
(AGENPARL) – dom 25 febbraio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Cagliari, 25 febbraio 2024 – *In occasione del Consiglio dei Ministri
Europei dell’Agricoltura (Agrifish), convocato per domani 26 febbraio a
Bruxelles, Confagricoltura ha deciso di tenere nella belga l’assemblea
dell’organizzazione agricola con tutti i suoi rappresentanti territoriali,
dai presidenti e direttori regionali a quelli provinciali. La delegazione
sarda sarà guidata dal presidente e dal direttore, Paolo Mele e
Giambattista Monne, e da tutti i vertici locali. L’assemblea ha l’obiettivo
di aprire un nuovo confronto con i decisori attuali e futuri della politica
europea, così da poter illustrare un modello di agricoltura che guarda al
mercato, che si organizza in filiere per fare sistema e traghettare la
transizione ambientale con serietà e realismo, affinché si coniughi e non
si sacrifichi la crescita della competitività produttiva del sistema
agricolo europeo. I limiti della PAC (Politica agricola comunitaria),
sempre denunciati e messi in evidenza da Confagricoltura, sono oggi sotto
gli occhi di tutti ed è quindi ormai irrimandabile un’azione di
miglioramento degli strumenti e degli interventi pensati dall’Ue per
favorire la crescita sostenibile delle nostre imprese e di ciò che
producono. L’appuntamento di Bruxelles arriva dopo una serie di attività
portate avanti in Italia, anche con il confronto costante con il ministro
Francesco Lollobrigida. Nei prossimi giorni, dopo il rientro in Italia e in
Sardegna della delegazione, le Unioni provinciali di Confagricoltura, in
coordinamento con le Federazioni regionali, consegneranno ai Prefetti
locali il documento che sarà presentato domani a Bruxelles. Le richieste su
cui sarà chiamata a confrontarsi la politica comunitaria verteranno
principalmente sulla pesante crisi che ha investito il comparto dopo i
conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese a cui sono seguiti gli
aumenti, a volte ingovernabili e ingiustificati, dei costi dell’energia
elettrica e dei carburanti, ma anche delle materie prime agricole: dalle
sementi ai prodotti agro-sanitari passando per i mangimi nella zootecnia. E
poi un passaggio sull’accesso al credito per le imprese, fondamentale in
questi mesi di crescita dell’inflazione. Si parlerà quindi di transizione
energetica, crisi climatica e valorizzazione del patrimonio boschivo
attraverso politiche mirate sul contenimento della CO2.
*Mele*. “I limiti di questa PAC, che abbiamo sempre cercato di cambiare e
migliorare anche a livello territoriale con gli strumenti di programmazione
regionale, sono venuti a galla e la necessità di intervenire per superarli
è sempre più urgente”. Così Paolo Mele che ha aggiunto: “Se non sarà con
questo parlamento, si dovrà comunque chiudere rapidamente la partita con il
prossimo, che si insedierà dopo le elezioni di giugno. Imprese agricole e
consumatori non possono più attendere”.
Ufficio Stampa