
(AGENPARL) – lun 18 marzo 2024 COMUNICATO STAMPA
PIANO MATTEI.
DI GIORGIO (API): PMI PROTAGONISTE PER COLLABORAZIONE WIN WIN
CON CONTINENTE AFRICANO
“Condivido quanto dichiarato dal nostro Presidente CONFAPI Cristian Camisa la scorsa settimana
a Palazzo Chigi nel corso della prima cabina di regia ristretta sul “Piano Mattei” – commenta Mario
Di Giorgio, Presidente API Novara VCO e Vercelli.
“Da tempo la Piccola e Media Industria privata italiana, rappresentata da Confapi, guarda
strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e
sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica non predatoria ma win win del
continente africano. Già dal 2019 con la firma, sotto l’egida della Comunità europea, dell’Eu-
African Alliance, Confapi ha iniziato un percorso per lo scambio di know-how, formazione,
innovazione, modelli d’impresa e di coesione territoriale” – prosegue Di Giorgio.
“Nel corso dell’incontro Camisa ha sottolineato l’importanza del ruolo centrale della Piccola e
Media Industria che da sempre è abituata a collaborare con gli interlocutori esteri per una crescita
comune. Si è quindi focalizzato su due temi in particolare: la formazione in loco della manodopera
e le terre rare. È noto che da una parte c’è il problema dei flussi migratori non controllati, sul quale
il Governo sta lavorando, e dall’altra la mancanza di manodopera di cui soffrono le nostre aziende,
soprattutto quelle manifatturiere. Infatti, l’ultima indagine congiunturale CONFAPI registra che il
63% delle imprese non riesce a coprire i suoi fabbisogni in termini di forza lavoro. Tenendo in
considerazione il fatto che il 60% della popolazione africana ha meno di 24 anni, la nostra
Confederazione sta già portando avanti progetti di labor migration che prevedono una prima parte
di formazione in loco con lo studio anche della lingua italiana e una seconda sessione di
formazione con corsi presso le associazioni di categoria mirati ai fabbisogni delle aziende sui
singoli territori” – continua Di Giorgio.
“Riprendendo quanto dichiarato dal Presidente Confederale, si tratta di un modello virtuoso e
vincente non solo industriale ma anche sociale attraverso il quale da una parte le aziende riescono
a reperire quella manodopera qualificata che oggi è introvabile e dall’altra gli stati africani hanno il
vantaggio di formare persone che poi portano anche le rimesse nel paese di origine. Inoltre, in una
politica di sostenibilità e decarbonizzazione, bisogna ricordare che molte materie prime
diventeranno introvabili nei prossimi anni. Pensiamo al percorso verso la transizione energetica
che si tradurrà in un aumento esponenziale della domanda di metalli critici tra cui rame, litio,
nichel, manganese, cobalto, grafite, molibdeno, zinco, terre rare e silicio. Una domanda che
l’Europa farà fatica a soddisfare” – aggiunge Di Giorgio.
“In quest’ottica il Piano Mattei ricopre un’importanza di natura strategica in relazione all’ampia
disponibilità mineraria della maggior parte dei Paesi del continente africano” – conclude Di Giorgio.
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