(AGENPARL) – mar 06 febbraio 2024 Uffici Stampa
Comunicato Stampa
INACCETTABILE CHE L’ITALIA UTILIZZI LE RISORSE PNRR PER
L’INFRASTRUTTURAZIONE DIGITALE CON FIBRA OTTICA CINESE
Investire in fibra ottica estera di bassa qualità e non in quella prodotta a Battipaglia
un rischio per lo sviluppo della rete digitale nel nostro Paese
“In queste ore le mancate scelte del Governo in campo di politiche industriali, digitali e degli asset
strategici e i mancati investimenti del gruppo Prysmian, porteranno alla realizzazione
dell’infrastruttura digitale del nostro Paese con fibra ottica di bassa qualità proveniente da Cina,
India e Corea, rischiando di pregiudicare gravemente il futuro dell’unico stabilimento italiano che
produce fibra ottica di altissima qualità”. Così si legge in una nota sindacale a firma delle segreterie
nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil sulla vertenza dele lavoratrici e dei lavoratori della
FOS di Battipaglia.
“Infatti – prosegue la nota -, nelle ultime settimane, Prysmian ha dichiarato la proroga di ulteriori
13 settimane di cassa integrazione, con una rotazione solo del 25%, per lo stabilimento Fos di
Battipaglia, coinvolgendo direttamente 300 lavoratori diretti e altrettanti dell’indotto. Il danno
è immediato per i lavoratori e le lavoratrici che continueranno ad avere una forte riduzione
del salario e con una prospettiva drammatica per il proprio futuro – peraltro in un’area del
mezzogiorno già fortemente in difficoltà.
Lo stabilimento FOS di Battipaglia (Salerno) produce fibra ottica con elevati contenuti di
qualità tecnologica, unico stabilimento in Europa. Questo comporta un’incidenza sul prezzo
finalerispetto al prodotto cinese, indiano o coreano, creando un effetto dumping sui produttori
europei. Questa condizione fa sì che lo stabilimento non abbia un mercato di sbocco nazionale
perché i bandi governativi sulla digitalizzazione, già aggiudicati ma non ancora messi in opera,
compresi quelli PNRR (7,7 miliardi di euro), non prevedono alcuna specifica tecnica qualitativa. I
provider incaricati alla stesura della fibra e aggiudicatari dei bandi di gara, continueranno quindi
ad installare fibra ottica di bassa qualità e minor costo non prodotta in Italia, incidendo tra l’altro
sulla durata e l’affidabilità futura della rete dati nazionale.
Questo non succede in altri paesi europei, da ultimo la Francia, i cui governi hanno legiferato in
materia, attraverso le centrali di committenza deputate, introducendo parametri qualitativi e
tecnici minimi e obbligatoriper la partecipazione ai bandi pubblici, garantendo in questo modo
l’affidamento delle commesse a player nazionali. Questo comporta non solo la valorizzazione di
aziende nazionali che operano e investono per il rafforzamento della transizione digitale tanto
necessaria ai sistemi paese e all’economia nel suo complesso, oltre che una maggiore
affidabilità e sicurezza di trasmissione di dati molto sensibili (militari, sanitari, …), ma minori costi
Uffici Stampa
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per gli interventi di sostituzione e manutenzione della fibra da parte delle Amministrazioni locali
che devono intervenire più raramente sulle strade cittadine.
Nell’incontro al MiMIT, da noi richiesto, tenutosi il 15 novembre 2023, il Ministero aveva
annunciato un tavolo tecnico promosso da Agicom e partecipato da produttori e installatori
di fibra ottica per definire le linee guida di Infratel, stazione appaltante per le
telecomunicazioni, che i soggetti attuatori (Open Fiber, Tim, …) dovranno rispettare nelle
attività oggetto di appalto pubblico.
Il tavolo tecnico si concluderà entro poche settimane ma, ad oggi, non ha prodotto novità
significative rispetto alla possibilità di creare un mercato domestico per la fibra ottica
premium di altissima qualità e sicurezza.
Per queste ragioni oggi le scriventi Organizzazioni sindacali a livello territoriale hanno indetto
una manifestazione fuori dallo stabilimento Fos di Battipaglia alla presenza delle Istituzioni
locali (Sindaci e Prefetture) e di alcuni rappresentanti delle forze politiche e noi abbiamo
chiesto una convocazione urgente al MiMIT.
È inaccettabile che un’eccellenza italiana che rappresenta un asset strategico non solo per il
nostro Paese, veda seriamente compromesso il proprio futuro industriale e che, in queste ore,
centinaia di lavoratori con le loro famiglie vedano irrimediabilmente compromesso il oloro
futuro lavorativo e di vita.
Ci batteremo affinché il nostro Paese possa dotarsi di un’infrastruttura digitale efficiente e
sicura, utilizzando le ingenti risorse pubbliche destinate alla digitalizzazione per produrre ed
installare fibra ottica di qualità premium prodotta da un’azienda italiana nel mezzogiorno
d’Italia”: conclude la nota sindacale.
Roma, 18 gennaio 2024
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