
(AGENPARL) – ven 26 gennaio 2024 INCENDIO 1° PIANO CENTRO CLINICO DI BARI, TRAGEDIA EVITATA, MA ORA I RESPONSABILI DEVONO PAGARE
Da tempo il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, dopo aver visitato il carcere di Bari
compreso il centro clinico, ha denunciato pubblicamente la gravissima situazione presente proprio presso il
centro clinico in cui a fronte di 25 posti disponibili, sono presenti nel penitenziario barese più di 100
detenuti con gravissime patologie(allettati, super obesi, su sedia a rotelle ecc.ecc.) che non trovando
posto nella struttura medica, sono stati alloggiati nelle sezioni detentive ove la situazione igienico sanitaria
è molto precaria anche a causa delle barriere architettoniche presenti, che creano gravi problemi ai detenuti
malati.
Inoltre il SAPPE ha anche evidenziato come la presenza di barriere architettoniche per detenuti su sedie a
rotella poteva costituire grave pericolo per gli stessi in mancanza di vie di fuga adeguate, per cui in caso di
eventi critici non avrebbero avuto scampo .
Le nostre denunce in cui chiedevamo l’intervento del Governatore, dell’assessore alla sanità, dei
responsabili dell’asl sono sempre caduti nel vuoto, forse perché si doveva proteggere qualcuno all’interno
del centro clinico.
Abbiamo scritto anche ad altri enti, quali magistrato di sorveglianza, garante dei detenuti, associazioni (che
a chiacchiere) che dicono di difendere i diritti dei detenuti, anche in questo caso inutilmente.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto anche alle autorità di pubblica sicurezza preposti alla sicurezza dei luoghi
di lavoro di cui alleghiamo copia.
Non può stupire, così come accade spesso nel nostro paese, che tragedia annunciate, poi si verifichino
puntualmente tra il disappunto anche di chi sapeva ed ha messo la testa sotto la sabbia
Ed è quello che è accaduto in data odierna presso il primo piano del Centro clinico ove per cause ancora
da accertare, ha preso fuoco il materasso ignifugo ed altro di una stanza ove non c’era nessun detenuto,
con il fumo che si è propagato nell’intero piano avvolgendolo in una cappa maleodorante e molto
pericolosa poiché velenosa .
Tra il fuggi fuggi generale, alcuni detenuti su sedia a rotella sono rimasti bloccati senza alcuna possibilità
di potersi salvare, se non grazie all’intervento di alcuni poliziotti che hanno messo a rischio la propria pelle
per prendere in braccio i detenuti e portarli in salvo, eppoi finire in ospedale (cinque) con segni di
intossicazione.
Nel frattempo con l’intervento di altri poliziotti si è riusciti a spegnere anche l’incendio ed a riportare la
calma.
Vorremmo che fossero rese pubbliche le immagini di quei momenti drammatici i cui questi eroi a sprezzo
della loro vita non hanno esistato un attimo, pur spendo di correre dei rischi per salvare la vita a queste
persone che non possono muoversi.
La notizia buona è che si è riusciti ad evitare una carneficina ampiamente prevista dal SAPPE, quella cattiva
è che in mancanza di morti la questione non verrà affrontata nella dovuta gravità, poiché solo con l’onda
dello sdegno popolare per una situazione che non è molto diversa dalla tortura, si sarebbero potute ben
definree le responsabilità, e chiesto conto a chi finora ha sempre girato la testa dall’altra parte.
Noi del SAPPE non ci fermeremo e continueremo a denunciare la gravissima situazione del centro clinico di
Bari, con la speranza di trovare qualche autorità che possa intervenire per mettere fine a questo situazione
scandalosa per meri interessi.
Questa vicenda ci ricorda che in questi giorni si stanno concludendo le arringhe degli avvocati di 11
poliziotti che trovandosi in situazioni simili e con uno stress durato lunghe ore hanno ceduto e posto in
essere atti deprecabili e non accettabili(non tortura poiché hanno salvato la vita al torturato), perdendo con
ciò il lavoro, lo stipendio, la dignità, e rischiando fino ad 8 anni di carcere, mentre tutte le autorità che
sapevano e non hanno fatto nulla se la caveranno con un po’ di disappunto nonostante costringono
detenuti malati in condizioni, secondo noi, “inumane” “crudeli” “degradanti” con “annientamento status di
essere umano”.
Prot.n.01/S.N./24
Al Comando Carabinieri N.A.S.
Via G. Amendola 79- 70126 BARI
e.p.c.
Oggetto:
Al Signor Magistrato di Sorveglianza
c/o Tribunale di
Al Garante delle persone private libertà
c/o Regione Puglia
Alla Procura della Repubblica
c/o Tribunale
di BARI
Al Dirigente Generale ASL
Alla Direzione della Casa Circondariale
B A RI
Al Provveditorato Regionale Amm.Penit
Alla Segreteria Generale SAPPE
R O M A
Alla Segreteria Regionale S.A.P.Pe.
B A RI
Servizio Sanitario Casa Circondariale Bari-Richiesta intervento.
La segreteria regionale del SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria che
rappresenta la maggior parte dei poliziotti penitenziari in servizio presso il carcere di Bari,
da tempo con comunicazioni ai Responsabili dell’ASL di Bari che ai mass media,
rappresenta la grave situazione presente presso il carcere di Bari, con riferimento al
servizio sanitario offerto ai detenuti affetti da patologie gravi trasferiti presso il SAI(servizio
assistenza intensificato).
Questa O.S. ha anche chiesto un incontro al dottor Sanguedolce dirigente generale
dell’ASL per affrontare le problematiche presenti che mettono a rischio la sicurezza del
carcere, nonché la salute dei detenuti non ricevendo alcuna risposta.(si allega nota del
Più in particolare si rappresenta il fatto che il dirigente sanitario del SAI all’interno del
carcere di Bari, accoglie detenuti malati da tutta la nazione, nonostante abbia circa 25
posti(esauriti) al centro clinico.
In mancanza di posto, la stragrande maggioranza di detenuti con gravi patologie
(circa un centinaio tra cui allettati, su sedie a rotelle, grandi obesi ecc.ecc.) verrebbe
dispersa nelle sezioni detentive, creando ulteriori problemi al già carente organico della
polizia penitenziaria?
Che tipo di assistenza e dignità si può dare a questi malati seri se vengono dislocati
nelle varie sezioni detentive, invece di essere ricoverati nel centro clinico come la loro
condizione di salute richiederebbe?
Non ci risulta che negli ospedali quando i posti nei reparti sono esauriti si mettono letti a
castello per accogliere altri malati oppure vengono ospitati in cantine, garage od altro, per
cui vorremmo sapere perché accade ciò!
E non ci si venga a dire che la colpa è del DAP che invia i detenuti malati a Bari, poiché
il dirigente sanitario che è dipendente dell’ASL e non del DAP, ha tutta l’autorità per non
ricevere tali detenuti.
Abbiamo notizia, per esempio, che si sarebbe data la disponibilità per ospitare i
detenuti super obesi ma le sezioni in cui vengono ospitati non sarebbero idonee, per cui
gli stessi avrebbero grossi problemi finanche per andare in bagno, ai passeggi, togliendo
agli stessi diritti minimi sanciti da leggi dello stato.
Come pure riteniamo inaccettabile l’allocazione di detenuti paraplegici che vengono
sistemati anche in piani dove c’è un solo montacarichi (che spesso si rompe) e senza scale
di sicurezza, per cui questi poveri ristretti (su sedia a rotelle) per fruire dell’ora d’aria
vengono presi in braccio per scendere ai passeggi.
In caso di eventi critici, incendi o terremoti come si pensa di salvare la vita a queste
persone senza una via di fuga?
Abbiamo chiesto all’ASL di Bari di intervenire sulla questione, ma incomprensibilmente
tale Ente
continua ad operare, come se nulla fosse, in un contesto di gravi
violazioni architettoniche e di sicurezza per malati e lavoratori!
Eppure dovrebbe essere l’ASL di Bari a garantire(per legge) il rispetto dell’
igiene, salute per i detenuti nonchè sicurezza sui luoghi di lavoro,unitamente ad
altre autorità.
Alla luce di quanto sopra, questa organizzazione sindacale come si diceva prima, chiede
di valutare un intervento acchè vengano verificate le condizioni di salute e di cura dei
detenuti malati, nonché quelle di lavoro dei poliziotti in servizio presso il carcere di Bari.