
(AGENPARL) – lun 15 gennaio 2024 Tagli di risorse, accentramento di potere, autonomia differenziata tutto a
danno del Mezzogiorno. Il Governo almeno cambi nome al ministero per la
coesione sociale e il Sud per non farsi beffa di milioni di cittadini
Dichiarazione di Gigia Bucci, Segretaria generale della Cgil Puglia
?Mettere in fila i provvedimenti di questo Governo che penalizzano il
Mezzogiorno, tra accentramento di competenze e tagli di risorse, che si
sommano al deleterio progetto di autonomia differenziata, ci porta a dire
che per la prima volta abbiamo un Governo con un dicastero all?anti coesione
sociale e contro e non per il Sud?. È quanto afferma la segretaria generale
della Cgil Puglia, Gigia Bucci, alla vigilia della discussione in Parlamento
della bozza Calderoli e a fronte delle riduzioni di risorse per interventi a
favore dei territori meridionali, dal Fondo Sviluppo e Coesione a quello di
perequazione fino alla decisione tutta politica di smantellare l?Agenzia per
la coesione.
?Nella regione in cui il 21% di individui vive in condizioni di povertà
relativa, dove un terzo delle famiglie afferma di arrivare con difficoltà
alla fine del mese, con noti divari infrastrutturali rispetto alle aree del
centro nord, con una capacità del Pubblico di garantire adeguati standard
quantitativi e qualitativi ridotta rispetto ad altri territori, i
finanziamenti europei ? dai fondi strutturali a quelli del Pnrr ?
diventavano strategici per colmare divari economici e sociali, rendere più
competitivo e attrattivo il territorio, sostenere l?innovazione del sistema
produttivo, affrontare le sfide della transizione, estendere le reti di
protezione sociale e servizi pubblici favorendo l?inclusione, sostenere
programmi di rigenerazione urbana per migliorare vivibilità. Forse
insufficienti, abbiamo a più riprese affermato insieme ad esperti ed
economisti, per cui sarebbero serviti interventi diretti dello Stato e
ulteriori risorse da reperire?.
Il disegno complessivo che emerge è invece sconfortante, ?a fronte anche
dell?accelerazione impressa dalla maggioranza di Governo alla discussione in
Parlamento sulla cosiddetta secessione delle regioni più ricche, un progetto
che mina l?unità nazionale, rischia di sottrarre risorse preziose allo Stato
centrale con i costi che ricadrebbero inevitabilmente sui territori più
deboli. Strano poi notare come al Nord si proceda con un decentramento
spinto di competenze mentre al Sud si sottraggono anche le legittime
responsabilità sulla destinazione di risorse come quelle del Fondo Sviluppo
e Coesione. Centralismo e federalismo in base alle convenienze di tenuta
politica della maggioranza?.
Il tutto avviene, sottolinea la Cgil Puglia, ?con diretta responsabilità del
ministro ? incidentalmente pugliese ? con delega alla Coesione sociale e al
Sud, Raffaele Fitto. Che forse assieme ai suoi colleghi di Governo ha mal
inteso le linee guida del programma React EU, che aveva e ha quale obiettivo
preciso, dopo il disastro pandemico, il favorire la coesione territoriale e
sociale. Motivo che ha visto l?Italia destinataria della più grossa fetta di
risorse a causa dei forti divari interni. E invece il segnale di
smantellamento dell?Agenzia per la Coesione era il primo evidente segnale di
asservimento politico alle aspettative del partito leghista. Si è proceduto
con le azioni di contrasto alla rendicontazione del Pnrr per oscurare
l?obbligo di destinazione del 40% dei fondi al Sud. Si è proseguito con il
blocco del Fondo Sviluppo e Coesione, con asciugare il fondo perequativo,
tagliare miliardi di progetti in attesa di fantomatiche rimodulazioni, tra
questi anche quelli relativi alla transizione green per l?ex Ilva di
Taranto. Il Mezzogiorno, così come le persone più fragili ? lo dimostrano le
misure sui disabili, i non autosufficienti, i poveri, le persone che hanno
bisogno di sostegno ai fitti ? per questo Governo di destra sono un
portafoglio con il quale fare cassa per sostenere altre iniziative, incapaci
di recuperare risorse tra chi fa speculazione finanziaria, extra profitti,
evasione fiscale. Pensiamo che arrivati a questo punto il Ministro Fitto può
anche rinunciare al suo incarico Governativo, o quanto meno il Governo
dovrebbe avere la dignità di chiamare quel dicastero con un altro nome.
Perché Ministero per la Coesione sociale e per il Sud somma oltre al danno
anche la beffa per milioni di cittadini?.