
(AGENPARL) – lun 18 marzo 2024 *Cnpr Forum, con i testi unici c’è la svolta epocale del fisco*
*Pagliuca: “Sancito il percorso comune tra Fondazioni dei commercialisti,
istituzioni e Agenzia delle Entrate”*
“Con il focus di Milano sui testi unici relativi alle norme del sistema
tributario si è sancito l’avvio di un percorso comune tra le Fondazioni dei
dottori commercialisti e degli esperti contabili del territorio che da oggi
si rimboccheranno le maniche per lavorare insieme in favore della crescita
e dello sviluppo di una categoria professionale che sia sempre più moderna,
formata e al passo con i tempi. Grazie a questa unità di intenti è stato
possibile condurre sulla strada giusta anche il dialogo con l’Agenzia delle
Entrate e con le istituzioni nazionali e locali con le quali si registra un
rinnovato rapporto di grande collaborazione. A beneficiarne saranno non
solo i professionisti ma anche le imprese e le famiglie”. Lo ha
dichiarato *Luigi
Pagliuca*, presidente della Fondazione commercialisti Odcec Milano, nel
corso del Cnpr Forum “La riforma fiscale: presentazione dei testi unici”,
in occasione del convegno promosso dalla Fondazione meneghina in
collaborazione con le Fondazioni dei dottori commercialisti e degli esperti
contabili di Firenze, Napoli, Torino e Roma.
Dai rappresentanti delle Fondazioni emerge ottimismo per la presentazione
dei Testi unici che dovrebbero fare maggiore chiarezza, come testimonia *Andrea
Borghini* (numero uno Fondazione Telos Centro studi Odcec Roma): “La nostra
attività prevalente riguarda la fiscalità, per questo siamo impegnati a
rileggere questa riorganizzazione di un sistema tributario tra i più
complessi, in modo da poterlo riformare. Sapere che questo sistema diventa
intellegibile a noi e ai contribuenti è un buon inizio. Ci troviamo di
fronte a un primo passo importante di fronte al quale anche i
professionisti, come suggerito dallo stesso Viceministro Leo, dovranno
abituarsi a leggere le norme sotto questa nuova ottica”.
Secondo *Roberto Frascinelli* (presidente della Fondazione Piero Piccatti e
Aldo Milanese dell’Odcec di Torino): “Il problema che ci poniamo è il
cambiamento del ruolo del dottore commercialista che nell’immaginario
collettivo è visto come colui che provvede a una serie di adempimenti. Oggi
invece le norme fiscali in evoluzione e quelle sulla crisi d’impresa
portano a una evoluzione del ruolo che deve offrire una attività
consulenziale e di supporto nell’interpretazione delle norme nell’ottica di
una ripresa positiva del rapporto tra contribuente e sistema fiscale. Anche
l’introduzione della negoziazione è un elemento positivo che riduce i
contenziosi e porta a una cultura sul pagamento dei contributi non più
conflittuale”.
Ottimista anche *Vincenzo Moretta* (presidente della Fondazione Odcec di
Napoli): “Sono tante le novità fiscali della riforma Leo che sta portando
il rapporto tra contribuente e fisco, con l’intermediazione dei
commercialisti, a livelli molto alti. Ciò grazie alla compliance,
all’adempimento collaborativo, il concordato preventivo biennale, istituti
che danno la possibilità di dialogare e individuare il rischio fiscale
prima ancora che questo diventi un reato. Questa azione di prevenzione
aiuta a trovare le soluzioni adatte risparmiando tante energie da ambo le
parti. Il coinvolgimento dei professionisti in questo processo ha dato
buoni frutti”.
Tanti i contributi offerti nel corso dei lavori dai rappresentanti degli
Ordini territoriali, degli esponenti nazionali della categoria e di esperti
del settore.
*Marcella Caradonna* (presidente dell’Odcec di Milano): “Riponiamo tante
speranze in questo nuovo percorso che porta alla realizzazione di testi
normativi che devono essere espressione di una confluenza di interessi
positivi dei professionisti, dei contribuenti e dello Stato. Work in
progress monitoreremo come si concretizzeranno auspicando che si abbia la
necessaria attenzione soprattutto per le categorie dei più fragili affinchè
ricevano maggiori tutele in ambito fiscale”.
*Luca Asvisio* (presidente Odcec di Torino): “Per i commercialisti
l’interlocuzione con il Viceministro Leo è importante perché dà valore e
riconosce il ruolo che ricopriamo nel Paese. La nostra è una figura
importante a fianco delle imprese e dei contribuenti. Andiamo verso una
riduzione delle sanzioni e delle aliquote. L’obiettivo è l’aumento del
gettito con una riduzione della base dell’evasione per arrivare alle
aliquote fiscali il più possibile integrate. Prima di scrivere delle leggi
è importante il dialogo e il confronto con noi commercialisti e questo non
può che farci guardare al futuro con fiducia.
*Giovanni Battista Calì* (presidente dell’Odcec di Roma): “Le norme
sostanziali contano fino a un certo punto. Ciò che conta davvero sono i
contribuenti, l’amministrazione finanziaria e il loro rapporto. Bisogna
vincere una sfida culturale per avere una normativa che consenta di avere
un cambio di passo reale su questo aspetto. Ben venga la riorganizzazione
dell’intera materia fiscale attraverso i testi unici ma io darei la
precedenza sempre alla compliance e al miglioramento di un rapporto che per
anni è stato conflittuale”.
*Ettore Perrotti* (presidente Odcec de L’Aquila e Sulmona): “Siamo allo
start up di nuove consultazioni che auspichiamo possano rappresentare una
nuova era per il fisco italiano. Speriamo oggi di poter dare spunti
interessanti come operatori della materia. Chi vive il fisco e deve guidare
i propri clienti nella giungla normativa spera sempre che sia possibile
semplificare di molto le norme affinché si riesca a riavvicinare le parti,
contribuenti e Stato, nell’interesse comune di migliorare le proprie
condizioni”.
*Agostino Soave* (presidente dell’Odcec di Salerno): “Aspettavamo da oltre
50 anni una riforma organica che potesse riorganizzare il sistema
tributario italiano. Speriamo sia la volta buona. Ci sono ancora delle
criticità da superare ma sono ottimista. E’ evidente che il ruolo dei
commercialisti è centrale e ci faremo trovare pronti rispetto alle nostre
skills e saremo al fianco di imprese e cittadini per aiutarli nella
conoscenza dei nuovi testi unici che sappiano superare i diversi
scollegamenti registrati dalla complessità della normativa precedente”.
*Enrico Terzani* (presidente Odcec di Firenze): “Parliamo di una riforma
epocale che manda in soffitta i vecchi testi del 1971 sui quali abbiamo
studiato, rendendo l’intera materia al passo con i tempi. Ci aspettiamo una
semplificazione degli adempimenti snellendone la mole, migliorare il
rapporto con il fisco e avere meno incertezze normative e più tutele in
sede di contenzioso. I passaggi sull’obbligo dell’Agenzia di rispondere
sull’autotutela e l’obbligo per le commissioni tributarie di adeguarsi alle
sentenze penali li ritengo accorgimenti importanti”.
*Eustachio Ventura* (presidente dell’Odcec di Cosenza): “Da tanto tempo
aspettavamo una riforma complessiva della materia. Con la partenza delle
consultazioni sui testi unici per ascoltare la voce dei professionisti e
dei contribuenti insieme agli accademici si è compiuto un primo passo
importante per superare la frammentazione normativa e la disomogeneità in
materia fiscale. Occorre tener conto delle sollecitazioni che verranno
dalla nostra categoria per ottenere vantaggi importanti per i cittadini”.
*Salvatore Virgillito* (presidente dell’Odcec di Catania): “Ritengo che
questo momento rappresenti una svolta epocale non solo per la nostra
categoria ma per l’intero sistema Paese. Se non c’è certezza e stabilità
delle norme, l’Italia non potrà mai essere attrattiva per gli imprenditori,
soprattutto quelli esteri. Il ruolo dei commercialisti diventa fondamentale
in questo momento di passaggio che registrerà una crescita significativa
della nostra professione soprattutto per ciò che riguarda la consulenza ai
nostri clienti”.
*Michele de Tavonatti* (vicepresidente del Consiglio nazionale dei dottori
commercialisti): “E’ una svolta epocale la riforma fiscale del viceministro
Leo. Interessa molto di più i tecnici che i cittadini, ai quali dovremo
spiegarla nel dettaglio. Bisognava forse ridurre un po’ di più le imposte
rimodulando le aliquote irpef in favore del cittadino. Per ora ci
accontentiamo e speriamo in un calendario più adeguato alle scadenze, una
semplificazione e una riduzione degli adempimenti e una razionalizzazione
che dia impulso a un rapporto più moderno tra cittadini, intermediari e
fisco”.
*Salvatore Regalbuto* (tesoriere Cndcec delegato Area fiscalità): “Un
cambio radicale della nostra quotidianità, già iniziato in questo 2024 con
tante novità del decreto sanzioni e quello riscossioni oltre al concordato
preventivo biennale con il quale dovremo iniziare a prendere dimestichezza
da subito. Bisogna rendere lo strumento il più possibile appetibile da una
platea più ampia, parliamo ad esempio di 4,5 milioni di partite iva. Un
fisco che dialoghi evitando conflittualità e puntando sulla compliance è
possibile, a patto che ci siano regole giuste”.
*Dorina Casadei* (vicepresidente della Fondazione Telos): “Il viceministro
Leo ha dimostrato molto coraggio per dare vita a un’opera grandiosa di cui
c’era gran bisogno. Per redigere i testi unici, solo per l’inventario, sono
stati revisionati circa tremila testi normativi con il risultato di un
salto di qualità enorme nella civiltà giuridica. Pensiamo all’autotutela,
allo Statuto del contribuente, istituti che ci consentono di avanzare anche
in chiave europea. I Princìpi della legge delega sono di altissimo profilo.
Ora tocca a tutti noi contribuire affinché diventino realtà”.
*Andrea Bongi* (dottore commercialista in Pistoia): “Una svolta attesa da