
(AGENPARL) – sab 27 gennaio 2024 ValBasento: Uil, dopo documento programmatico si passi dalle parole ai
fattiCuia,
segreteria regionale Uil
Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil
Bruno Di Cuia, segreteria regionale Uil
Il documento programmatico per la ValBasento rinnova la proposta che come
Uil abbiamo ribadito nel recente Consiglio Confederale a Tito di una
politica industriale che affronti in ogni comparto produttivo e nei
territori questioni incancrenite e da sempre rinviate come testimonia la
lunga vicenda ValBasento.
A cadenza semestrale ci ritroviamo puntualmente ad incontrarci per giungere
ad un punto di azione comune, e ogni volta tutti ci lasciamo con una forte
speranza di rinascita. Puntualmente però nulla accade. È necessario passare
dalle parole ai fatti. Di parole ormai ne abbiamo ascoltate tante, adesso è
il momento di agire punto per punto.
La ZES è l’arteria strategica di questa regione e non abbiamo più tempo da
perdere. La proroga sino al primo marzo dell’incarico per gli otto
commissari delle Zes regionali e interregionali (tra le quali la Zes
ionica) rinvia semplicemente l’operazione di accentramento deciso dal
Governo per la gestione di uno strumento di politica industriale che in
Basilicata, in tutti questi anni, non ha dato alcun risultato e che invece
specie sulle questioni della logistica e dell’internazionalizzazione può
dare un contributo significativo. Senza un’iniziativa della nostra
Regione, in sinergia con le altre, nei percorsi di sviluppo della Zes e la
sottoscrizione di un protocollo nazionale sulle relazioni industriali
legato ai territori il rischio è quello della riedizione di strumenti che
hanno segnato in negativo la storia dell’industria nel Mezzogiorno.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un potenziamento concreto delle
Zone economiche speciali. Anche per questo, dopo aver ritenuto inopportuna
l’idea del governo di accentrare a Roma tutte le responsabilità progettuali
delle Zes, riteniamo determinante che questo strumento dall’alta valenza
produttiva rimanga legato alle strategie territoriali e che, quindi, le
otto regioni restino coinvolte nei percorsi di sviluppo di questo strumento
fondamentale per il futuro economico e produttivo del Sud. Questo perché
consideriamo la Zona Economica Speciale un’importante leva di politica
industriale per il Mezzogiorno. Il pericolo che vediamo profilarsi è quello
di un ritorno al passato, quando errori imperdonabili di gestione hanno
disseminato le aree portuali e retroportuali di capannoni industriali
rimasti vuoti e inoperosi.
Il tavolo permanente insediato può perciò diventare la “cartina al
tornasole” per tutta la regione dove ogni singolo euro speso dovrà
corrispondere ad un punto dell’accordo sottoscritto. Ci sono disponibilità
finanziarie che la Regione Basilicata può impegnare come declinate dall’
Assessore Casino, senza indugio bisogna finalizzare adottando un accordo di
programma che definisca tempi, modi ed obiettivi per ridare a quel
territorio una valenza attrattiva per le imprese riportando il sito a quei
fasti occupazionali, numerici e di qualità, del recente passato. È ora il
momento.
Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil
Bruno Di Cuia, segreteria regionale Uil
Ufficio Stampa UIL Basilicata
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