(AGENPARL) – Roma, sabato 3 Feb 2023 – Gli agricoltori Siciliani nel Trapanese, unititi in una comune protesta con tutti i coltivatori e allevatori delle altre regioni, sono impegnati da giorni in presidi organizzati in varie regioni, per portare all’attenzione delle Istituzioni nazionali ed europee, le proprie obiezioni contro un sistema di leggi, che se verrà interamente applicato, condurrà ad un inesorabile fallimento migliaia di aziende e famiglie, impiegate nel settore primario, per concedere facilmente lo spazio alle grandi multinazionali. In una fase di estremo disagio, ognuno conduce a suo modo la propria battaglia, uniti da un comune ideale: salvare la dignità del proprio lavoro e l’economia e la sanità del sistema agroalimentare italiano e dei consumatori . Gli agricoltori tutti, da nord a sud, rivendicano la propria indipendenza, e in special modo dalla Sicilia ci giunge un comunicato, da Trapani, dove già nel 2013 fu organizzata una prima importante protesta nel Meridione che fu riportata su tutti i media nazionali. Secondo la dichiarazione di Marcello Guastella (Agricoltore Italiano), i coltivatori e gli allevatori Siciliani, tengono a puntualizzare che sono uniti in una comune battaglia e che nessun leader, al momento è stato nominato per rappresentarli, la lotta appartiene a tutti.
Queste le parole: “Apprendiamo dagli organi di stampa che tale Calvani sarebbe il leader nazionale della protesta dei trattori. Per quanto ci riguarda, memori dell’esperienza vissuta nel 2013, ci teniamo a precisare che non riconosciamo assolutamente alcun leader ne nazionale ne regionale autoproclamatisi tali nell’attuale protesta dei trattori, nata spontaneamente sulla scia delle manifestazioni dei colleghi francesi e tedeschi”. “La battaglia per la sopravvivenza della nostra agricoltura é troppo seria, non abbiamo bisogno di generali o di persone che strumentalizzano o banalizzano la nostra battaglia”; “non consentiremo a nessuno di rappresentarci maldestramente, gli agricoltori già da dieci giorni si muovono coesi per rivendicare i propri diritti; non vogliamo che certa ignoranza sul settore, porti a banalizzare o a spettacolarizzare, una questione che per noi è di importanza vitale”.
“Siamo perfettamente in grado di organizzarci in tutta Italia, e concorderemo unitamente chi deve essere nostro portavoce o il delegato a trattare con i rappresentanti del Governo del Paese, unico interlocutore riconosciuto e legittimato a trovare soluzioni, qualora la politica decida di voler confrontarsi in modo serio e costruttivo con noi. Teniamo a sottolineare che gli agricoltori non prendono ordini da nessuno. Dopo giorni e giorni di manifestazioni, sappiamo muoverci senza difficoltà, e ripeto stiamo lavorando per trovare soluzioni eque e concrete da concordare con le Istituzioni, per provare a risolvere, problemi che oramai si trascinano da decenni. Fin’ ora abbiamo resistito a tutto, viviamo una guerra quotidiana, per la lotta per la sopravvivenza delle nostre aziende, stremate dagli alti costi di produzione, importazioni sempre più numerose ed incontrollate, e lo strapotere di una una GDO che decide ormai il mercato ed i prezzi di acquisto all’origine da decenni a proprio favore, a tutto questo si aggiunge il problema sull’ l’elefantiaca e “camaleontica” burocrazia che non accenna certo a migliorare”.
Marcello Guastella
(Agricoltore Italiano)