
(AGENPARL) – lun 25 marzo 2024 Erano le 11:16 del 25 marzo 1952 quando un terrificante boato interruppe il
lavoro all’interno della galleria sotto il Monte Cesima all’altezza di
Cannavinelle nel comune di Mignano Montelungo. La tragedia sul lavoro più
grande del dopoguerra fu dovuta allo scoppio di 60 kg di antonite,
esplosivo utilizzato nei lavori di ampliamento del tunnel che divenne la
tomba per 42 operai. Tante, troppe furono le vite spezzate e le storie
interrotte. L’operaio più grande aveva 48 anni, mentre ne aveva soltanto 21
il più giovane. “Settantadue anni dopo quella sciagura le morti bianche
restano un triste argomento all’ordine del giorno; il ricordo dei caduti di
Cannavinelle” ha dichiarato il Segretario della Cisal di Caserta Ferdinando
Palumbo “fa sanguinare una ferita che non potrà rimarginarsi finché il
misuratore annuo del conteggio dei morti sul lavoro non indicherà lo zero.
Oggi come ieri le storie di quelle persone somigliano alle nostre e ci
ricordano che non bisogna abbassare di un millimetro la guardia applicando
scrupolosamente ogni tipo di norma sulla sicurezza e formando costantemente
i lavoratori”.
*Ferdinando Palumbo*
*SEGRETARIO CISAL – UNIONE CASERTA*
*Via Unità Italiana, 158 – 81100 Caserta*