
[lid] Nel vasto panorama della pratica legale, talvolta emergono questioni che richiedono una riflessione approfondita sulla corretta condotta processuale e le relative conseguenze giuridiche. Un caso emblematico che solleva interrogativi di rilievo è stato discusso in un’ordinanza della Cassazione Civile, sez. VI-1, datata 16 maggio 2018, n° 11930. Questa decisione, focalizzata sull’attività processuale svolta senza procura, ha portato alla ribalta il tema delle spese di lite a carico dell’avvocato.
Il debitore ha presentato una nota, depositata in data 14 marzo 2024, chiedendo lo stralcio del deposito effettuato dal legale di AMCO, affermando che l’entità non era costituita nel presente giudizio incidentale, pertanto priva dei necessari poteri difensivi. In subordine, si è sollevato il quesito sulla validità del deposito di una dichiarazione di scissione, poiché mancava la prova che l’atto di cessione del credito al debitore esecutato fosse stato notificato precedentemente.
La tesi del debitore è stata fondata sull’assunto che l’omessa notifica dell’atto di cessione ha compromesso la legittimazione attiva di AMCO a procedere nell’esecuzione. La Corte ha sottolineato che il mero deposito di una dichiarazione di scissione non equivale automaticamente alla notifica dell’atto di cessione, e ha evidenziato che AMCO non ha incluso nell’atto di intervento il riferimento all’atto di scissione, generando incertezza sulla titolarità della legittimazione attiva.
Inoltre, è stato richiamato l’articolo 96 del Codice di Procedura Civile, che prevede la possibilità di condannare la parte soccombente al risarcimento dei danni se risulta che ha agito o resistito in giudizio con mala fede o colpa grave.
Il Tribunale di Roma, sezione esecuzioni immobiliari, è chiamato a pronunciarsi sulla decisione, che è stata posticipata al 12 marzo 2024. L’accoglimento dell’opposizione del debitore comporterebbe la condanna del reclamante al pagamento delle spese legali, incluso un eventuale addebito per lite temeraria, come previsto dall’articolo 96 del Codice di Procedura Civile.
In conclusione, il caso in esame solleva importanti questioni riguardanti la corretta conduzione dell’attività processuale e le relative implicazioni giuridiche. La decisione del Tribunale sarà determinante non solo per le parti coinvolte, ma anche per la chiarezza e la coerenza del sistema giudiziario nel suo complesso.