(AGENPARL) - Roma, 9 Marzo 2024(AGENPARL) – sab 09 marzo 2024 Da frate francescano a pastore valdese. In libreria l’autobiografia di
Giulio Vicentini, “Signore, tu mi hai chiamato per nome. Memorie
1932-1960”, Prefazione di Paolo Ricca, Edizioni La Zisa
* “Signore, tu mi hai chiamato per nome – Memorie 1932-196” *è titolo e
insieme traccia interpretativa dell’ultima opera di Giulio Vicentini.
L’autore, infatti, ripercorre qui le proprie memorie relative agli anni dal
1932 al 1960: un lungo viaggio motivazionale alla ricerca, poi scoperta, di
ciò che diverrà quasi un *leitmotiv *nella sua personale produzione di
scrittore, interprete e divulgatore, nella vita, della parola di Dio; sono
questi gli anni in cui il pastore Giulio scopre il fascino dell’annuncio
evangelico e inizia il proprio percorso di studi, prima in seminario e poi
prendendo gli ordini come frate francescano, e come sacerdote.
In questo stesso periodo si confronta con le scarse informazioni sul
fascismo e sulla guerra, all’interno dell’ambito religioso in cui opera, ma
la ricerca di libertà intellettuale e la necessità di una coerenza
evangelica gli sono vitali. Negli anni Cinquanta si accosta con forza alla
Chiesa evangelica valdese e vi aderisce con convinzione: una fuga
clandestina, un nuovo inizio, ma anche un *continuum* con l’Evangelo che
resta una costante in tutta la sua vita.
GIULIO VICENTINI, primo di nove figli, nasce in una famiglia di agricoltori
nel 1924 a Lonigo, in provincia di Vicenza. All’età di undici anni entra
nel convento dei frati minori francescani di S. Daniele a Lonigo dove
inizia quel percorso di studi che lo porterà a prendere i voti solenni e,
successivamente nel 1948, ad essere ordinato sacerdote. Nel 1955 abbandona
lo status di frate e di sacerdote per studiare teologia nella facoltà
evangelica valdese di Roma. Nel 1960 è consacrato al ministero pastorale
dal Sinodo valdese. Sarà pastore dal 1960 al 1967 nelle comunità valdesi di
Carunchio, San Giovanni Lipioni e diaspora nella provincia di Chieti; dal
1967 al 1975 nella comunità di Livorno e Rio Marina nell’isola d’Elba; dal
1975 al 1981 nella comunità di Napoli Vomero e dal 1981 al 1988 a Bari; poi
giungerà nel 1988 a Verona dove arriverà al pensionamento nel 1994. Date le
buone condizioni di salute, darà ancora aiuto ai colleghi subentrati, fino
al 2013. Per molti anni si è dedicato alla ricerca sulla nascita e i primi
sviluppi della comunità valdese di Schiavi d’Abruzzo (CH) raccogliendo una
grande quantità di materiale che non è riuscito ad utilizzare in una
pubblicazione, per motivi di salute. Sono sue le pubblicazioni *Un
metodista tra i cappellani della Prima Guerra Mondiale: Giuseppe La Scala *in
R. Ciappa; G. Rinaldi, *Evangelici e mezzogiorno d’Italia*, Cosenza,
Edizioni Periferia, 1993, pp. 47-60; *Il cappellano metodista Giuseppe La
Scala (1918)*, in (a cura di) G. Rochat, *La spada e la croce. I cappellani
italiani nelle due guerre mondiali*, Bollettino della società di studi
valdesi n. 176, giugno 1995, pp. 191-195. Ha inoltre pubblicato, con lunga
introduzione e note minuziose, due edizioni critiche dei diari del pastore
metodista Giuseppe La Scala, intitolati *Diario di guerra di Giuseppe La
Scala, cappellano metodista durante la Prima Guerra Mondiale*, Torino,
Edizioni Claudiana, 1996; *Diario di un marinaio di leva (1897-1899)*,
Torino, Edizioni Paravia, 1999. La vita di Giulio Vicentini si interrompe
il 19 ottobre del 2019. L’opera continua fra le sue e le nostre *memorie.*