
(AGENPARL) – lun 29 gennaio 2024 Comunicato stampa
FVCMS: CONFERENZA “CIRCULAR VENICE”, ESPERIENZE E PRATICHE INNOVATIVE DEL TERRITORIO A CONFRONTO CON IL PANORAMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Il Digital Product Passport, presentato per la prima volta in Italia ed entrato in vigore da gennaio 2024 in tutta l’UE, cambia il paradigma produttivo e le abitudini di acquisto dei consumatori
Venezia Mestre, 29 gennaio 2024 – Il Regolamento europeo sul Passaporto digitale dei prodotti è stato presentato per la prima volta in Italia nel corso della conferenza “Circular Venice, policy, pratiche e innovazione a confronto”, evento – organizzato questa mattina nell’Auditorium Cesare De Michelis di M9 da Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF) con Regione Veneto, Comune di Venezia, ACR+ e Fondazione di Venezia – dedicato al tema dell’economia circolare e alle sue molteplici declinazioni ed applicazioni sul territorio regionale ed internazionale, grazie al coinvolgimento di istituzioni locali, esperti internazionali e del mondo accademico.
“Parlare di economia circolare significa anche accettare la grande sfida dell’uso efficiente e sostenibile delle limitate risorse a disposizione, sfida che interessa tutta la società ed è particolarmente sentita a Venezia dove ogni riflessione sull’economia e sull’ambiente deve tener conto anche di una dimensione ambientale così fragile e complessa e di una storia unica al mondo” così il prof. Renato Brunetta, Presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation. “Nel presentare oggi lo stato dell’arte dell’economia circolare a Venezia e in Veneto, desideriamo evidenziare le sfide tecniche e gestionali derivanti dalle peculiarità del nostro territorio, per affrontarle e trovare il modo di vincerle” ha dichiarato il presidente Brunetta aggiungendo che “Il lavoro della Fondazione è proprio quello di attrarre investimenti e intelligenze a Venezia, città riconosciuta come “Resilience Hub” dalle Nazioni Unite, per dar vita a un modello integrato di economia circolare che sia esempio a livello internazionale di tecnologia innovativa e di progresso”.
Quanto al Passaporto digitale dei prodotti, presentato per la prima volta pubblicamente in Italia, il progetto si inserisce nel più ampio Regolamento Ue sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti (ESPR) e mira a rendere attuabile su larga scala il modello della circular economy, attraverso l’introduzione di requisiti ambientali obbligatori per essere presenti sul mercato UE e una metodologia comune di rilevazione e classificazione dei materiali e della loro provenienza, dando informazioni sulla composizione, sulla presenza di materiali riciclati, pezzi di ricambio, parti o sostanze pericolose contenute nei manufatti, al fine di facilitare la scelta all’acquisto del cittadino, così come la riparazione o il riciclo.
Alberto Parenti, membro della Direzione Generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI della Commissione europea, spiega: “La nuova proposta delle Istituzioni europee mira a rafforzare l’economia circolare all’interno del mercato unico attraverso l’adozione di requisiti comuni di progettazione dei prodotti a più alto impatto ambientale e di un “passaporto di prodotto” digitale che garantisca la completa tracciabilità, la responsabilizzazione dei consumatori e la possibilità di applicare incentivi che aiutino le aziende a realizzare oggetti sempre più sostenibili, riparabili e riciclabili. È questo sicuramente un elemento molto innovativo che facilita un cambio del paradigma produttivo e delle abitudini di acquisto dei consumatori che, anche a causa dell’obsolescenza programmata dei dispositivi elettronici e della presenza sul mercato di prodotti economici e difficili da smontare, sono spesso costretti a comprare nuovi prodotti, liberandosi degli elettrodomestici o dei dispositivi digitali guasti, piuttosto che optare per la riparazione degli stessi.”
In Veneto, prima regione in Italia per differenziata, dove il 76% dei rifiuti viene valorizzato a recupero di materia, sono state introdotte recentemente deliberazioni in materia di circolarità dei sistemi produttivi fondamentali per potenziare la diffusione di pratiche di recupero dei materiali nei settori dell’edilizia e dell’industria manifatturiera.
Paolo Giandon, Direttore della Direzione Ambiente e Transizione Energetica della Regione del Veneto, dichiara: “La Regione ha recentemente approvato l’aggiornamento del Piano regionale di gestione rifiuti urbani e speciali, affrontando le necessità del mondo produttivo dando maggior chiarezza alle norme che regolano la gestione dei rifiuti di scarto e istituendo, a questo proposito, un coordinamento regionale sottoprodotti e un tavolo tecnico “End of Waste” (il processo attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale, per mezzo di procedure di recupero, ed acquisisce invece lo status di prodotto). Il lavoro di questi due organismi, avviato nel luglio 2023, ha prodotto risultati approvati con Decreto lo scorso novembre. Allo stesso tempo, sono stati siglati dalla Regione dei protocolli per la definizione di proposte operative per l’attuazione dell’economia circolare nei settori produttivi e nel settore dell’edilizia, con corpi intermedi, Università, ARPAV, Legambiente e Camere di Commercio. L’inclusione di tutte le realtà più rappresentative del territorio ha permesso di creare momenti di confronto tra diversi approcci e competenze, individuando-attraverso progetti e analisi-delle strategie virtuose per implementare il modello circolare nel contesto metropolitano e regionale. Il confronto odierno con alcuni rappresentanti di istituzioni e associazioni europee, impegnate nel raggiungimento degli obiettivi eco-ambientali comunitari, ci fornisce altri preziosi spunti ed esempi per applicazioni mai sperimentate nel nostro territorio.”
Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF)
Costituita il 14 marzo 2022, sotto il patrocinio del Governo italiano, la FVCMS/VSF opera per la realizzazione di un nuovo modello di sostenibilità per Venezia e il suo intorno geografico che consenta di ricreare in forma stabile quell’esperienza di fruizione (residenziale, lavorativa, turistica) che per secoli hanno reso questi luoghi senza eguali.
La Fondazione è composta da un partenariato articolato, formato dagli enti territoriali regionali e locali, dalle principali istituzioni culturali e accademiche veneziane e da un gruppo di grandi imprese interessate allo sviluppo sostenibile dell’intorno veneziano. Soci fondatori della FVCMS/VSF sono: Regione del Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio di musica Benedetto Marcello, Fondazione Cini, Confindustria Veneto, Snam, Eni, Enel Italia, Generali, Boston Consulting Group. Soci co-fondatori della FVCMS/VSF sono: Alilaguna, Almaviva, Amazon, AdSP del Mare Adriatico settentrionale, Autostrade per l’Italia, Concessioni Autostradali Venete, Camera di Commercio Venezia e Rovigo, Cassa Depositi e Prestiti, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Eagle Pictures, Edison, Enfinity, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione di Venezia, Infinity Hub, Invitalia, Leonardo, Marsilio, Microsoft, Poste Italiane, PricewaterhouseCoopers, San Lorenzo, Gruppo SAVE, Sorgente Group, Terna, The European House – Ambrosetti, TIM, Umana, Unicredit, Unioncamere, Venice International University. Ne è presidente il prof. Renato Brunetta, con vicepresidenti Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, e Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia.