
(AGENPARL) – mer 17 gennaio 2024 Comando Provinciale Carabinieri Bari
Sala Stampa
COMUNICATO STAMPA
17 gennaio 2024
Operazione: Associazione per delinquere dedita ai furti e rapine in abitazione. 8 misure
cautelari eseguite dai Carabinieri.
Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati in fase esecutiva dai
militari dei reparti competenti per territorio, 6° Nucleo Elicotteri di Bari, Squadrone Eliportato
Cacciatori di Puglia, Aliquota di Primo Intervento di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno, hanno
dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di
Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti,
secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive
con il contributo della difesa) gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati ritenuti
appartenenti ad un sodalizio dedito ai furti in abitazione nei comuni delle provincie di Bari e BAT.
Sono contestati anche reati di furti di autovetture e su autovetture, tentata rapina in abitazione,
ricettazione, falso e violazione delle prescrizioni imposte dalla Sorveglianza Speciale di PS.
Il provvedimento scaturisce dall’indagine, convenzionalmente denominata “Infiniti”, condotta da
novembre 2020 a dicembre 2021, dalla Compagnia Carabinieri di Monopoli – con le attività
tecniche, Geo-localizzazioni, perquisizioni, sequestri ed analisi dei filmati dei sistemi di
videosorveglianza – che hanno consentito di individuare una struttura criminale ben organizzata,
incline all’uso di minacce e violenza alla persona, con l’unico proposito di appropriarsi di ingenti
quantitativi di danaro ed oggetti di valore che le vittime custodivano all’interno delle casseforti
installate nelle proprie abitazioni, scardinate con l’impiego della fiamma ossidrica. Inoltre è stato
documentato l’uso di auto di grossa cilindrata di provenienza furtiva, l’uso di targhe falsificate
applicate su altri veicoli “propri” dei sodali, per non renderli rintracciabili, radio ricetrasmittenti e
apparati telefonici dedicati all’attività illecita, disturbatori di frequenza (cd. jammer), flessibili ed
attrezzi vari da taglio e scasso. Infine, è stata localizzata e documentata l’esistenza di una base
logistica usata per occultare i mezzi rubati, gli attrezzi da scasso e, talvolta, la refurtiva trafugata in
attesa di essere avviata nei canali del riciclaggio.
L’indagine trae origine da eventi denunciati nei mesi di novembre e dicembre 2020, nei comuni di
Castellana Grotte (BA) e di Conversano (BA).
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Le indagini hanno permesso di raccogliere indizi anche sulle scelte delle vittime da colpire con
l’acquisizione di informazioni sulle abitudini di vita e le disponibilità economiche, anche tramite
pedinamenti e appostamenti ripetuti.
In particolare:
– gli associati utilizzavano, per introdursi nelle abitazioni, sia chiavi sottratte alle vittime che
quelle riprodotte col favore del titolare di un negozio di ferramenta, al quale venivano fornite le
foto delle chiavi da duplicare e che avrebbe percepito un compenso di 70/80 euro per ogni
richiesta;
– l’individuazione delle abitazioni da colpire avveniva anche attraverso l’accesso illecito alla
banca dati per la visura delle targhe di autovetture, eseguito tramite operatori compiacenti di
un’agenzia di pratiche automobilistiche, in seguito al pagamento di somme di danaro;
– il gruppo aveva a disposizione anche telefoni e schede telefoniche dedicati che venivano
utilizzati solo nelle attività illecite per le comunicazioni tra gli associati, intestate fittiziamente a
terze persone ignare, per la riconducibilità ai reali utilizzatori;
– gli indagati disponevano di più autovetture di provenienza furtiva adoperate per raggiungere gli
obiettivi già prefissati. Dalle indagini è emerso anche l’uso di un’autovettura cui era stato alterato il
numero di targa per impedire di risalire all’effettivo proprietario;
– gli associati, durante i furti, erano soliti indossare parrucche da donna, cappellini, mascherine e
passamontagna, rendendo difficoltosa l’identificazione.
Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura
della Repubblica di Bari che ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare. Il GIP del
Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei soggetti.
All’esito dell’operazione, 3 indagati sono stati tradotti in carcere e 5 posti in regime di arresti
domiciliari presso le proprie abitazioni. Uno degli indagati è deceduto prima dell’esecuzione della
misura cautelare.
Ai destinatari della misura cautelare vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per
delinquere, dodici furti in abitazione, cinque furti su auto, un furto di auto, ricettazione di
un’autovettura, due reati di falso (alterazione di targhe), una violazione della misura di
prevenzione della sorveglianza speciale di PS.
L’operazione odierna testimonia la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei
Carabinieri nel contrasto alle organizzazioni criminali dedite dei furti in abitazione ed ai reati
predatori in genere che incidono sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e
che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il
confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati
contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
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