
(AGENPARL) – mar 27 febbraio 2024 L’INFERNO DELLA CAMPAGNA DI GRECIA, IL CORAGGIO DEI SOLDATI, LA FEDELTÀ ALLA PATRIA, MA ANCHE LA STRAORDINARIA E TOCCANTE NORMALITÀ NELLE LETTERE DAL FRONTE DEL COLONNELLO LUIGI BIASUCCI ALLA MOGLIE NEL LIBRO:
IN LINEA
QUOTA 731 DI MONASTERO
DI MARCO BIASUCCI
«A spingermi a scrivere è stato soprattutto il desiderio di preservare un ricordo.», afferma Marco Biasucci, «Era incredibile. Mio nonno si trovava in guerra, sotto le bombe, rischiando di morire, al freddo, tra le montagne piene di fango, eppure, fino all’ultimo, scrisse a sua moglie Amelia delle lettere straordinarie per la loro normalità…».
Il 20 novembre il colonnello Luigi Marzio Biasucci parte per Tirana. La città è un brulicare di militari. In cielo un grande andirivieni di aerei e per strada un fermento incessante. Nella stanza d’albergo, il colonnello scrive ad Amelia, sua moglie, rimasta a Como con i figli. Poche righe per tranquillizzare la famiglia.
Da qui comincia, attraverso lo scambio epistolare quotidiano tra Amelia e Luigi, la loro storia. Un racconto in presa diretta ricco di testimonianze, che con semplicità e rigore descrivono quei terribili giorni in cui la vita e la morte sembrano sospese in un tragico gioco. La sofferenza di tanti giovani e l’assurdità della guerra emergono dal racconto e spingono l’autore ad esplorare le ragioni, anche personali, che hanno portato un’intera generazione a diventare protagonista di una delle pagine più buie della nostra storia.
Nel gennaio 1941 assunse il comando del 140º Reggimento fanteria della 47ª Divisione fanteria “Bari”. E il 2 marzo 1941 scrive alla moglie:
« Amelia carissima, so che purtroppo lettere non te ne arrivano e, da questo momento in poi, ti scriverò solo cartoline perché ormai siamo in linea. » Queste le ultime parole scritte alla moglie perché il colonnello di lì a pochi giorni, il 14 marzo 1941, cadde in combattimento a Quota 731 di Monastero, una collina così chiamata per i bassi edifici di un convento ormai ridotto in macerie e che diverrà tragicamente celebre perché sarà il punto catalizzatore dell’offensiva di Val Desnizza diventando così il tragico simbolo della campagna di Grecia.
Marco Biasucci nasce a Roma. Dopo la maturità classica conseguita al liceo Virgilio, si laurea in Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, ha scritto numerosi articoli su riviste specializzate di carattere storico, giuridico e culturale. Grande appassionato di mare e di vela, vive e lavora a Roma. È il nipote del colonnello Luigi Marzio Biasucci.
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In allegato:
copertina in jpg del libro
immagine 1: Albania, Febbraio 1941. Umberto II di Savoia con accanto, a destra, il colonello Biasucci, durante una esercitazione