
(AGENPARL) – gio 07 marzo 2024 Tendenze dell’occupazione femminile in Italia
al 2024
Nota flash
UFFICIO STUDI
Giugno
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Cresce l’occupazione, malgrado la demografia avversa
I dati recentemente divulgati dall’Istat, relativi a gennaio 2024, segnano un ulteriore
record per l’occupazione femminile. Il numero delle occupate raggiunge i 10 milioni
95mila, il tasso di occupazione fa un ulteriore balzo in avanti, arrivando a quota 53,
mentre quello di disoccupazione scende all’8,2 (fig. 1).
Il trend positivo di crescita occupazionale avviato nella ripresa post pandemica, ha
riguardato anche il lavoro delle donne, sebbene in ritardo rispetto agli uomini. Queste,
infatti, hanno fatto più fatica a recuperare i livelli pre-Covid, concentrando il recupero
sostanzialmente nel 2023.
Rispetto al 2019 (si considera la media dei primi tre trimestri), l’occupazione femminile
registra infatti, nel 2023, una crescita dell’1,6%, leggermente inferiore a quella degli
uomini (+1,8%). Ma è nell’ultimo anno, che la dinamica femminile è risultata
maggiormente positiva, segnando rispetto al 2022, un incremento del 2,4% a fronte
dell’1,7% degli uomini (tab. 1).
Fig. 1 – Andamento mensile tasso di occupazione e disoccupazione femminile, 2019-2024
(val. ass)
Tasso di occupazione
Tasso di disoccupazione
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Maggio
Settembre
Gennaio
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Tab. 1 – Andamento occupazione per genere, Media primi 3 trim. 2019-2023 (val. ass. e var.
Donne
Uomini
Totale
9.779
13.324
23.103
9.702
13.338
23.040
9.937
13.567
23.503
2019-2023
(var. %)
2022-2023
(var. %)
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
La crescita occupazionale ha riguardato principalmente le fasce d’età più adulte, in
particolare le 55-64enni, che hanno registrato un incremento di 284mila occupate
(+15,1%) tra il 2019 e il 2023. Gli effetti dell’invecchiamento della forza lavoro,
unitamente al progressivo innalzamento dell’età di pensionamento, sono alla base di
tale dinamica (tab. 2). In tale fascia d’età si registra il maggiore incremento del tasso
di occupazione, passato dal 43,9% del terzo trim. 2019 al 48,6% del terzo trim. 2023
(fig. 2).
Ma anche tra le giovani si riscontrano dinamiche positive. Tra le 25-34enni,
l’occupazione aumenta del 2,4% tra il 2019 e il 2023, mentre tra le under25 la crescita
è del 6,6%. Tra le prime, il tasso di occupazione passa dal 54,3% al 57,8%.
Tab. 2 – Andamento occupazione femminile per classe d’età, Media primi 3 trim. 2019-2023
(val. ass. e var. %)
15-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
55-64 anni
65-89 anni
15-89 anni
1.732
2.498
3.040
1.874
9.779
1.717
2.306
3.003
2.008
9.702
1.773
2.300
3.006
2.158
9.937
2019-2023
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
2022-2023
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Si registra invece una diminuzione importante dei livelli occupazionali nelle fasce d’età
centrali. Tra le 35-44enni, l’occupazione cala del 7,9%, con un saldo di circa 200mila
occupate in meno tra il 2019 e il 2023. Mentre tra le 45-54enni, il calo è più contenuto,
ma indicativo (-1,1%).
Tali dati sono riconducibili alle dinamiche demografiche che stanno avendo un
impatto profondo sul mercato del lavoro e su quello femminile in particolare,
determinando un sempre più rapido slittamento in avanti dell’età media delle
lavoratrici, pur in presenza di un innalzamento dei livelli occupazionali in tutte le fasce
d’età.
Con la sola esclusione della classe 55-64 anni, la popolazione femminile è diminuita
in tutte le fasce d’età considerate, in particolare tra le 35-44enni, dove il calo è stato
dell’11,8% (fig. 3).
Fig. 2 – Tasso di occupazione femminile per classe d’età, 3 trim. 2019-2023 (val. %)
15-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
2019-Q3
55-64 anni
15-64 anni
2023-Q3
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
Ciò pone un’incognita importante sugli effetti che i processi demografici in corso
determinano sul mercato del lavoro: se da un lato questo esprime positivi segnali di
crescita, dall’altro non vede aumentare più di tanto i livelli di partecipazione al lavoro.
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
L’effetto più immediato è la crescita delle lavoratrici nelle fasce d’età più adulte, ovvero
un’accelerazione dei processi di invecchiamento della forza lavoro, che ha
ripercussioni rilevanti su tutto il sistema.
Fig. 3 – Var. % occupate e popolazione femminile, per classe d’età, Media primi 3 trim.
2019-2023 (var. %)
-10,0
-11,8
-15,0
15-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
Occupate
45-54 anni
55-64 anni
Popolazione
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
Aumenta il lavoro qualificato e a tempo indeterminato,
soprattutto tra le giovani
Posto che la quota maggioritaria di occupazione femminile si concentra nei servizi (8,3
milioni su quasi 10 milioni di occupate), le dinamiche di crescita più rilevanti si sono
registrate nel settore industriale, che ha visto aumentare dell’8,1% il numero di
lavoratrici. Un contributo importante è arrivato anche per le donne dalla crescita del
settore edile, che ha avuto un ruolo centrale nella ripresa occupazionale: le lavoratrici
del comparto sono aumentate del 34,7% tra il 2019 e il 2023 (tab. 3).
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
I servizi hanno recuperato i propri livelli occupazionali solo nel 2023. Rispetto al 2019,
infatti, il numero di donne occupate è aumentato “solo” dello 0,8%. A trainare la
ripresa sono stati i servizi di informazione e comunicazione (+19,4%), i comparti sanità
e istruzione (+4,4%) e il settore turistico: se rispetto al 2019 l’incremento
occupazionale per le donne è stato del 2,6%, nell’ultimo anno, il settore ha fatto da
volano all’occupazione femminile, con una crescita del 9,7%. Risulta in ripresa anche
il commercio (+1,4% rispetto al 2019) mentre presentano ancora un saldo negativo il
comparto finanziario e assicurativo, la pubblica amministrazione e i servizi personali
e legati alle attività artistico ricreative.
Tab. 3 – Occupate per settore, Media primi 3 trim. 2019-2022-2023 (val. ass. e var. %)
2019-2023
(var. %)
2022-2023
(var. %)
INDUSTRIA
1.270
1.364
1.374
Attività manifatturiere
1.186
1.246
1.260
SERVIZI
8.283
8.118
8.347
Commercio all’ingrosso e al dettaglio,
riparazione di autoveicoli e motocicli
1.341
1.302
1.360
Trasporto e magazzinaggio
Attività dei servizi di alloggio e di
ristorazione
Servizi di informazione e
comunicazione
Attività finanziarie e assicurative
1.322
1.280
1.309
Istruzione e sanità
2.515
2.520
2.625
Altri servizi collettivi e personali
1.210
1.185
1.147
TOTALE
9.779
9.702
9.937
Agricoltura, silvicoltura e pesca
Costruzioni
Servizi alle imprese
Amministrazione pubblica e difesa,
assicurazione sociale obbligatoria
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
La crescita occupazionale si è accompagnata anche a un miglioramento della
condizione professionale e contrattuale delle donne.
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Aumenta infatti il numero delle occupate tra le professioni qualificate e tecniche
(+1,5% tra il 2019 e il 2023), in particolare nell’ultimo anno (+6% tra il 2022 e il 2023).
Crescono, tra queste, soprattutto quadri, dirigenti e imprenditrici (+22,9%), ma anche
le professioni intellettuali (+1,6%) (tab. 4).
Anche il settore impiegatizio, tradizionale bacino di occupazione, registra un saldo
positivo rilevante (+2,8% tra il 2019 e il 2023), soprattutto tra le impiegate (+4,4%),
mentre le positive dinamiche dell’industria, fanno crescere operaie e artigiane (+5,1%),
la cui presenza, tuttavia, tra le lavoratrici, resta molto contenuta (731mila occupate su
quasi 10 milioni).
Diminuisce di contro l’occupazione non qualificata, con un calo di oltre 50mila
occupate (-4,8%) tra il 2019 e il 2023.
Tab. 4 – Occupate per professione, Media primi 3 trim. 2019-2022-2023 (val. ass. e var. %)
2019-2023
2022-2023
Qualificate e tecniche
3.703
3.547
3.758
Dirigenti e imprenditori
Professioni intellettuali
1.893
1.841
1.923
Professioni tecniche
1.658
1.540
1.647
Impiegati e addetti al commercio e
servizi
4.258
4.331
4.376
Impiegati
1.706
1.805
1.781
Vendita e serv. personali
2.552
2.526
2.595
Operari e artigiani
Artigiani, operai specializzati,
agricoltori
Conduttori di impianti
1.114
1.083
1.061
Personale non qualificato
Forze armate
Totale
9.779
9.702
9.937
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
Anche per le donne, la ripresa post-Covid è caratterizzata da un aumento significativo
del lavoro dipendente (+4,6% tra il 2019 e il 2023) e di contro una diminuzione di
quello autonomo, che registra il 3,8% di occupate meno. Solo nel corso del 2023 si
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
assiste a una leggera inversione di tendenza, con la ripresa (+2,8%) di tale
componente, ancora però lontana dal ritornare sui livelli pre-Covid.
La crescita del lavoro dipendente è stata determinata, nella gran parte dei casi, dalla
componente a tempo indeterminato: tra il 2019 e il 2023 si contano 156mila occupate
permanenti in più (+2,3%). Il numero delle lavoratrici a termine cresce di 65mila unità,
ovvero il 4,6% in più nel periodo 2019-2023, ma risulta in flessione nell’ultimo anno (1,3%).
In particolare, tra le giovani, è da segnalare il netto incremento dei contratti a tempo
indeterminato: + 8,3% tra il 2019 e il 2023, e + 7,3% tra il 2022 e il 2023.
Tab. 5 – Occupate per condizione, Media primi 3 trim. 2019-2022-2023 (val. ass. e var. %)
15-34
35-49
50-64
15-89
Dipendenti
tempo determinato
tempo indeterminato
Indipendenti
Totale
Dipendenti
tempo determinato
tempo indeterminato
Indipendenti
Totale
Dipendenti
tempo determinato
tempo indeterminato
Indipendenti
Totale
Dipendenti
tempo determinato
tempo indeterminato
Indipendenti
Totale
1.837
1.124
2.155
3.313
2.851
4.036
2.833
2.616
3.377
8.102
1.398
6.704
1.677
9.779
1.870
1.134
2.161
3.177
2.685
3.800
2.955
2.711
3.518
8.133
1.482
6.651
1.569
9.702
1.937
1.217
2.224
3.155
2.685
3.787
3.081
2.818
3.678
8.323
1.463
6.860
1.614
9.937
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
(var. %)
-10,0
-12,6
(var. %)
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Il Mezzogiorno fa da traino, ma i livelli occupazionali delle
donne restano drammaticamente bassi
A livello territoriale, la crescita post pandemia ha visto protagonista il Mezzogiorno,
che ha registrato saldi superiori alla media nazionale. Tra il 2019 e il 2023 il numero
di occupate è aumentato del 2,5%, contro l’1,2% del Nord Ovest e 0,1% del Centro. Nel
2023, la crescita è stata del 4,1% (a fronte del 2,4% del Nord Ovest e dello 0,5% del
Centro). Solo il Nord Est ha mostrato trend migliori con una crescita complessiva
dell’occupazione femminile del 2,8% tra il 2019 e il 2023 (tab. 6).
Il dato del Mezzogiorno sconta tuttavia situazioni molto diverse a livello regionale. A
fronte delle ottime performance di Puglia (+8,4%) e Abruzzo (+6%) e in parte Sicilia
(+4,2%), vi sono la Campania (-2,2%) e la Sardegna (-1,1%) che a tre anni dalla
pandemia non hanno ancora recuperato i livelli pre-Covid (fig. 4).
Tab. 6 – Occupate per area geografica, Media primi 3 trim. 2019-2022-2023 (val. ass. e var.
2019-2023
(var. %)
2022-2023 (var.
Nord-ovest
3.031
2.995
3.066
Nord-est
2.283
2.287
2.347
Centro
2.195
2.185
2.197
Mezzogiorno
2.270
2.236
2.326
Italia
9.779
9.702
9.937
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
In ogni caso, le positive dinamiche registrate nel Mezzogiorno in questi ultimi anni,
sono lontane dal determinare un miglioramento significativo dei livelli occupazionali
delle donne. Il tasso di occupazione, pur registrando un leggero miglioramento, dal
33,2% del terzo trimestre 2019 al 35,7% dello stesso periodo del 2023, resta di quasi
venti punti percentuali al di sotto della media nazionale, e di circa trenta rispetto al
Nord Est, dove lavora il 63,7% delle donne in età attiva (fig. 5).
Tendenze dell’occupazione femminile in Italia al 2024
Fig. 4 – Var. % occupazione femminile, per regione, Media primi 3 trim. 2019-2023 (var. %)
Puglia
Abruzzo
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Basilicata
Sicilia
Liguria
Provincia Autonoma Trento
Valle d’Aosta / Vallée d’Aoste
Trentino Alto Adige / Südtirol
Provincia Autonoma Bolzano / Bozen
Italia
Lombardia
Molise
Marche
Toscana
Calabria
Piemonte
Lazio
Umbria
Emilia-Romagna
Sardegna
Campania
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat
Fig. 5 – Andamento del tasso di occupazione femminile, per macroarea, III trim. 2019-2023
(val. %)
Nord-ovest
Nord-est
2019-Q3
2020-Q3
Centro
2021-Q3
2022-Q3
Mezzogiorno
2023-Q3
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Istat