
(AGENPARL) – lun 15 gennaio 2024 REGIONE PUGLIA
AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA
CONSORZIALE POLICLINICO DI BARI
BARI – PIAZZA GIULIO CESARE 11
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Il Policlinico di Bari primo centro in Italia per trapianto di rene robotico
Quattordici procedure laparoscopiche robot assistite eseguite nel 2023 sia per il prelievo
dell’organo dal donatore vivente che per il trapianto del ricevente. Minori rischi di infezione e
recupero più veloce per i pazienti.
Quattordici trapianti di rene da vivente sono stati eseguiti nel 2023 al Policlinico di Bari con
procedura laparoscopica robot assistita. Un risultato che colloca l’ospedale universitario barese
come primo centro in Italia per l’esecuzione di questa procedura ma che rappresenta solo una
parte degli 89 trapianti di rene eseguiti dall’unità operativa di urologia e centro trapianti rene
diretta dal prof. Pasquale Ditonno nell’ultimo anno. Nel dettaglio sono stati eseguiti 54 trapianti
di rene singolo, 14 di rene doppio e 21 da donatore vivente.
“Donare un rene dopo un’attenta valutazione clinica – spiega il prof. Ditonno – conferisce la
stessa aspettativa di vita e di salute con una funzione renale identica rispetto ai soggetti che
hanno entrambi i reni. Inoltre, un trapianto di rene da donatore vivente consente ad un
paziente con una malattia renale grave spesso in trattamento dialitico, di ridurre l’attesa di un
organo compatibile, di ridurre i rischi di complicanze dopo il trapianto da donatore deceduto in
associazione ad un più lungo periodo di buona funzionalità dell’organo trapiantato”.
Negli ultimi 5 anni al Policlinico di Bari è stata introdotta nella tecnica laparoscopica tradizionale
per il prelievo del rene da donatore sano, la chirurgia robot assistita, che ha ulteriormente
migliorato i benefici di tale procedura. E da quest’anno è stato prima sperimentato e poi è
diventato uno standard anche il contemporaneo trapianto con tecnica robotica.
“Un risultato possibile grazie agli investimenti del Policlinico di Bari in tecnologia robotica che
negli ultimi cinque anni, anche durante il periodo Covid, non si sono fermati”, evidenzia il
direttore generale Giovanni Migliore. “ Il prelievo robot-assistito di rene da un donatore vivente
e il contemporaneo trapianto sempre seguito con tecnica robotica rappresentano due
procedure di altissima chirurgica che si caratterizzano per l’elevata complessità tecnica e
organizzativa, motivo per cui i centri dove questo tipo di procedure si realizzano sono
pochissimi in tutto il mondo. E siamo orgogliosi che tra questi centri ci sia il Policlinico di Bari, di
cui il centro trapianti rene rappresenta una eccellenza”, aggiunge il direttore generale Giovanni
Migliore.
“I vantaggi della robotica – chiarisce il prof. Ditonno – sono per il chirurgo il maggiore dettaglio
del campo operatorio e una maggiore precisione strumentale. Per i pazienti invece il minor
rischio di infezioni nella sede del trapianto, meno dolore postoperatorio e degenza ospedaliera
ridotta oltre ad una incisione chirurgica cosmeticamente più accettabile ed assimilabile a quella
ancora più piccola di un parto cesareo”.
Nell’esecuzione di questo intervento sono necessarie 3 equipe chirurgiche, due sale operatorie
e due robot chirurgici con una attenta sincronizzazione dei tempi chirurgici: una equipe
dedicata al prelievo del rene dal donatore, una seconda per la preparazione al banco del rene
ed una terza per l’esecuzione del trapianto. Il momento più importante e pieno di tensione per
noi chirurghi, commenta il prof Giuseppe Lucarelli, è quando una volta terminato il
collegamento (anastomosi) dei vasi del rene con i vasi del paziente che riceve l’organo, vengono
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rimosse le pinze che bloccano temporaneamente l’afflusso di sangue e si osserva la
rivascolarizzazione del rene e la ripresa della diuresi.
In questi ultimi anni in Italia è stato dato un forte impulso al trapianto da donatore vivente,
considerando la significativa discrepanza tra il crescente numero di pazienti in attesa di
trapianto e la disponibilità di organi. Tale situazione continua a perdurare nonostante negli