
(AGENPARL) – mar 13 febbraio 2024 Cia: oltre 1500 agricoltori mobilitati in nove assemblee territoriali
Oltre 1500 agricoltori mobilitati in nove assemblee territoriali che si
sono svolte in meno di due settimane in Basilicata (stasera in Val Dagri
assemblea con il presidente nazionale Cristiano Fini in collegamento da
Roma): è il primo bilancio dell’iniziativa della Cia-Agricoltori di Potenza
e Matera che ha visto una serie di azioni su vasta scala per affrontare
tematiche cruciali come il reddito “falcidiato” degli agricoltori, gli
aiuti PAC diminuiti e farraginosi (“ meno soldi più burocrazia”), l’impatto
delle calamità naturali e le problematiche legate alle specie selvatiche
(cinghiali). Tra le principali iniziative si segnalano le proteste contro
la crisi del settore ortofrutticolo, le rivendicazioni per un prezzo equo
del grano duro e la lotta contro la peronospora che ha colpito duramente i
viticoltori.
L’azione della CIA non si è limitata alla denuncia delle difficoltà, ma si
è estesa alla proposta di soluzioni concrete, attraverso la partecipazione
a tavoli tecnici e incontri con le autorità competenti. Dopo il Tavolo
nella sede della confederazione a Potenza con delegazioni di Upi, Anci e
Lega Autonomie l’attesa è per la convocazione del Tavolo Verde al
Dipartimento Politiche Agricole della Regione preannunciato per la prossima
settimana. La determinazione e la resilienza degli agricoltori lucani,
sostenuti dalla CIA, sottolineano l’importanza di continuare a lottare per
la tutela dei propri diritti e per la promozione di un’agricoltura
sostenibile e competitiva.
La mobilitazione degli agricoltori, è un esempio emblematico di come il
lavoro di base e l’impegno collettivo possano contribuire
significativamente alla difesa e al rafforzamento del settore agricolo in
Basilicata e nel Paese.
Dirigenti ed associati Cia sono consapevoli che Il momento è delicato ma in
questo momento storico gli agricoltori non devono commettere l’errore di
disunirsi. Gli agricoltori sono arrabbiati con il sistema, il nostro
mestiere – dicono i dirigenti Cia – è rappresentare gli agricoltori e
l’agricoltura. Nel malcontento si parte principalmente dal problema del
reddito delle aziende agricole, che negli anni è sempre stato ridotto: la
burocrazia, i controlli, le verifiche tutelano consumatore e cittadino, ma
con dei costi. Ci confrontiamo poi sul mercato con realtà estere che non
sono altrettanto qualitative. Una legge sulla filiera ci vorrebbe, tutti
devono guadagnarci, ma chi produce made in Italy, con tutti i rischi del
caso dei cambiamenti climatici, così non chiude davvero più il reddito.
L’altro tema è quello legato al calo del 4% della produzione, che in
qualche modo va integrato.
“Non ci fermeremo – concludono i vertici di Cia Potenza e Matera – perché
non ci siamo mai fermati, e continueremo a lottare in difesa della nostra
agricoltura, dei nostri agricoltori”.