(AGENPARL) – mer 31 gennaio 2024 Vacanze preadottive. Una strada “nuova” e di successo
per l’Adozione Internazionale
Le vacanze preadottive sono l’ultima possibilità per dare una famiglia a minori abbandonati di
molti Paesi. Grazie a questo sistema, ogni anno numerosi minori colombiani vengono adottati
negli USA. Un progetto sperimentale con la Colombia sta per essere avviato anche in Italia
31 gennaio 2024
Numeri alla mano, nel panorama europeo le famiglie italiane sono le più aperte all’accoglienza e le più
disponibili ad adottare bambini grandicelli, che come si sa in molti Paesi d’origine risultano adottabili in
gran numero trovando, però, grande difficoltà di collocazione all’interno di famiglie adottive nazionali e
internazionali.
Un’altra osservazione basata sui dati indica come molte adozioni di minori di età tra gli 8 e i 14 anni siano
frutto di una precedente conoscenza tra genitori adottivi e minori, avvenuta durante alcuni periodi di
soggiorno in Italia di questi ultimi. Molte coppie che hanno dato la disponibilità a ospitare minori stranieri
hanno successivamente inoltrato domanda di adozione, spesso portando felicemente a compimento il
procedimento adottivo del minore temporaneamente accolto. Queste esperienze ci fanno capire che un
periodo di convivenza coppia-minore prima dell’adozione può portare a una maggiore disponibilità delle
coppie rispetto all’età e al numero di minori da adottare. Così facendo, infatti, le coppie non hanno più “un
sogno” rispetto al bambino da adottare, in quanto l’immagine idealizzata è già stata sostituita da quella
reale del minore, o dei minori, che hanno vissuto con loro.
Le Autorità Centrali di alcuni Paesi d’origine dei minori già da una decina di anni hanno iniziato a studiare e
implementare programmi ad hoc, con l’obiettivo di dare una possibilità proprio a quei bambini già grandi di
trovare una famiglia permanente e definitiva: sono le cosiddette vacanze preadottive!
La situazione in Colombia
Il primo Paese ad aver definito un progetto di “vacanze preadottive” o, come dicono in loco, “vacaciones
en el extranjero”, è la Colombia, che ha in essere una collaborazione stabile da molto tempo con l’Italia.
In Colombia si trovano più di 4.000 bambine, bambini e adolescenti in stato di adottabilità, senza una
famiglia che possa garantire loro il diritto fondamentale di crescere amati come figli.
Tanti di loro sono minori con bisogni speciali, in quanto rientrano in questa categoria tutti i bambini
maggiori di 10 anni di età, appartenenti a gruppi di fratelli o in condizioni di salute particolarmente
complesse. Tutte caratteristiche cha fanno sì non ci siano famiglie pronte ad adottarli iscritte nelle liste
d’attesa del Paese.
Per trovare una soluzione l’ICBF (Autorità Centrale colombiana) ha elaborato diverse strategie: una di
queste riguarda proprio le vacanze preadottive, iniziate nel 2004 e per mezzo delle quali circa 180 minori
colombiani ogni anno intraprendono un viaggio all’estero e vengono ospitati in famiglie. Il risultato di
questa ospitalità temporanea ha visto il 61% dei minori inseriti nel programma essere successivamente
adottato.
La possibilità di conoscere una famiglia
Al momento, questa possibilità esiste solo con gli Stati Uniti d’America, ma recentemente sta venendo
portato avanti lo sviluppo di un progetto analogo con l’Autorità Italiana CAI, forte del fatto che l’Italia è il
secondo Paese per numero di adozioni con la Colombia.
L’obiettivo è far per provare a questi minori per i quali non si è riusciti a trovare una famiglia l’esperienza di
convivere e conoscere una famiglia straniera per un periodo che può variare da 2 a 5 settimane. Al
termine di questa “vacanza” la speranza è che si sia instaurato un rapporto tre il minore e la famiglie tale da
potersi consolidare fino ad arrivare all’adozione internazionale, portando così a compimento il sogno di
questi bambini di avere una famiglia che li ami, li comprenda e li aiuti a costruire un progetto di vita.
I risultati di un’esperienza positiva
ICBF ha documentato l’esperienza delle vacanze preadottive evidenziando come i bambini e gli adolescenti
mostrino entusiasmo e felicità nel partecipare a questi viaggi che permettono loro di conoscere un Paese,
una cultura, di sentirsi accolti e soprattutto di entrare in contatto con una famiglia che in futuro potrebbe
diventare la loro.
È molto importante sottolineare che questa opportunità è corredata da una serie di attività (con i minori e
con le famiglie) che permettono di affrontare con serenità tutto il percorso, sia per quanto riguarda
l’ospitalità, prima, sia per l’eventuale adozione, dopo.
Prima del viaggio, i minori vengono trasferiti in una struttura per essere preparati; ricevono le prime
nozioni della lingua e della cultura del Paese di destinazione, vengono fatte esercitazioni sul controllo
dell’ansia, simulazioni del viaggio aereo, delle formalità aeroportuali e altre attività.
I bambini vengono poi seguiti durante il viaggio da un accompagnatore, che li assiste nel disbrigo delle
formalità e nell’inizio della conoscenza con la famiglia.
Durante la loro permanenza sono previste una serie di attività pianificate precedentemente
dall’organizzazione straniera e pensate per far comprendere ai bambini le dinamiche di una vita in
famiglia.
Una volta terminato il periodo di soggiorno, i minori tornano in Colombia, dove si inizia a verificare l’esito
dell’esperienza, coinvolgendo anche la famiglia accogliente. Se i risultati sono positivi e, tanto da parte
della famiglia quanto da quella del minore, viene manifestata l’intenzione di procedere con l’adozione,
verrà seguita la procedura amministrativa e legale prevista.
Conoscere e convivere, anche se per un breve periodo, con questi bambini porterà le coppie a una
maggiore consapevolezza e a non avere più paura di adottare un bambino un po’ più grande.
Informazioni e domande sull’adozione internazionale
Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni su
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Ufficio Stampa Ai.Bi. – Amici dei Bambini
Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini
L’associazione Amici dei Bambini è un movimento di famiglie che dal 1986 opera in Italia e in oltre 30 Paesi
del mondo (in Europa dell’Est, America, Africa e Asia) per dare a ogni bambino abbandonato una famiglia
e garantire il suo diritto a essere figlio.
Ogni giorno, in tutto il mondo, Amici dei Bambini lotta per combattere l’emergenza abbandono: una vera e
propria emergenza umanitaria che, a differenza di fame, malattia e guerre, presenti principalmente nei
Paesi in via di sviluppo, è comune a tutti i Paesi del mondo con dimensioni sempre più allarmanti. Secondo
una stima basata su un report di Unicef di qualche anno fa, sono almeno 200 milioni i bambini
abbandonati nel mondo. In Italia, i minori “fuori famiglia” sono oltre 30mila.
Amici dei Bambini interviene laddove si manifesta l’abbandono: negli orfanotrofi, negli istituti, nei centri di
assistenza… in tutte quelle realtà in cui l’assistenza permette loro di “sopravvivere”, ma non di vivere
pienamente, perché manca l’amore di una famiglia che faccia sentire davvero “figli”.
http://www.aibi.it
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