
(AGENPARL) – lun 29 gennaio 2024 *ANCHE UN LIKE PUO’ ESSERE FATALE*
*NELLE TRUFFE FINANZIARIE 1 VITTIMA SU 4 E UNDER 30*
Bastano un “like” o un “segui” e parte subito il tentativo di raggiro.
Oramai il “fuffaguru” nostrano, falsa divinità del guadagno facile, affina
le sue armi e va a caccia di vittime soprattutto sui social. Le prede
preferite sono i giovani, inesperti in campo finanziario e facilmente
manipolabili grazie alla leva denaro. Il tentativo di contatto avviene
spesso su Instagram, con un messaggio privato. Ma anche altre piattaforme
social possono esporre a dei rischi. Non è un caso, infatti, che il 26%
delle vittime delle frodi legate agli investimenti abbia meno di 30 anni,
mentre il 77% di tutte le truffe si consuma su piattaforme tecnologiche
come i social media (fonte: Barclays Bank, banca internazionale britannica).
“Le truffe non solo non si fermano, ma diventano sempre più aggressive”;
spiega Andrea Unger, trader internazionale e unico ad aver vinto per 4
volte il Campionato del Mondo di Trading nella categoria Future, “cavalcano
il trend del momento e mettono in evidenza investimenti apparentemente
redditizi offrendo promesse di rendimenti elevati e privi di rischi. Questi
truffatori riescono ad alimentare nelle persone la speranza di replicare lo
stesso successo di quei pochi fortunati che ce l’hanno fatta, creando un
pericoloso circolo di inganno e aspettative irreali. Oggi, l’ampio utilizzo
dei social network e l’aumento degli investimenti online ci rendono
particolarmente suscettibili alle truffe, soprattutto quelle finanziarie.
Un click o un semplice like può esporci alle insidie di finti guru che,
sfruttando proprio i social network, cercano di adescare nuove vittime,
soprattutto tra i giovani. Questi sono spesso bersagli privilegiati, spinti
dalla scarsa cultura finanziaria e dalla volontà di emulare coetanei che
mostrano uno stile di vita ricco e lussuoso. Tuttavia, è fondamentale
ricordare che il sogno di lauti guadagni senza adeguate conoscenze non fa
sconti a nessuno”.
Il problema dell’alfabetizzazione finanziaria è il fil rouge che lega tutte
le truffe nel corso del tempo. In passato i truffatori si focalizzavano sul
Forex. Poi è stata la volta di Amazon, azienda ben nota per la sua forte
crescita in borsa. Successivamente il focus si è spostato sulle
criptovalute. Qui l’attenzione si è concentrata su Bitcoin: le storie di
ricchezza dei primi investitori hanno infatti alimentato un mito capace di
attirare le persone verso il trading di criptovalute facendo leva sulla
loro sfera emotiva. Oggi però va segnalato che spesso le vittime sono
soprattutto i giovanissimi, anche in età da liceo perché, proprio su alcuni
social, trascorrono molto del loro tempo.
“L’idea di fare soldi con Bitcoin sfrutta la paura di molti di perdere
l’occasione di tutta una vita”, spiega Unger, “Questa paura è in gergo
detta FOMO, dall’inglese Fear Of Missing Out, ed è tipica di tutte quelle
persone che, al solo sentir parlare di “Bitcoin”, termine che evoca grandi
guadagni, sentono di avere finalmente la possibilità, unica e irripetibile,
di diventare ricchi. Non hanno alcuna competenza o preparazione
finanziaria, ma pur di non perdere il famoso treno che passa una sola volta
nella vita, si gettano a capofitto nel mondo degli investimenti, correndo
il rischio di fare scelte avventate e pericolose”. E anche le promesse di
guadagni in apparenza ragionevoli nascondono spesso delle insidie.