
(AGENPARL) – lun 25 marzo 2024 AGLI ORGANI DELL’INFORMAZIONE
LORO SEDI
Lecce, 25 marzo 2024
Prot. n. 200/MRP
COMUNICATO STAMPA
Indagine “La sfida della transizione energetica per le imprese della provincia di
Lecce. Analisi e prospettive di sviluppo”. Presentazione dei risultati
Nell’ambito del progetto “Le Imprese e l’Energia: Efficientamento Energetico, Comunità
Energetiche, Tecnologie per Impianti Sostenibili” promosso da Confindustria Lecce, in
collaborazione con la Camera di Commercio di Lecce, è stata realizzata una pubblicazione dal
titolo “La sfida della transizione energetica per le imprese della provincia di Lecce.
Analisi e prospettive di sviluppo” presentata oggi in conferenza stampa presso la sede
camerale. Sono intervenuti: Mario Vadrucci, presidente Camera di Commercio di Lecce;
Valentino Nicolì, presidente Confindustria Lecce; Fabio Montinaro, vice presidente
Confindustria Lecce con delega alla Transizione ecologica e Tutela del territorio; Antonio
Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del
Salento; Davide Stasi, curatore dell’elaborazione dei dati.
Per comprendere meglio il punto di partenza è stata condotta un’indagine su un campione di
60 imprese attive nel settore manifatturiero della provincia di Lecce. Di queste il 43,3 per
cento del totale opera nel comparto metalmeccanico, il 25 per cento è censito come “Altre
imprese manifatturiere”, il 20 per cento nell’agroalimentare, l’8,3 per cento nel tessile, l’1,7
per cento nel chimico e un altro 1,7 per cento nel settore del legno.
Dal punto di vista dimensionale il 15 per cento appartiene alla categoria delle micro imprese,
il 51,7 per cento a quella delle piccole, il 25 per cento a quelle delle medie, il restante 8,3 per
cento a quello delle grandi imprese.
Dall’analisi dei dati è stato osservato che il 33,33 per cento del campione consuma fino a
50mila kilowattora (kWh); il 10 per cento da 50mila kWh a 100mila kWh; il 35 per cento da
100mila kWh a 1 milione di kWh; il 21,77 per cento consuma oltre 1 milione di kWh.
Questi dati sottolineano la diversità delle esigenze energetiche delle imprese locali e la
necessità di sviluppare soluzioni su misura per soddisfare tali esigenze, garantendo al
contempo una maggiore efficienza e riduzione dei costi.
Emerge inoltre che il 71,7% delle imprese esaminate possiede già un impianto di produzione
di energia da fonti rinnovabili e una percentuale simile mostra un chiaro interesse ad aderire
a una comunità energetica. Questi risultati dimostrano una forte sensibilità delle imprese
locali nei confronti della sostenibilità ambientale e dell’importanza di abbracciare modelli
energetici più efficienti e green.
Il documento presentato offre anche una panoramica dettagliata sull’andamento dei prezzi
dell’energia elettrica e del gas, sui consumi in provincia di Lecce e in Puglia, sulla produzione
di energia da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda il prezzo dell’energia si evidenzia un
aumento significativo nel 2022, in linea con i trend internazionali. Tale impennata, attribuibile
a diversi fattori tra cui la pandemia di Covid-19 e l’invasione russa dell’Ucraina, sottolinea
l’importanza di investire in fonti energetiche alternative e sostenibili per garantire una
maggiore stabilità e ridurre la dipendenza da fonti tradizionali.
Chiude il lavoro un approfondimento del quadro normativo delle comunità energetiche
rinnovabili (Cer) e le relative regole operative per l’autoconsumo diffuso, con una nota sugli
incentivi previsti dal Pnrr.
Sul tema delle comunità energetiche, peraltro, la Camera di Commercio di Lecce sta
svolgendo un’intensa attività di supporto alle imprese e a tutti gli stakeholder per favorire la
concreta attuazione della transizione energetica.
“La transizione energetica è vitale per il futuro della nostra terra – ha detto il presidente della
Camera di Commercio, Mario Vadrucci – ma lo è altrettanto la possibilità di continuità e di
sviluppo delle nostre imprese. L’intera economia salentina è sottoposta agli effetti di una
globalizzazione ormai troppo spinta. Per questo occorrono norme in grado di assicurare anche
alle piccole e medie imprese – che costituiscono il tessuto industriale di molte parti d’Italia e
del Salento soprattutto – una partecipazione economicamente e finanziariamente sostenibile.
Ci vorranno molti investimenti. Si parla di 600 miliardi in tutta l’Unione Europea che dovranno
essere trovati in tempi tali da aiutare la realizzazione del Green Deal. Ma questo non può
avvenire a scapito dei più deboli. Bisogna impegnare la deputazione politica italiana a tenere
presenti, in sede di Parlamento Europeo, le esigenze di questa parte del mondo produttivo
italiano, in modo che la transizione possa avvenire senza grossi sacrifici e sia in grado di
produrre nuovi posti di lavoro, per i quali bisognerà pensare sin d’ora a nuovi programmi di
formazione per far trovare tutti pronti a guardare con maggiori opportunità al futuro
complessivo del mondo industriale italiano. Occorre ricordare poi che la transizione
energetica, oltre a impattare positivamente sull’ambiente e sul clima, concorre al
raggiungimento di un obiettivo strategico fondamentale: l’indipendenza energetica del
territorio dal contesto internazionale”.
“Come Presidente di Confindustria Lecce – ha detto Valentino Nicolì – sono estremamente
soddisfatto dei risultati ottenuti e dell’impegno dimostrato dalle imprese locali nel
promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica. È evidente che la transizione verso fonti
energetiche più sostenibili è diventata una priorità per le imprese locali e i dati raccolti
confermano che stiamo compiendo passi significativi verso questo obiettivo. La nostra
provincia ha un enorme potenziale per diventare un punto di riferimento per l’innovazione e la
sostenibilità nel settore energetico da fonti rinnovabili. Tuttavia, ci sono ancora sfide da
affrontare e opportunità da cogliere. È fondamentale che istituzioni, enti di ricerca e aziende
lavorino insieme per creare un ambiente favorevole all’adozione di tecnologie green e
all’implementazione di politiche energetiche sostenibili. In questo contesto, Confindustria
Lecce si impegna a svolgere un ruolo attivo di concerto con la Camera di Commercio e con il
supporto scientifico dell’Università del Salento per promuovere soluzioni innovative,
sostenibili ed efficienti per affrontare i trend futuri del settore”.
“Parlare di energia – ha affermato il professore Ficarella – ora non vuol dire più rivolgersi agli
addetti ai lavori, ma significa far partecipare la collettività alla sfida più importante che siamo
chiamati ad affrontare: l’approvvigionamento energetico nel rispetto dell’ambiente. Oggi più
che mai è doveroso agire in maniera sinergica: imprese e mondo della formazione insieme,
per creare il valore che genera lavoro e quindi benessere sociale condiviso. Con questa ferma
convinzione, Unisalento ha attivato, ad esempio, il Corso di Laurea Magistrale in ‘Ingegneria
Energetica’, erogato in collaborazione con il Politecnico di Bari, con le lezioni in inglese. Si
punta a formare ingegneri con forte propensione all’innovazione e all’interdisciplinarietà, in
grado di operare nel contesto della transizione energetica. S’impone, infatti, un dovere morale
per tutti coloro che lavorano nel settore dell’energia: uscire dalle fonti fossili il più presto
possibile, per favorire la riduzione dell’emissione di CO 2, spingere sempre di più verso le
energie rinnovabili, la cui accettazione passa attraverso un reale coinvolgimento delle realtà
locali, a cui le nuove installazioni devono portare ricchezza. I grandi impianti industriali stanno
avviando concrete politiche di decarbonizzazione e, ad oggi, sono gli unici soggetti in grado di