Le recenti elezioni per il Gran Maestro e la Giunta del Grande Oriente d’Italia (GOI) hanno scatenato una serie di controversie e dibattiti che pongono in risalto lacune nel sistema normativo interno dell’Ordine massonico.
La questione centrale riguarda l’applicazione delle norme elettorali e la validità dei voti, con critiche che si concentrano sulle procedure della Commissione Elettorale Nazionale (CEN) e su presunte irregolarità, come il ritardo nella consegna delle schede in alcune circoscrizioni, come nel caso della Sezione di Palermo e di Enna.
In questo contesto, emerge la necessità impellente di una riforma delle norme elettorali del GOI per garantire trasparenza, equità e legalità nei processi elettorali.
Le disposizioni interne dell’Ordine massonico devono essere aggiornate e complete, rispettando i principi democratici e i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana.
È essenziale che si faccia riferimento all’ordinamento generale dello Stato italiano quando le norme interne non sono esaustive.
La Corte Centrale del Grande Oriente d’Italia – Sezione per i Ricorsi Elettorali sarà chiamata a esaminare attentamente le istanze presentate, assicurando il rispetto della legge e dei principi democratici nelle elezioni dell’Ordine.
Tuttavia, gli esiti di tali ricorsi e decisioni potrebbero portare a diversi scenari futuri.
Da un lato, potrebbe essere ratificato a Rimini il nuovo Gran Maestro, con o senza la presenza delle rappresentanze estere, che ha il pieno potere politico e amministrativo sul GOI. Potrebbero continuare le Tavole d’Accusa e le espulsioni per coloro che si sono schierati per la Lista numero 1.
Tuttavia, se la Corte Centrale dovesse decidere di non accettare il ricorso, la proclamazione del nuovo Gran Maestro rimarrebbe valida.
Questo potrebbe portare alla presentazione di ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (TAR), con conseguenti accuse di rivolgersi alla giustizia civile e espulsioni per coloro che sostengono il ricorso.
In questa situazione, molti massoni si trovano a interrogarsi su quali siano le prossime mosse da compiere.
Alcuni potrebbero auspicare un accordo per gestire ordine e rito senza conflitti, mentre altri potrebbero preferire adottare un atteggiamento più cauto e attendere che la situazione si risolva da sola nel tempo.
Tuttavia, c’è chi suggerisce che la presentazione di ricorsi al Giudice ordinario potrebbe essere una mossa strategica, data l’eventualità di essere espulsi comunque dal GOI.
Una richiesta di sospensione urgente dell’esito delle elezioni potrebbe essere motivata dal fatto che il nuovo Gran Maestro si trova a gestire un patrimonio milionario, il che potrebbe portare a conseguenze significative in caso di dispute legali.
In definitiva, il futuro del Grande Oriente d’Italia è incerto, ma è chiaro che sono necessarie riforme e decisioni coraggiose per garantire la sua integrità e il rispetto dei principi democratici. Che fare esattamente dipenderà dalle strategie e dalle azioni che verranno intraprese nelle prossime settimane e mesi, mentre la comunità massonica cerca di navigare attraverso queste acque agitate.
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