(AGENPARL) - Roma, 14 Marzo 2024(AGENPARL) – gio 14 marzo 2024 UN PUCCINI INEDITO A MANILA. ED UN GIANNI SCHICCHI PER I GIOVANI RESIDENTI
DI UNO DEI QUARTIERI PIU? POVERI DELLA CAPITALE SOTTO L?EGIDA ED IL SOSTEGNO
DELL?AMBASCIATA D?ITALIA NELLE FILIPPINE
Tutto il mondo celebra Puccini. Alle celebrazioni per il genio della musica
le cui opere sono ogni giorno nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo si
unisce la città di Manila, grazie all?impegno dell?Ambasciata d?Italia e al
nostro ambasciatore Marco Clemente che da oltre un anno lavora con i giovani
ed in contatto con la Fondazione Festival Pucciniano per celebrare il
Maestro.
L?Ambasciata d?Italia in Manila, proseguendo nella sua consolidata attività,
negli anni recenti, di promozione della cultura operistica italiana nelle
Filippine, è protagonista di due iniziative davvero significative che si
svolgeranno nel contesto delle commemorazioni del centenario della morte di
Giacomo Puccini. Attività realizzate in collaborazione con la Fondazione
Festival Pucciniano che ha dato all?ambasciata consulenza artistica per la
messa a punto del progetto.
Fare opera nelle Filippine non e? impresa facile, ci viene detto da molte
fonti. Nonostante quasi quattro secoli di dominazione occidentale (prima gli
spagnoli e poi gli americani) a seguito dell?indipendenza del Paese
l?interesse per l?opera si e? venuto inspiegabilmente affievolendosi. Agli
inizi del secolo scorso era ancora attivo un Teatro dell?Opera, e
relativamente frequenti erano i tour di compagnie straniere. Una realtà di
cui ormai si sta invece ora perdendo persino il ricordo: e la capitale di
uno dei Paesi più popolosi dell?Asia, e con una tradizione musicale radicata
ma ormai indirizzata verso altri gusti e direzioni, manca infatti di teatri
dedicati e di produzioni operistiche, lasciate oramai alle meritorie ma
purtroppo rarissime iniziative di impresari privati. Ma l?aspetto piu?
preoccupante e? che, con l?invecchiamento della popolazione e la rarefazione
delle occasioni di assistere a produzioni sceniche complete, sta scomparendo
anche il potenziale pubblico per l?opera nelle Filippine.
E? per questo che l?impegno della nostra Ambasciata in Manila ci appare
ancora più degno di attenzione. ?Il centenario pucciniano, come dichiara
l?Ambasciatore Marco Clemente, grande appassionato e conoscitore dell?arte
lirica (non soltanto quella pucciniana)- ci ha dato lo spunto per due
progetti che, per motivi diversi, sono destinati ad attirare l?attenzione
dell?opinione pubblica locale e, forse (almeno nel lungo periodo), cambiare
le sorti dell?opera nelle Filippine.
La prima iniziativa e? la produzione nell?anfiteatro dell?Università ?Ateneo
de Manila? ed in forma semiscenica, da parte della ?Manila Symphony
Orchestra? (la piu? antica compagine orchestrale delle Filippine ? compirà
cento anni nel 2026 ? ed una delle piu? antiche del continente asiatico) del
dittico Suor Angelica/Gianni Schicchi . Sono due titoli raramente
rappresentati nelle Filippine anche se non completamente inediti: se ne
ricordano sporadiche edizioni negli scorsi decenni. Quasi tutti gli artisti,
sia in buca che sul palcoscenico, sono filippini ? e questo aumenta
l?aspettativa da parte del pubblico.
Ma L?elemento particolarmente interessante in questa produzione e?
l?esecuzione, per la prima volta nel corso di una rappresentazione scenica
in tempi moderni in Asia (ma tendiamo ad ipotizzare che siano state
rarissime le esecuzioni anche in Italia o in Europa) della versione
originale della cosiddetta ?Aria dei Fiori? nella Suor Angelica. Una
versione come noto musicalmente avveniristica per i tempi in cui Puccini la
compose e quindi, probabilmente perché? considerata troppo all?avanguardia,
subito sostituita da Puccini colla versione piu? addolcita ed ortodossa che
siamo abituati ad ascoltare. Sono pochi minuti di musica che neppure un
orecchio esperto tenderebbe ad attribuire a Puccini e che il pubblico
filippino avrà per due recite, il 16 e 17 marzo prossimi, l?opportunità
dunque di ascoltare per la prima volta in assoluto in un teatro. Si allegano
alcune foto su alcuni momenti delle prove di Suor Angelica oltre a quella
che raffigura l?Ambasciatore Clemente ed il direttore della ?Manila Symphony
Orchestra? Maestro Marlon Chen.
* * *
La seconda iniziativa tende addirittura ad esulare dall?elemento
artistico-musicale vero e proprio per trasformarsi in una sorta di
esperimento sociale nonché? in un?iniziativa di rara valenza educativa e
spirituale. Una settimana dopo le recite teatrali vere e proprie presso
l??Ateneo di Manila?, infatti, gli stessi artisti si trasferiranno nella
parrocchia di Tondo, uno dei quartieri piu? poveri di Manila, per la
rappresentazione del ?Gianni Schicchi?. Il palcoscenico e l?orchestra,
l?apparato di illuminazione e di amplificazione, nonché? sedie per circa 400
persone, verranno posizionate in quello che e? normalmente un campo giochi
della parrocchia dove i bambini piu? bisognosi vengono accuditi dalla
generosità? dei Padri Camilliani, guidati da Padre Giovanni Gentilin, da
decenni attivi nel sostegno alla comunità più povera di Tondo.
Un esperimento, quello di portare una rappresentazione completa di un?opera
in un quartiere socialmente molto disagiato, mai tentato prima, nelle
Filippine, da nessuna istituzione nazionale ne? pubblica ne? privata. E da
nessuna Ambasciata straniera. A beneficiarne saranno circa 400 ragazzi, di
età compresa tra i 14 e 18 anni, che probabilmente non hanno mai sentito una
nota di opera nella loro giovane esistenza ne? messo piede in un teatro o in
una sala da concerto. Lo ?Schicchi? verrà ovviamente eseguito in lingua
originale (ed in forma completamente scenica): ma per favorire la
comprensione e la migliore fruizione da parte del giovanissimo pubblico, un
attore filippino presenterà la storia della truffa di Gianni Schicchi a
danno degli ipocriti parenti del ricco Buoso Donati nella lingua locale, il
?tagalog?, anche interloquendo, prima e durante la rappresentazione, con i
cantanti e col direttore d?orchestra.
E? una sfida emozionante ma anche un po? temeraria, ha ammesso
l?Ambasciatore Clemente che di questa iniziativa così originale e? stato
l?ideatore. Aggiungendo pero la propria convinzione che questo modo di
offrire un esempio eminente di cultura ?alta? (e che sia proprio Puccini ci
riempie di orgoglio) a chi con essa ha poca o quasi nulla frequentazione,
rappresenta non solamente un modo per dare un momento di allegria e di
elevazione a questi adolescenti dal presente difficile ma anche di gettare
il seme, nel nome di Puccini, per un auspicabile rinascimento dell?opera
lirica (e non solo di quella italiana) nelle Filippine