Mi volevano buttare fuori dall’ Esercito? Io sono ancora qui, in mezzo al campo!
Addio al Cocer e Benvenuto ai Sindacati Militari: Una Nuova Era per la Difesa dei Diritti.
Nella storia della rappresentanza militare italiana, il 6 aprile 2024 segna una pietra miliare. La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Decreto sulla rappresentanza sindacale dei militari, ponendo fine al Co.Ce.R. (Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare), dopo più di quattro decenni di attività.
Questo cambiamento non è un motivo di nostalgia, ma piuttosto un’occasione per riconoscere un’epocale conquista dei diritti, sanciti dalla Costituzione Italiana, per cui molti colleghi hanno lottato con passione, dedizione e talvolta a costo di sanzioni disciplinari e penali.
Si conclude la mia esperienza personale come delegato Cocer per tre mandati consecutivi (X°, XI°, XII°) è stato un percorso di impegno costante per i diritti dei colleghi.
Ho combattuto nella rappresentanza militare per dare visibilità ai Graduati e ai Volontari, ottenendo una copertura mediatica senza precedenti attraverso social network e stampa nazionale.
Ho portato le nostre istanze a luce pubblica, collaborando con testate giornalistiche come “Venerdì di Repubblica”, “L’Espresso”, “Il Mattino”, “Il Fatto Quotidiano”, “Il Giornale”, “Libero”, e apparendo in televisione su Sky TG24, Mediaset, e conducendo il programma “Rotocalco Militare” dal 2007 al 2012.
La mia battaglia ha toccato temi cruciali: la lotta al precariato, l’aggiornamento degli assegni di funzione, lo sblocco dei contratti, lo sblocco dei classi e degli scatti, lo sblocco dei parametri, il riordino delle carriere, i diritti sindacali, il rientro dei militari nel proprio bacino d’origine, le vittime del dovere e del terrorismo, la tutela del posto di lavoro.
Questo impegno mi ha distinto nei ruoli che svolgo, la storia, l’accoglienza ricevuta in molte caserme dal personale, i fatti parlano chiaro, nonostante le dicerie e le false accuse mosse da alcuni personaggi privi di credibilità.
Fui presidente e cofondatore dell’associazione culturale Libera Rappresentanza, mirata a promuovere i diritti sindacali dei militari.
Diventammo membri osservatori di Euromil già nel 2015, incontrando Emmanuel Jacob a Roma e a Bruxelles. L’associazione inoltre organizzava eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla materia.
Le mie denunce sulle disparità di trattamento economico e le ingiustizie hanno sicuramente infastidito alcuni vertici militari dell’epoca.
Fui oggetto di continui provvedimenti disciplinari, abbassamento repentino delle note caratteristiche, indagato fino ad essere imputato per disobbedienza e diffamazione pluriaggravata, ad opera di una denuncia di due modesti ufficiali che ho incontrato nel corso della mia carriera ma alla fine assolto con la formula “il fatto non sussiste”.
Tuttavia, ho dovuto affrontare spese legali ingenti, danni d’immagine e l’esclusione da concorsi importanti.
Il percorso non è stato facile, ma la mia convinzione sulla necessità e utilità del sindacato per i militari si è rafforzata. La recente fondazione del Sindacato Itamil Esercito, insieme a colleghi come Sandro Frattalemi e Nicola Passarelli, testimonia l’importanza di questa nuova realtà. Tuttavia, le sfide non sono mancate, come un nuovo procedimento giudiziario per una presunta truffa aggravata.
Quanto si evince dalle trascrizioni in mio possesso del dialogo tra i due Ufficiali superiori (di cui uno dei due registrava le conversazioni si presuppone all’interno di Palazzo Esercito) si potrebbe ipotizzare “l’avvio di un progetto ha carattere occulto, elaborato finalizzato ad episodi non veritieri a danno della mia onorabilità, oltre la minaccia e il ricatto per e per tenere sotto controllo il sottoscritto nell’esercizio delle proprie funzioni di Rappresentante Nazionale dei Militari”.
Dopo un complesso, travagliato e lungo periodo di indagini a raggi x e controlli approfonditi a carattere amministrativo, verbali, statini, titoli di viaggio, beidge, la raccolta delle celle telefoniche, i tabulati per verificare i miei spostamenti non escono fuori gli elementi contestati dall’accusa ed arriva il decreto di archiviazione emanato dal Gip del Tribunale Penale Militare di Roma.
“Una coincidenza è solo una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze sono una prova,” diceva il celebre investigatore Poirot.
Questo ennesimo caso dimostra che la rappresentanza militare, sebbene fosse l’unico strumento disponibile, non offriva adeguata tutela ai suoi delegati.
Tuttavia, la mia storia personale e la mia esperienza nel Cocer dimostrano che non tutti i rappresentanti sono uguali: alcuni di noi hanno realmente combattuto per i diritti dei militari.
L’addio al Cocer e l’avvento del Sindacato Militare rappresentano una svolta significativa per i diritti dei militari italiani.
Sono fiero di essere stato tra i pionieri di questa transizione, fungendo da ponte tra il passato e il futuro della rappresentanza militare.
Come Segretario Generale del Sindacato Itamil Esercito, il primo sindacato dell’Esercito Italiano sono ” ORGOGLIOSO” di condividere questo evento storico con ogni singolo tesserato, infatti nel nostro sindacato non esiste l’uomo solo al Comando, tutti siamo ” uno”.
Il Sindacato Itamil Esercito si propone come un baluardo nella difesa e promozione dei diritti e degli interessi del personale militare.
Lo scopo è quello di offrire una protezione concreta e un sostegno efficace ai militari che, fino ad ora, hanno navigato in un sistema spesso indifferente alle loro legittime esigenze.
Il sindacato emerge quindi non solo come strumento di rivendicazione ma anche come luogo di dialogo e confronto, dove la voce di ogni militare può essere ascoltata e valorizzata.
In questo nuovo contesto, è essenziale che il sindacato mantenga un impegno costante nel promuovere una cultura di rispetto e comprensione reciproca tra la dirigenza militare e i suoi tesserati.
Solo così sarà possibile costruire un ambiente di lavoro equo e giusto, dove i diritti dei militari siano garantiti e tutelati.
La strada verso il riconoscimento pieno e l’effettiva applicazione dei diritti sindacali per i militari è ancora lunga e costellata di sfide.
Tuttavia, prendendo lezioni dal passato e con uno sguardo risoluto verso il futuro, i sindacati militari stanno aprendo nuovi orizzonti per il personale delle forze armate.
La lotta per la giustizia e l’uguaglianza non conosce sosta, e il Sindacato Itamil Esercito si pone in prima linea per assicurare che nessun militare debba mai affrontare da solo le difficoltà incontrate nel corso del mio percorso personale.
Mentre salutiamo il Co.Ce.R., accogliamo con spirito rinnovato l’avvento dei sindacati militari. I militari italiani possono ora contare su una rappresentanza che non solo comprende le loro sfide quotidiane, ma si impegna attivamente per ottenere risultati concreti.
Questo è un momento storico, un passaggio dal vecchio al nuovo, che promette di rafforzare il tessuto della nostra comunità militare e la sua posizione nella società.
Concludo con un pensiero rivolto ai miei colleghi e a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo: il vostro coraggio e la vostra perseveranza non sono stati invano.
La nascita dei sindacati militari è la vostra vittoria, la testimonianza che la solidarietà e l’impegno collettivo possono davvero cambiare il corso della storia.
E a tutti i militari italiani dico: avanti insieme, con fiducia e determinazione, verso un futuro di diritti garantiti e voce ascoltata.
Siamo ufficialmente il 1° Sindacato dell’ Esercito italiano e del Comparto Difesa.
Grazie a tutti
Girolamo Foti, Segretario generale Itamil Esercito