[lid] Tutti zitti e buoni il Sindacato Itamil Esercito denuncia il crescente malessere generale dei Militari scrivendo nuovamente al Ministro della Difesa On. Guido Crosetto.
Il Sindacato Itamil Esercito solleva con urgenza la questione del benessere dei militari, lanciando un appello vibrante al Ministro della Difesa. L’associazione sindacale, mette in luce una serie di problemi preoccupanti che minano il morale e la qualità della vita dei Soldati.
Maggiori, Capitani, Tenenti, Marescialli e Sergenti, pur gravati da incarichi di grande rilievo, si confrontano con un disallineamento preoccupante tra i doveri assolti e una retribuzione che non rispecchia la dignità del loro impegno.
I Graduati, dopo anni di lungo servizio e missioni che hanno arricchito il percorso di molti Generali, si trovano a dover affrontare un futuro di indennità inadeguate e mansioni non all’altezza del loro grado e della loro esperienza.
I Volontari, intrappolati in un ciclo incessante di rafferma affrontano la prospettiva di essere rimandati a casa senza preavvisi né prospettive di carriera stabili. Riforme in sospeso come il 119 non ha portato alcun beneficio concreto all’ Esercito vittima della legge 244 sul nuovo modello difesa, molte infrastrutture militari che languono in uno stato di degrado imbarazzante.
La situazione abitativa dei militari è altrettanto critica, con servizi essenziali come il riscaldamento in certi depositi militari che non sono garantiti mettendo in sofferenza il personale comandato alla vigilanza, disparità introdotte dalle riforme delle carriere hanno soltanto accresciuto il malcontento. Incrementi salariali insufficienti e risorse limitate per gli straordinari non rendono onore al valore del servizio svolto.
L’aumento di casi di militari in situazioni personali difficili, come divorzi e debiti, aggiunge ulteriore urgenza all’appello.
Anche le dotazioni di sicurezza e le uniformi risultano obsolete, carenti, e la figura del medico militare diventa sempre più una rarità.
Le famiglie dei militar in difficoltà economiche sono prive di un supporto adeguato, sono testimoni diretti di questo disinvestimento nel settore.
Di fronte a queste rilevanti problematiche, il Sindacato Itamil Esercito sollecita da mesi con forza il governo e il Ministro della Difesa a prendere provvedimenti concreti, proponendo un piano di investimenti strategici per ampliare le forze, migliorare le infrastrutture, aggiornare le dotazioni, garantire una remunerazione equa e condizioni abitative dignitose, oltre a fornire sostegno reale alle famiglie dei militari.
In un panorama dove l’attenzione politica si perde in questioni di secondo piano, Itamil Esercito si rivolge con determinazione al Ministro della Difesa, chiedendo un intervento diretto e personale per affrontare le sfide e garantire che i diritti e il benessere dei militari siano finalmente posti in primo piano.
Un esercito demotivato e sottopagato, con effettivi numericamente inferiori rispetto alle forze di polizia, non può essere efficace.
Come possiamo aspettarci prestazioni ottimali senza un sostegno adeguato? Il contrasto tra le moderne attrezzature e la situazione dei soldati è lampante e inaccettabile.
In un contesto dove temi marginali, come il calendario dell’Esercito o casi isolati come quello di Vannacci, distraggono dall’essenziale, diventa imperativo concentrare l’attenzione sulle condizioni reali di vita e di lavoro dei nostri militari. Itamil Esercito, con una proattività che si distingue da altre entità, interpella direttamente Lei, Signor Ministro, per richiedere azioni immediate che pongano fine a questa lunga fase di trascuratezza.
Il Sindacato Itamil Esercito si posiziona come un interlocutore forte e risoluto, deciso a non interrompere la sua campagna di sensibilizzazione finché non saranno messe in atto misure concrete per migliorare significativamente le condizioni di vita del Soldato dell’Esercito.
Non si tratta solo di formulare richieste: si tratta di chiedere interventi tempestivi e rispettosi.
Per il bene dei nostri militari, per la sicurezza del Paese, per l’onore di chi ha scelto di servire la nazione, è giunto il momento di agire.
Il Sindacato Itamil Esercito resta in attesa di una risposta, di un cambiamento, di un riconoscimento che sia all’altezza del sacrificio e dell’impegno dei nostri uomini e donne in uniforme.