(AGENPARL) - Roma, 3 Aprile 2024(AGENPARL) – mer 03 aprile 2024 “Ho dato mandato di querelare Carlo Calenda. Questo pariolino viziato che
gioca a fare il bulletto mediatico non può permettersi di associare il mio
nome e la mia storia politica alla mafia. Mentre lui giocava a fare il
figlio di mammà, io ho combattuto senza sconti la criminalità organizzata,
da Ministro della Giustizia. Calenda non capisce nulla di politica, ma non
pensavo fosse pure un maestro di maleducato e diffamante dileggio. Ci
vedremo in tribunale”, lo scrive il Sindaco di Benevento Clemente Mastella.
“Se Calenda studiasse al posto di fare l’odiatore social, saprebbe che da
cattolico sono stato fautore e diretto protagonista di storiche battaglie
care alla cultura radicale. Recependo la lezione di Giovanni Paolo II, sono
stato da Guardasigilli il promotore dell’ultimo indulto che sia stato
portato a termine in Italia. Lo annunciai a Regina Coeli il 2 giugno del
2006, nel carcere dove anche De Gasperi era stato recluso, con accanto la
figlia Maria Romana, per sottolineare la connessione tra laicità solidale e
cattolicesimo caritatevole. E alla condizione delle carceri io e mia moglie
abbiamo sempre dedicato attenzione ed energie, come sempre hanno fatto in
verità i Radicali”.
“Renzi ha miracolato il pariolino con cariche importanti come quella di
Ambasciatore e Ministro sottraendolo dall’anonimato cui era destinato.
Calenda ha ripagato Renzi con perfidia e ingratitudine. Per me resta il
ragazzotto cui affidavo le mie segnalazioni per il Cis di Nola: disse che
mi avrebbe querelato ma non lo fece, perché è la verità. Stavolta non
basterà l’intercessione di un avvocato comune amico che mi chiese con
insistenza di ritirare la querela, ho il dovere du portarla avanti e non
arretreró di un millimetro per rispetto alla mia famiglia, alla mia etica e
ai miei elettori”, conclude Mastella. Se ha il coraggio rinunciasse
all’immunità parlamentare”.