
(AGENPARL) – sab 17 febbraio 2024 Potenza, 17 febbraio 2024
Bardi e Latronico, una promessa mantenuta: riduzione delle bollette e transizione
energetica
“Uno dei principali obiettivi del governo regionale è, come noto, ridurre il costo della
vita delle famiglie lucane e lasciare nelle tasche dei cittadini maggiori disponibilità.
Per questa ragione abbiamo attivato il bonus gas, il bonus acqua e altrettanto
faremo con la bolletta della luce.
Si tratta di una chiara visione di politica economica che al contempo punta a
sostenere e rafforzare il sistema imprenditoriale dalla cui tenuta e sviluppo dipende
il mantenimento e la creazione di posti di lavoro. Questo approccio differenzia noi
dalla sinistra che tenta di screditare questi provvedimenti e far finta di non capire il
senso e la direzione della nostra politica economica. Vogliamo quindi rassicurare i
cittadini dicendo loro di non dare ascolto alle voci infondate ed allarmistiche di chi è
si è sempre opposto all’erogazione del bonus gas, e ora del bonus acqua, per
interessi di mera propaganda elettorale.
In questo contesto assoluto rilievo ha il bonus gas percepito da oltre 142 mila
utenti/famiglie che ha garantito un drastico ridimensionamento della tariffa rispetto
a qualsiasi altro cittadino italiano.
A monte del provvedimento bonus gas c’è una decisione fondamentale presa dal
governo di centro destra in Basilicata: opzionare 200milioni di metri cubi di gas
nell’ambito del negoziato con le compagnie titolari delle concessioni minerarie. In
altri termini abbiamo messo a disposizione delle famiglie lucane la possibilità di
beneficiare della molecola gas, ossia di una delle nostre risorse naturali strategiche.
Affermare che la molecola gas per 200 milioni di metri cubi è nella disponibilità della
comunità lucana è una verità cristallizzata in una legge, proprio perché trattasi di
risorse energetiche nelle nostre disponibilità. Il beneficio varrà per l’intero periodo
della concessione: 9 anni. A questo la sinistra non ci ha mai pensato.
Prima di poter immaginare una erogazione diretta da parte di una Agenzia regionale
abbiamo dovuto avvalerci e ci avvaliamo della collaborazione di venditori, ossia delle
diverse società con cui gli utenti hanno sottoscritto un contratto di fornitura.
Sino al 31 dicembre 2023 la gran parte delle società di vendita si facevano pagare gli
oneri di costi di servizio (costi di commercializzazione e vendita, costi di trasporto
etc.) e la molecola del gas secondo i parametri del mercato tutelato definito in
ambito nazionale da un organismo che si chiama Arera.
Inoltre, interveniva sulla riduzione della bolletta anche un intervento governativo
teso a calmierare altri costi a partire dall’IVA il cui ammontare era pari al 5%.
Va inoltre considerato, come dovrebbe esser noto a chi almeno frequenta i banchi
del consiglio regionale, che gran parte delle bollette considerano una stima dei
consumi degli utenti sulla base di dati storici per poi l’anno dopo effettuare i
conguagli sui consumi effettivi. Di qui una inevitabile turbolenza nei costi di alcune
bollette. Resta il fatto che sulla grande platea di beneficiari queste situazioni hanno
costituito una eccezione e non una regola. Ed è su questo che hanno alzato il
polverone quanti soffrono queste misure popolari.
Nel 2024 il contesto è cambiato. Testate nazionali e televisive hanno messo in
evidenza che il mercato è liberalizzato. Ossia il mercato tutelato, quello che
garantiva un costo basso alle famiglie non costituisce più un riferimento per i
venditori. Quindi anche se il valore del gas è diminuito chi lo eroga e lo vende può
aumentarne il costo secondo propri modelli di profitto.
Di qui l’esortazione agli utenti ed alle famiglie a controllare sulle proprie bollette
qual è il costo che le società di vendita applicano e a cercare sul sito Apibas e/o
Arera le società che maggiormente li tutelano sulla base del loro consumo medio.
Il mercato del gas in altri termini è diventato come quello della telefonia dove la
concorrenza tra le varie società si esplica sulla base delle offerte e degli sconti che le
diverse compagnie applicano.
È un mutamento di scenario, che vede anche il venir meno di misure straordinarie
poste in essere dal governo nazionale nella fase di maggiore crisi energetica e che
riguarda ad esempio l’IVA passata dal 5% al 10% o al 22% a seconda delle condizioni
soggettive e fasce di consumo. Un costo, quello dell’IVA, peraltro attutito proprio dal
governo regionale con il bonus gas.
Questi i fatti.
In questa nuova situazione la Regione ha invitato le società di vendita lucane a
tenere il costo della molecola nei parametri Arera per il mercato tutelato, e dunque
a mantenere un prezzo calmierato pari a quello utilizzato per i soggetti vulnerabili
(diversamente abili, over 75 etc).
La Regione continuerà ad erogare il bonus alle famiglie nella misura massima
possibile, scoraggerà la speculazione e metterà in campo ogni azione, partendo da
una buona informazione a tutela degli utenti lucani.