(AGENPARL) - Roma, 26 Marzo 2024(AGENPARL) – mar 26 marzo 2024 L’intervento del presidente del CNEL al convegno “Il patto che serve. L’attualità del pensiero di Ezio Tarantelli a 40 anni dall’accordo di San Valentino”
Brunetta: Tarantelli eroe civile, ucciso da assassini che erano contro i lavoratori
“Siamo qui oggi per commemorare Ezio Tarantelli. Insieme a lui voglio ricordare Massimo D’Antona e Marco Biagi. Tre amici, tre colleghi, tre persone straordinarie, eroi civili di un Paese che spesso dimentica. Eroi civili uccisi da assassini malati di cattiva ideologia, che erano contro i lavoratori e contro i diritti. Ho avuto con Tarantelli un legame, di amicizia e professionale, strettissimo. Il contributo che diedi al patto di San Valentino sulla scala mobile, nel 1984, è il frutto delle riflessioni che feci con lui giorno dopo giorno, sul tema della predeterminazione dei livelli ottimali di inflazione ai fini della politica economica. Durante le settimane in cui si svolsero le trattative ne parlavamo tutte le sere. Gli raccontavo quel che succedeva al Ministero del Lavoro. Di fatto Tarantelli è stato per me un maestro e una guida”.
Così Renato Brunetta al convegno “Il patto che serve. L’attualità del pensiero di Ezio Tarantelli a 40 anni dall’accordo di San Valentino”, organizzato insieme alla Fondazione Ezio Tarantelli e alla Cisl.
Brunetta: intuizione e attualità di Tarantelli è politica dei redditi orientata alla crescita
“Alla base del decreto sulla scala mobile nel 1984 c’era un patto, che prevedeva politica dei redditi, dialogo sociale e responsabilizzazione delle parti sociali. Cinquanta pagine scritte durante diversi mesi di trattative. Serviva un intervento più drastico per bloccare la spirale prezzi-salari e la base teorica fu quella di Tarantelli e Modigliani. Bisognava aggredire l’inflazione, che era nemica dei salari e quindi nemica dei lavoratori. Seguendo l’approccio di Tarantelli si aprì una nuova stagione. La politica dei redditi non fu più finalizzata al congelamento dei salari, un’impostazione dichiarata fallita dalla storia, ma fu indirizzata all’ottima distribuzione dei redditi per massimizzare la crescita e lo sviluppo. Ecco, l’attualità del pensiero di Tarantelli sta proprio in una politica dei redditi orientata alla crescita”.
Così Renato Brunetta al convegno “Il patto che serve. L’attualità del pensiero di Ezio Tarantelli a 40 anni dall’accordo di San Valentino”, organizzato insieme alla Fondazione Ezio Tarantelli e alla Cisl.
Brunetta: su scala mobile possiamo dire ‘avevamo ragione noi’
“Quando intervenimmo nel 1984 con il decreto di San Valentino la scala mobile, a causa dell’inflazione a due cifre, da strumento di garanzia dei salari era diventata elemento di negatività, che incideva sul potere d’acquisto dei lavoratori. Ci fu un discrimine all’interno del sindacato, per questioni soprattutto ideologiche, con una parte minoritaria del sindacato che seguì lo slogan ‘la scala mobile non si tocca’. Poi, dopo il decreto e nonostante le evidenze empiriche sui risultati della predeterminazione, secondo l’approccio indicato da Tarantelli, il Pci volle un referendum abrogativo e accadde una storia mai vista prima. Era difficile spiegare ai lavoratori i meccanismi perversi dell’illusione monetaria. Era difficile contrastare le posizioni di chi chiedeva ai cittadini se preferissero recuperare un po’ di soldi in tasca oppure bloccare alla radice la spirale inflazionistica. Sembrava una missione impossibile, ma la democrazia ha un’intelligenza superiore e oltre il 54% del popolo italiano votò per il no, con un senso di responsabilità straordinario. Possiamo ben dire ‘avevamo ragione noi’. Ricordiamocelo anche oggi”.
Così Renato Brunetta al convegno “Il patto che serve. L’attualità del pensiero di Ezio Tarantelli a 40 anni dall’accordo di San Valentino”, organizzato insieme alla Fondazione Ezio Tarantelli e alla Cisl.
Ufficio Stampa
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