
(AGENPARL) – lun 29 gennaio 2024 Roma, 29 gennaio 2024
Invito al Convegno: “Il suicidio dell’Occidente [1]”
Roma, 31 gennaio 2024, ore 10.00
Sala capitolare presso il Chiostro del convento di Santa Maria sopra
Minerva presso il Senato della Repubblica, Piazza della Minerva 38
Che tipo di identità ha oggi l’Occidente? Quali principi difende? E
quali strade sembra voler percorrere?
Di questo e di altro parleranno nel convegno “Il suicidio dell’Occidente
[1]”, il 31 gennaio a Roma, nella Sala Capitolare della Biblioteca del
Senato, a partire dalle ore 10.00, il card. Angelo Bagnasco (Arcivescovo
emerito di Genova), Marcello Pera (Presidente della Commissione per la
Biblioteca e l’Archivio storico del Senato), Alfredo Mantovano
(Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio), Marco
Invernizzi (Responsabile Nazionale di Alleanza Cattolica) e Domenico
Airoma (Vice Presidente del Centro Studi Rosario Livatino), moderati da
Francesco Pappalardo (Responsabile della Biblioteca del Senato).
“Il suicidio dell’Occidente” è il titolo di un testo scritto nel 1964 da
James Burnham, politologo statunitense transitato gradualmente dal
trockismo al conservatorismo, che criticava l’ideologia «liberal», da
lui giudicata troppo debole nei confronti del comunismo e dunque causa
del grave indebolimento dell’Occidente, manifestatosi proprio nei primi
anni Sessanta.
Quasi cinquant’anni dopo, nel 2010, in un contesto culturale
profondamente mutato, il titolo è stato riproposto per un’intervista del
saggista Luigi Iannone al filosofo conservatore britannico sir Roger
Scruton, che denunciava come l’uomo occidentale fosse ostaggio di una
tendenza a negare la propria identità storica e culturale,
autodenigrando sé stesso, e a cercare riferimenti in un non meglio
identificato universo di «nuovi diritti».
Nel 2022 anche Federico Rampini, giornalista del Corriere della Sera, ha
parlato di Suicidio dell’Occidente – titolo di un suo libro – a causa
dell’accettazione di una dittatura ideologica, quella del pensiero
politicamente corretto, che ha distrutto valori fondamentali a favore di
battaglie per un ambientalismo estremo, «religione neopagana», e per
minoranze etniche e sessuali, che hanno diritti da far valere e nessun
dovere.
Con lui in Italia altri intellettuali, come Ernesto Galli della Loggia,
Paolo Mieli, Antonio Polito, hanno espresso considerazioni forti che
riportano a valori riconducibili al conservatorismo.
Segnali che fanno sperare in un risveglio occidentale.
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