[lid] Il mercoledì scorso, la Polonia è stata teatro della più intensa protesta da parte di agricoltori e sostenitori, con alcuni partecipanti che hanno scagliato pietre contro le forze dell’ordine e tentato di superare le barriere intorno al parlamento, causando ferite a diversi agenti, ha dichiarato la polizia.
Le forze dell’ordine hanno risposto con l’uso di gas lacrimogeni e hanno affermato di aver arrestato oltre una dozzina di persone, impedendo ai manifestanti di raggiungere il Sejm, il parlamento polacco. La rabbia degli agricoltori è alimentata dalle politiche climatiche dell’Unione Europea e dalle importazioni alimentari dall’Ucraina, che ritengono minaccino i loro mezzi di sussistenza. Proteste simili hanno interessato tutti e 27 i membri dell’UE nelle ultime settimane, ma questa è stata notevolmente più accesa rispetto alle precedenti manifestazioni nella nazione dell’Europa centrale.
La polizia ha dichiarato tramite la piattaforma di social media X che i suoi agenti “non sono coinvolti nella controversia in corso” e ha avvertito che qualsiasi comportamento minaccioso per la loro sicurezza “non può essere sottovalutato e richiede una risposta decisa”. Il viceministro dell’Agricoltura, Michal Kolodziejczak, ha dichiarato di non credere che “i veri e normali contadini siano responsabili della rivolta di fronte al Sejm oggi” e ha sottolineato la necessità di isolare “provocatori e agitatori”.
Non ha rivelato chi potesse essere dietro agli atti violenti.
Gli agricoltori a bordo di trattori hanno bloccato le autostrade verso Varsavia, mentre migliaia di loro sostenitori si sono radunati davanti all’ufficio del primo ministro prima di marciare verso il parlamento. Alcuni hanno calpestato una bandiera dell’Unione Europea e bruciato una rappresentazione simbolica di una bara con la scritta “agricoltore”.
Minatori, guardaboschi, cacciatori e altri sostenitori si sono uniti agli agricoltori, suonando clacson, facendo esplodere petardi e fumogeni, nonostante l’avvertimento della polizia sul divieto di utilizzare articoli pirotecnici. Alcuni manifestanti hanno anche dato fuoco a pneumatici.
I manifestanti chiedono il ritiro del Green Deal dell’UE, un piano volta a contrastare il cambiamento climatico e preservare la biodiversità, comprese disposizioni che invitano gli agricoltori a limitare l’uso di sostanze chimiche inquinanti per aumentare le coltivazioni. Le proteste hanno già portato a modifiche nelle disposizioni politiche.
I manifestanti richiedono anche la chiusura del confine polacco-ucraino per fermare le importazioni alimentari dall’Ucraina, accusate dagli agricoltori di abbassare i prezzi di mercato e mettere a rischio il settore agricolo polacco.
La protesta esercita pressioni sul governo del primo ministro Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo e sostenitore deciso dell’UE, impegnato a sostenere l’Ucraina nella lotta contro l’invasione russa.
Tusk ha cercato di rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori, ritenendo giustificate le loro frustrazioni e annunciando l’intenzione di proporre emendamenti al Green Deal.
Durante le proteste in Polonia, sono emersi slogan anti-ucraini, suscitando preoccupazioni da parte delle autorità che la Russia possa sfruttare le legittime preoccupazioni per creare divisioni tra Varsavia e Kiev. Secondo la Banca Mondiale, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca costituiscono meno del 3% del PIL della Polonia.