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(AGENPARL) – gio 21 marzo 2024 Valutare, prevenire e ridurre i rischi di infiltrazione criminale
I modelli e strumenti innovativi sviluppati da Transcrime, Centro di ricerca su criminalità e innovazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sono utilizzati da autorità, banche e imprese grazie agli applicativi dello spin-off Crime&tech
L’importanza delle imprese per la criminalità organizzata
Ormai non è possibile comprendere la criminalità organizzata senza studiarne le sue manifestazioni imprenditoriali. Secondo uno degli ultimi rapporti di Europol, l’80% delle organizzazioni criminali attive in Europa utilizza le imprese nelle loro attività illecite. Anche per le mafie italiane le imprese consentono di infiltrarsi negli appalti, influenzare mercato e pubblica amministrazione, creare consenso sociale, riciclare o muovere fondi illeciti. Tutte le principali operazioni degli ultimi anni contro ‘Ndrangheta, Cosa Nostra o Camorra hanno rilevato l’uso di imprese, spesso fittizie o intestate a prestanome, coinvolte in reati finanziari o fiscali.
Per studiare questa evoluzione Transcrime, centro di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha analizzato le imprese collegate o coinvolte in reati di criminalità organizzata, e ha sviluppato fattori di rischio e indicatori per misurarli. Questo approccio è stato utilizzato in decine di progetti in Italia e all’estero, e applicato a diversi fenomeni criminali. I risultati hanno consentito di approfondire le dinamiche dell’infiltrazione. Una sintesi di seguito:
In quali territori e settori operano le imprese infiltrate?
Come evidenziato dai progetti europei MORE e ARIEL, l’infiltrazione delle imprese non è appannaggio delle mafie italiane, ma riguarda anche paesi e soggetti stranieri – dalla criminalità organizzata turcofona in Germania alle bande di biker in Svezia e Finlandia;
In Italia, le regioni del Sud concentrano la maggior parte delle più di 2000 società confiscate in via definitiva alle mafie analizzate nel rapporto PON Sicurezza, e rappresentano anche la maggior parte delle imprese colpite da interdittive antimafia;
Al nord emergono Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna – quest’ultima con un numero di interdittive in crescita. Le province del Nord (tra cui Milano, Brescia, Reggio Emilia e altre) sono anche quelle con la più intensa attività anti-riciclaggio, secondo l’analisi delle segnalazioni sospette del progetto di Transcrime IARM.
La vulnerabilità delle regioni settentrionali emerge anche una ricerca condotta da Transcrime per PoliS-Lombardia, con il sostegno della Prefettura di Milano, che ha applicato 30 indicatori di anomalia su oltre un milione di imprese lombarde, individuando che oltre 5 mila imprese (0,5% del totale) sono ad alto rischio infiltrazione in 3 o più categorie di fattori.
Per quanto riguarda i settori di infiltrazione, se l’analisi delle società confiscate evidenziava ambiti tradizionali – costruzioni, ristorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio (ad esempio di prodotti alimentari) – i casi più recenti analizzati da Transcrime mostrano la presenza di settori più ‘evoluti’ come le energie rinnovabili, i trasporti, il gaming e le scommesse, il commercio di medicinali o la progettazione architettonica/edile.
Che caratteristiche di governance e di bilancio hanno le imprese infiltrate?
Dalle analisi di Transcrime emerge un utilizzo delle imprese spesso strumentale a occultare l’origine illecita dei fondi o dei beneficiari finali. Ad esempio, sia l’analisi delle imprese confiscate alle mafie in Italia che di quelle interdette in Lombardia mostrano un’alta incidenza di donne in ruoli apicali, sintomo del ricorso degli affiliati a prestanome selezionati ‘in famiglia’ per mantenere uno stretto controllo sulle imprese;
Tuttavia non mancano i casi di utilizzo di schemi più sofisticati di esterovestizione o di ricorso a strutture societarie complesse: secondo le analisi del progetto europeo DATACROS, l’1,2% delle 55 milioni di imprese europee mostra collegamenti con trust, fiduciarie o altre entità giuridiche ‘opache’, e l’1% con altre entità registrate in paesi ad alto rischio o in blacklist/greylist a livello anti-riciclaggio e fiscale;
Anche l’indagine di Transcrime sulle imprese italiane che hanno cambiato proprietà durante l’emergenza Covid-19 (43.688 società tra aprile e settembre 2020) ha evidenziato che l’1,3% ha visto l’ingresso di nuovi titolari collegati a giurisdizioni a rischio, un valore 5 volte più elevato della media italiana; e collegati a un numero di forme societarie opache oltre 10 volte superiore alla media, e con 1.120 persone politicamente esposte tra i nuovi titolari (l’1,5% del totale).
L’uso strumentale delle imprese da parte della criminalità organizzata emerge anche dalle analisi di bilancio, che spesso rivelano un’attività produttiva inesistente o come ‘cartiera’, e dalla concentrazione di più imprese agli stessi indirizzi, spesso ‘hub’ di società fittizie, molte delle quali poi fallite;
I modelli e gli strumenti per rilevare le imprese ad alto rischio
L’individuazione dei fattori di rischio infiltrazione criminale ha permesso a Transcrime, e al suo spin-off Crime&tech, di sviluppare dei modelli e tool informatici utilizzati da autorità, banche ed imprese per individuare le imprese ad alto rischio:
Nel progetto DATACROS, Transcrime ha sviluppato un tool impiegato da diverse polizie e autorità anti-corruzione, tra cui Europol, ANAC, autorità francesi, spagnole, rumene e belghe, in indagini su casi di corruzione e reati finanziari internazionali.
Nel progetto KLEPTOTRACE, i modelli di Transcrime stanno permettendo ad Europol e alla task force ‘Freeze & Seize’ della Commissione Europea di individuare le società collegate a soggetti sanzionati russi e bielorussi.
Nel progetto INVERT, sarà sviluppato un applicativo che consentirà a diverse autorità di individuare le società ad alto rischio di sfruttamento lavorativo ed intermediazione illecita di lavoro.
In MEDITHEFT, Transcrime insieme ad AIFA e Arma dei Carabinieri, tra gli altri, hanno elaborato degli indicatori e dei tool per tracciare i grossisti potenzialmente coinvolti in traffico di medicinali rubati.
Nel progetto europeo PROMENADE, Transcrime ha messo a disposizione di diverse guardie costiere europee dei modelli per ricostruire la catena proprietaria di imbarcazioni e cargo e individuare quelli a rischio.
Nell’ambito dell’Operational action 1.4 dell’EMPACT (high-risk criminal networks), Transcrime ha collaborato con il Servizio Centrale Operativo del Ministero dell’Interno per individuare le imprese estere ad alto rischio collegate con soggetti italiani provenienti da territori ad alta densità mafiosa.
Come anticipato sopra, Transcrime ha sviluppato un modello per Polis Lombardia per individuare le imprese lombarde a più alto rischio infiltrazione.