnieri,
ideatrice del progetto “Che Delizia Belfiore!”di cui verranno illustrate le
finalità e i progetti per il prossimo anno. Seguiranno gli interventi degli
archeologi Flavia Amato e Maurizio Molinari riguardanti i risultati dei due
saggi di scavo realizzati nel 2023. Due soci del GAF, Giovanni Matteucci e
Luca Verri, illustreranno alcuni oggetti, rispettivamente in ceramica
smaltata e graffita, rinvenuti nel butto di Belfiore. Sarà in seguito
inaugurata in sala Stucchi presso il medesimo Museo nazionale una piccola
esposizione con parte dei materiali rinvenuti nel butto, ancora in corso di
restauro.
Alcune immagini della presentazione di questa mattina
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