(AGENPARL) - Roma, 8 Febbraio 2024(AGENPARL) – gio 08 febbraio 2024 *Sassi (Timac Agro Italia): “Salute dei suoli è pilastro fondamentale per
salute globale”*
“La salute dei suoli è un pilastro fondamentale per la salute globale: One
Health, One Earth. In questa prospettiva integrata la gestione sostenibile
dei suoli emerge come fondamentale per la sostenibilità agricola, la
conservazione dell’ecosistema e la promozione della salute”.
Così Pierluigi Sassi, amministratore delegato di Timac Agro Italia, filiale
di Groupe Roullier, multinazionale leader nel settore della nutrizione
vegetale, animale e umana, nell’editoriale
ospitato
su ‘One Health ’, rivista online di
approfondimento edita dal Gruppo The Skill.
L’intervento di Pierluigi Sassi su One Health si inserisce in un confronto
al quale hanno già partecipato, tra gli altri, Orazio Schillaci, Marco
Montorsi, Nino Cartabellotta, Giovanni Rezza, Gianni Profita, Sergio Dompé,
Andrea Mandelli, Gabriele Pelissero.
“I suoli sani, oltre ad essere un patrimonio per l’agricoltura, sono il
cuore pulsante della biodiversità terrestre – spiega l’ad di Timac Agro
Italia. Microorganismi, batteri e funghi presenti nel suolo contribuiscono
a cicli biogeochimici essenziali e alla promozione della biodiversità e
della fertilità dei suoli, rappresentando un tessuto connettivo vitale tra
la vita delle piante, degli animali e degli esseri umani. Per questo, nel
2021 l’Unione Europea ha lanciato la nuova Strategia per il suolo, con cui
definisce una visione comune in relazione al raggiungimento di una
condizione sana di tutti gli ecosistemi del suolo dell’UE entro il 2050,
con un quadro politico e azioni concrete da intraprendere già entro il
2030”.
“Agricoltura di precisione, economia circolare, biotecnologie: gli
strumenti per la trasformazione dei suoli sono già disponibili. Per la
trasformazione di cui abbiamo bisogno, dobbiamo iniziare a sfruttare tutta
la tecnologia già impiegata in altri settori più avanzati per evolvere le
pratiche agricole, ottimizzare l’impiego di input, massimizzare le rese e
garantire la tracciabilità dei prodotti, utilizzare materie prime ottenute
dal recupero di residui e scarti di produzione oppure da rifiuti. Ancora,
sfruttare le biotecnologie, cioè quelle tecnologie basate sull’impiego di
microrganismi utili per usi specifici: quindi, prodotti per il
miglioramento dell’efficienza degli elementi nutritivi, per la riduzione
dell’impatto degli stress sulle piante e per l’ottimizzazione della loro
espressione genetica”, conclude Sassi.
