
(AGENPARL) – gio 07 marzo 2024 Dossieraggio, D’Attis (FI): “Cos’è successo all’Antimafia prima di Melillo? Andremo a fondo”
“Le dichiarazioni di Melillo sono sconfortanti, ma siamo determinati a fare in modo che quello che è accaduto non si verifichi mai più. Un conto è leggere le ricostruzioni dei giornali, un altro è sentire direttamente da lui che una volta arrivato lì, ha trovato una completa disorganizzazione, è sconcertante”.
Così Mauro D’Attis, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, dopo l’audizione di ieri del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, in una intervista a Notizie.com.
Riguardo le condotte del finanziere Pasquale Striano D’Attis: “Mi paiono difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale. Credo ci siano molti elementi che confliggano con l’idea di un’azione concepita e organizzata da un singolo ufficiale ipoteticamente infedele. Uno dei punti centrali della Procura di Perugia sarà comprendere la figura e il sistema di relazioni di Striano”.
“È necessario che lo Stato si riappropri del proprio ruolo in tutte le sue funzioni – aggiunge il vicepresidente della Commissione antimafia – Sia chiaro: salvaguardando tutto ciò che c’è di buono nella gestione dei dati che servono per combattere la mafia e gli abusi. Quando Melillo si è insediato ha immediatamente disposto ispezioni all’organizzazione della gestione dei dati, comprese le Sos – che ritiene strumenti delicatissimi – e che l’esito è stato sconfortante. L’ispezione, ovviamente, è stata su quanto fatto prima di lui, e prima di lui c’era Cafiero De Raho, anche se non lo nomina. Quindi, appena insediatosi, interviene dal punto di vista organizzativo, toglie competenze a chi c’era prima e praticamente riorganizza tutto. Cosa è successo allora, in quel periodo precedente al mandato di Melillo? Ne ha approfittato lo Striano di turno, ma chi non ha controllato o fatto abbastanza? Dobbiamo andare a fondo perché c’è in ballo la sicurezza dello Stato”.
“Credo che davanti a un’inchiesta aperta che riguarda una raccolta di informazioni con accessi abusivi alle banche dati, che riguardano anche le istituzioni più alte dello Stato, l’unica speculazione sia stata fatta da chi ha commesso questi abusi e da coloro che hanno usato queste informazioni – conclude il vicepresidente D’Attis – Al massimo si può dire che sono state rappresentate preoccupazioni. Poi, se ci sia qualcuno che voglia speculare, io non lo so. Ma credo che sia normale rappresentare preoccupazione, come hanno fatto il vicepremier Antonio Tajani e la premier Meloni”, ha infine sottolineato.
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