
(AGENPARL) – ven 12 aprile 2024 “Distretti del cibo”: Cia-Agricoltori, auspicio per avvio nuova legislatura
regionale
Solo allo scadere della legislatura la Giunta regionale,con dgr n. 282 del
5 aprile scorso, approva le Disposizioni applicative per il riconoscimento
dei “Distretti del cibo”. L’auspicio è che la nuova legislatura,
recuperando il tempo perduto e procedendo con più speditezza e soprattutto
condivisione con le associazioni degli agricoltori, definisca l’iter per
l’avvio concreto dei Distretti agroalimentari di qualità quali sistemi
produttivi locali, caratterizzati da significativa presenza economica e da
interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e
agroalimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai
sensi della vigente normativa europea o nazionale, oppure da produzioni
tradizionali o tipiche, riconosciuti. A sostenerlo è Cia-Agricoltori
Potenza-Matera che ha individuato all’interno del Piano Agricolo Alimentare
2024-27 tra le proposte prioritarie il *Marchio unico dell’agroalimentare
lucano di qualità* – Per Cia appare utile predisporre uno specifico
progetto riguardante il “Marchio unico dell’agroalimentare lucano di
qualità” quale brand “ombrello” riassuntivo delle produzioni agricole ed
enogastronomiche a loro volta correlate alle eccellenze storico-ambientali.
Intanto *con la firma del nuovo Regolamento Ue sulle Indicazioni
Geografiche, che precede la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, arriva
finalmente il testo unico sulla qualità europea che permetterà agli
agricoltori di essere più competitivi e*, soprattutto, *più tutelati*. “*È
molto positivo che da maggio avremo la nuova legislazione in materia* -spiega
il presidente nazionale Cristiano Fini- *uno strumento all’altezza di
un’Italia che, nel panorama delle IG, resta il primo Paese al mondo *con un
valore alla produzione di 19,1 miliardi”.
*Tra le principali novità*, Cia sottolinea in primis *lo snellimento delle
procedure*, con tempi certi sia per le richieste di approvazione che per la
modifica dei disciplinari;* il rafforzamento dei Consorzi*, con più poteri
e responsabilità; *la migliore protezione delle denominazioni, anche online*,
e lo stop allo sfruttamento delle IG usate come ingredienti dalle industrie
di trasformazione (senza l’esplicito consenso del consorzio);* la maggiore
sostenibilità e trasparenza per i consumatori*, con l’obbligo di indicare
in etichetta il nome del produttore di qualsiasi prodotto certificato.
“Finalmente *siamo sulla buona strada nella salvaguardia e promozione dei
prodotti di qualità nazionali. Dop e Igp sono uno degli asset strategici
del Made in Italy e anche uno dei focus dell’azione di Cia* -aggiunge
Fini-. *Proprio a Cibus infatti, la manifestazione di riferimento per il
settore agroalimentare tricolore*, a maggio a Parma, *metteremo al centro
della partecipazione confederale le nostre denominazioni*, dall’origine
fino al consumo”.