[lid] Il Sindacato Itamil Esercito, rappresentato dal Segretario Generale Girolamo Foti, ha lanciato un appello accorato al Ministro della Difesa, l’On. Guido Crosetto, per chiedere un suo cordiale intervento deciso e immediato contro le “ingiustizie” professionali subite dal personale graduato e dai Graduati Aiutanti dell’Esercito Italiano.
In una lettera aperta inviata attraverso la posta certificata il 16 gennaio 2024, il Sindacato Itamil Esercito denuncia la persistenza di una “subcultura della naja” che vede i veterani del ruolo Graduati con decenni di onorevole servizio costretti ad adempiere a mansioni di manovalanza che non rispecchiano il loro grado apicale né il loro impegno professionale.
Queste pratiche, che relegano figure chiave a compiti di manovalanza ordinaria, sono viste come un anacronismo lesivo della dignità dei militari ” veterani con molti decenni di servizio alle spalle”e in contrasto con le disposizioni del riordino delle carriere del 2017 ed altre normative interne vigenti.
La situazione è aggravata da una disparità di trattamento a danno dei Graduati in termini di gratificazioni professionali ” medaglie d’anzianità” all’ interno del quadro permanente.
Le risposte ottenute dalle autorità competenti nei rapporti con le organizzazioni sindacali dei militari finora sono state etichettate come insoddisfacenti, giuridicamente elusive e interpretative, di chiusura piuttosto che risolutive.
Il Sindacato Itamil Esercito non chiede benefici economici, non intende trattare argomenti di servizio, bensì un riconoscimento del valore e della professionalità dei Graduati, affinché sia loro garantita la stessa dignità e il rispetto accordato ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri.
Il Segretario Generale Foti sottolinea l’importanza della valutazione equa delle competenze e del grado rivestito, dell’ anzianità di servizio prestato , e sollecita un cambiamento culturale che rispecchi le esigenze attuali e ponga fine a una cultura obsoleta della naja.
Il Sindacato si esprime nel principio del diritto di critica, sancito dall’articolo 21 della Costituzione italiana, e asserisce l’importanza di rispettare la dignità di un veterano.
L’appello si chiude con una richiesta di aggiornamento delle normative interne ferme al 2016 (prima delle novità introdotte dal riordino del 2017) e di un ringiovanimento del ruolo dei graduati e non solo attraverso nuovi concorsi straordinari, evitando che i militari over 50 all’apice della propria carriera diventino inservienti di un sistema che necessita di riforme culturali profonde che di normative.
Il Sindacato Itamil Esercito auspica che il 2024 sia l’anno in cui i Graduati siano finalmente considerati per il loro vero valore: professionisti e militari altamente qualificati, formati anche nella gestione del personale, e che il grado apicale, conseguito con sacrificio e lunghi periodi in missione, venga rispettato allo stesso modo di altre categorie e dei pari grado dell’Arma dei Carabinieri, trattati da professionisti dai loro rispettivi comandanti.
L’attenzione e l’intervento del Ministro della Difesa sono fortemente richiesti dal personale per portare avanti questa battaglia di giustizia e equità, e per offrire al personale graduato l’apprezzamento e il sostegno che meritano.
Il Sindacato Itamil Esercito attende con fiducia un riscontro sollecito, e si augura che le problematiche sollevate siano accolte con la sensibilità e la prontezza che la situazione richiede.
La questione non si limita al presente: si guarda al futuro con l’aspirazione di rinnovare e ringiovanire il ruolo dei graduati, mantenendo un esercito efficiente, dinamico e rispettoso dell’esperienza e del sacrificio dei suoi membri più anziani e meritevoli.
È tempo di agire per garantire che ogni membro del personale dell’Esercito Italiano riceva il rispetto e il riconoscimento che gli spetta.
Il Segretario Generale Girolamo Foti conclude con un messaggio di speranza e di determinazione: “Nel 2024 guardiamo avanti con ottimismo, fiduciosi che le nostre voci saranno ascoltate e che si aprirà una nuova pagina di dignità e di riconoscimento per i Graduati dell’Esercito Italiano e non solo.”