Nella recente camera di consiglio del 22 marzo 2024, i difensori delle Liste coinvolte hanno concordato il rinvio della sessione al fine di permettere la trasmissione delle produzioni avverse e di formulare controdeduzioni entro un termine stabilito. In seguito a tale richiesta congiunta, la Corte centrale ha fissato la nuova data per il 15 aprile 2024, concedendo alle parti tempo fino al 12 aprile 2024 per presentare controdeduzioni e richieste istruttorie.
Tuttavia, la Corte ha ricevuto una serie di memorie dalla Lista 1 dopo la scadenza del termine stabilito: una “seconda memoria” firmata dal difensore il 24 marzo 2024, una “terza memoria” sottoscritta solo da Leo Taroni e inviata dal difensore il 29 marzo 2024, e infine una “quarta memoria” sottoscritta solo da Leo Taroni e inviata il 7 aprile 2024. Poiché queste memorie sembrano presentare nuove domande e non è chiaro se le richieste di decisione immediata contenute in esse costituiscano rinuncia alle richieste istruttorie precedentemente formulate, la Corte ha deciso di revocare la camera di consiglio del 15 aprile 2024 e il termine per il deposito di memorie.
Le parti sono state quindi assegnate al 22 aprile 2024 per presentare una sola memoria riassuntiva delle domande, delle controdeduzioni e delle richieste istruttorie che intendono avanzare. Un ulteriore termine fino al 30 aprile 2024 è stato concesso per eventuali repliche. È stato incaricato l’ufficio della Corte centrale del Grande Oriente d’Italia della trasmissione delle memorie e delle repliche alle parti interessate.
La camera di consiglio per la prosecuzione è stata fissata per il 24 maggio 2024 alle ore 10:30. Questa decisione è stata presa il 10 aprile 2024 a Roma.
La decisione della Corte può sembrare prevedibile, mirando a prolungare i tempi in vista della sessione estiva. Nel frattempo, le vicende attorno ad Antonio Seminario, presunto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, continuano. Mentre da un lato si prolungano i tempi, dall’altro si stringono quelli per il commissariamento del GOI e l’intervento dell’Antimafia.
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