
(AGENPARL) – gio 07 marzo 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 07/03/2024, ore 13:15
Nota ai media!
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I lavori del plenum sono trasmessi online in diretta sulla pagina web http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale (https://www.youtube.com/channel/UC5bOVQNvQJklEksWtmpYByg?view_as=subscriber). Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere
Consiglio
Lavori Consiglio: educazione ad affettività e sessualità, amnistia per gli attivisti sudtirolesi 3, Poste alla Provincia – con FOTO
**Discusse proposte di Gruppo verde e altri, Süd-Tiroler Freiheit e altri, Süd-Tiroler Freiheit. La prima parte della sessione di lavori di marzo è terminata, il Consiglio torna a riunirsi dal 19 al 21 marzo.**
(Link foto in coda)
Nella mattinata di oggi è stata trattata in Consiglio provinciale la Educazione all’affettività e alla sessualità (presentata dai conss. Foppa, Rohrer e Oberkofler il 05/12/2023), alla quale è stato posto un emendamento cofirmato da Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler (Gruppo verde) e maria Elisabeth Rieder (Team K) al fine di incaricare la Giunta provinciale 1. di rendere obbligatorio, nelle scuole della provincia di Bolzano, l’insegnamento della materia “educazione all’affettività e alla sessualità”, da impartire in modo adeguato alle diverse fasce di età, impiegando a tale scopo personale esterno specializzato e qualificato; 2. di impartire l’insegnamento dell’educazione all’affettività e alla sessualità in modo adeguato ai diversi gruppi target, tenendo conto in particolare delle esigenze delle persone con disabilità e con difficoltà di apprendimento; 3. di avviare, in collaborazione con l’ISTAT nonché con le istituzioni di ricerca, di formazione e per la terza età, un’indagine sul tema della sessualità in età avanzata, con l’obiettivo di capire come le persone anziane vivono la propria sessualità, quali esigenze hanno a questo proposito, se hanno mai avuto esperienze di violenza a sfondo sessuale, e se sì, di che tipo; 4. di intraprendere le azioni necessarie al fine di implementare la consulenza in materia di sessualità ed educazione sessuale nella terza età, come previsto dalla legge provinciale n. 12 del 2022.I punti 3 e 4 sono poi stati sostituiti con subemendamento cofirmato da Brigitte Foppa e dall’ass. Rosmarie Pamer: 3) di raccogliere, nell’ambito della prossima indagine dell’ASTAT sulle persone anziane, dati rilevanti sul tema della sessualità in età avanzata, con l’obiettivo di capire come le persone anziane vivono la propria sessualità, quali esigenze hanno a questo proposito, se hanno mai avuto esperienze di violenza a sfondo sessuale e, se sì, di che tipo; 4) di intraprendere le azioni necessarie al fine di implementare la consulenza in materia di sessualità ed educazione sessuale nella terza età, come previsto dalla legge provinciale n. 12 del 2022. Foppa ha sostenuto l’importanza di affidare l’insegnamento della materia a persone esterne, perché i giovani faticano a confrontarsi su questi temi con gli insegnanti.
Alex Ploner (Team K) ha evidenziato riportando alcuni casi quanto è importante l’educazione all’affettività e alla sessualità, rilevando una riduzione dei progetti educativi in questo senso nelle scuole: non per mancanza di fondi, ma perché non vengono utilizzati, in quanto gli insegnanti sono sovraccarichi di lavoro.
Waltraud Deeg (SVP), ringraziando i proponenti, ha chiarito che del tema si era parlato anche nella scorsa legislatura, per esempio con la legge 13 sulla violenza e quella sull’invecchiamento attivo. Ha ricordato poi un convegno sul tema della sessualità nella terza età a novembre 2023, invitando a superare il tabù, così come quello della violenza sulle donne, legato a una cultura patriarcale ancora forte. I due temi della mozione avrebbero forse dovuto essere divisi, ma la proposta è comunque importante.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che quando andava a scuola nel suo libro di testo erano state tolte le pagine relative al corpo umano. I giovani di oggi, al contrario di quelli di una volta, si rivolgono in merito anche agli insegnanti. È importante anche considerare il tema della sessualità degli anziani o dei pazienti affetti di demenza, anche per aiutare gli infermieri e le infermiere in questo settore. In quanto agli esperti esterni, bisogna chiarire chi possono essere. Knoll ha poi riferito di persone transessuali che poi si sono pentite di questa trasformazione.
Franz Ploner (Team K) ha parlato di “educazione sessuale come prevenzione alla violenza”, con la trasmissione di informazioni anche su tematiche relazionali, non solo di aspetti biologici. Meglio si informano bambini e giovani, meglio si potranno proteggere da atti di violenza. Ha espresso un dubbio sulla collaborazione con l’ASTAT sui casi di violenza sessuale, perché si tratta di casi con obbligo di denuncia.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde), confermatoria, ha ricordato che entrambe le assessore si erano espresse in un comunicato stampa sul tema, presumendo quindi ampio sostegno. Evidenziando l’importanza di informazione e prevenzione, ha aggiunto che anche in Alto Adige tra il 2022 e il 2023 sono aumentati del 61% i malati di AIDS: questa malattia si combatte solo con la prevenzione
Intervenendo dai banchi dei consiglieri, Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha invitato a distinguere tra educazione all’affettività ed educazione alla sessualità, ricordando che nel programma di governo è prevista questa tematica sottolineando la promozione della cultura del rispetto e prevedendo percorsi diversi sulla base dell’età. Ha quindi mostrato L’opuscolo “corso di gentilezza” fornitogli dalla consigliera Scarafoni portandolo come esempio da introdurre già nelle scuole dell’infanzia. In quanto alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, c’è bisogno di prevenzione attenta, ma non bisogna mischiare i due aspetti. Egli voterà contro la mozione perché la maggioranza ha già un progetto più ampio.
Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha fatto riferimento ai filosofi del 900, tra cui Adorno e Horkheimer, che parlavano di eliminazione dell’individualità: trattando questi temi, lei individua una scomparsa dell’essere umano in se stesso. Non esiste la sessualità degli anziani, esistono persone anziane che approcciano in modo individuale alla sessualità – lo stesso vale per le persone disabili. Non tutte le forme di violenza e bullismo hanno una matrice sessuale. Ogni bambino ha i suoi tempi, e la pubertà si verifica in maniera biologica: la sessualità è fortemente legata alla biologia, comportando atteggiamenti e comportamenti sessuali diversi. Si è detta contraria all’introduzione di persone esterne nell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, e ha invitato a lasciare il privilegio dell’educazione affettiva e sessuale alle famiglie.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde), co-firmatario, ha ricordato che nel 2022 in Alto Adige il 57% di autori di violenza sono stati i partner, il 22% ex partner, l’11% parenti: la gran parte della violenza contro le donne avviene in ambito domestico e bisogna smettere di far finta di nulla. Il problema non è individuale ma strutturale, di una società patriarcale fin dalla prima infanzia. Ha poi citato la vicenda di Giulia Cecchettin (e la lettera della sorella Elena che sottolinea concetti come “rispetto” e “libertà di scelta”), che dimostra come i femminicidi non si devono a individui pazzi, ma a uomini come si incontrano tutti i giorni: il femminicidio è il vertice di una piramide di violenza che parte da atteggiamenti e linguaggio, pertanto è importante parlarne nelle scuole.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA – Wirth Anderlan), anticipando che tutelerà sempre donne e uomini in situazione di violenza, ha contestato l’informazione contenuta nella mozione secondo cui le donne vengono ammazzate in quanto tali, cosa che riguarda se mai altre culture. Allora si potrebbe dire che anche tanti uomini vengono ammazzati in quanto uomini.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha detto che è così, ci sono donne uccise in quanto donne e perché fanno parte di una relazione.
L’ass. Philipp Achammer si è detto a favore dell’educazione capillare ad affettività e sessualità e annunciato sostegno al punto (2); in quanto al punto (1), ci sono diversi punti di visti in merito al personale esterno: c’è stato un dibattito in merito al coinvolgimenti di esterni in collaborazione con gli insegnanti, perché anche questi ricevono domande in merito alla sessualità. Per questo la Provincia ha deciso che è importante anche il know how degli insegnanti, e non si sosterrà il punto (1).
L’ass. Rosmarie Pamer ha fatto riferimento al punto (3) evidenziando l’importanza di raccogliere dati; ricordando poi che in passato era stato fatto molto, anche coinvolgendo gli stakeholder, compresa la realizzazione di un opuscolo distribuito nelle residenze per anziani. Tuttavia, aumentare la consulenza è importante. Brigitte Foppa ha ringraziato per il sostegno e spiegato ad Anderlan che se una donna viene uccisa nel corso di una rapina questo non è un femminicidio, un femminicidio c’è invece quando una donna viene uccisa perché vuole porre termine a una relazione: c’è un legame con la relazione affettiva. A Scarafoni ha chiarito che parlare di sessualità nella terza età non significa negare l’individualità: al contrario, fare luce sulla questione permette di vivere individualmente la sessualità, cosa oggi non possibile. La famiglia è uno dei luoghi dove fare educazione sessuale, ma questo non è possibile in situazioni di violenza. La mozione è stata messa in votazione (con voto nominale) per parti separate: le premesse sono state respinte con 9 sì, 20 no e 5 astensioni, il punto (1) respinto con 24 no e 10 sì, il punto (2) approvato con 29 sì e 4 no, il punto (3) approvato con 31 sí e 3 no, il (4) approvato con 30 sì, 3 no e 1 astensione.
Si è quindi tornati all’esame del Amnistia per gli attivisti sudtirolesi esaminato già . Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha presentato un subemendamento, cofirmato oltre che dai consiglieri della Süd-Tiroler Freiheit anche da Thomas Widmann (für Südtirol mit Widmann), Jürgen Wirth Anderlan e Andreas Colli (JWA Wirth Anderlan) e Renate Holzeisen (VITA), che definisce così i punti dispositivi: “1. A causa delle recenti evidenze relative agli avvenimenti degli anni Sessanta sul Passo di Vizze, sulla Malga Sasso, sulla Cima Vallona e relativamente all’omicidio Tiralongo, che scagionano completamente gli attivisti sudtirolesi accusati, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano è favorevole a una loro immediata amnistia, (2) Pertanto, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano invita il Parlamento a voler procedere all’amnistia degli attivisti sudtirolesi degli anni Sessanta che vivono in esilio, in modo che possano tornare nella loro terra e dalle loro famiglie finché sono ancora in vita. La consigliera ha quindi ricordato l’approvazione nella scorsa legislatura di un documento con cui il consiglio diceva di avere a cuore questa situazione ritenendo necessario ribadirlo anche in questa legislatura. Esponenti della SVP hanno detto di non voler affrontare tematiche etnico-politiche, ma forse non si rende conto che l’autonomia è etnica, non territoriale, e affermazioni del genere sono preoccupanti.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che l’emendamento corregge l’errore della prima formulazione, che confondeva grazia con amnistia, tuttavia le persone considerate dal voto hanno posizioni diverse, non considerabili in blocco. Inoltre, i voti non sono l’atto giusto per considerare temi di questo genere, e agire con questi documenti non funziona, come dimostra il caso Oberleiter. Questo non significa che non ci si occuperà di temi come questo nella legislatura: ieri si è occupato di toponomastica. Atz Tammerle ha preso atto della visione del Landeshauptmann, che non è quella di altri, che ritengono che si possa lanciare un segnale con voti e mozioni, ovviamente da affiancare a colloqui a porte chiuse. Un’occasione sarà la visita di Meloni la prossima settimana; proprio la settimana prossima si incontrerà la Sottocommissione Südtirol, quindi un segnale diventa ancora più importante. La mozione è stata votata per parti separate e respinta: le premesse con 21 sì, 7 sì e 6 astensioni, il punto (1) e il punto (2) con 20 no, 8 sì e 6 astensioni.
È stata quindi esaminata la Le Poste alla Provincia (presentata dai conss. Zimmerhofer, Rabensteiner, Knoll e Atz Tammerle il 20/12/2023). Il primo firmatario Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha spiegato che con essa si chiedeva di deliberare che il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano invita la Giunta provinciale: (1) a non prorogare la convenzione stipulata con le Poste Italiane; (2) ad avviare trattative con il Governo affinché tutti i servizi postali, il personale e le infrastrutture delle Poste Italiane vengano trasferiti dallo Stato alla Provincia, (3) a far sì che dopo il passaggio delle Poste alla Provincia vengano creati i presupposti per mantenere aperti gli uffici postali nelle zone periferiche, prevedendo la possibilità di offrire servizi postali anche nei negozi (p.e. presso tabaccai o negozi di alimentari); (4) a valutare – dopo il passaggio delle Poste alla Provincia – la possibilità di stipulare una convenzione con un’azienda di servizi postali estera. Zimmerhofer ha ricordato una propria mozione sul tema del 2015, alla quale quasi tutti i gruppi consiliari erano stati favorevoli, compresa l’ex ass. Hochgruber Kuenzer e Dieter Steger, nonché Hans Heiss e Andreas Pöder. Nel frattempo la situazione è peggiorata. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha invitato a chiedersi di base come si può riuscire a garantire il servizio, ritenendo un problema contratti di lavoro e tempistiche. In passato era interessante per i contadini di montagna lavorare alcune ore alle Poste, cosa oggi non più possibile.
Terminato il tempo a disposizione dell’opposizione, il presidente Arnold Schuler ha dichiarato conclusa la prima parte della sessione di marzo. Il Consiglio provinciale torna a riunirsi .
Link foto (Consiglio provinciale/Werth):
**(MC)**
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