
[lid] INTERPELLANZE URGENTI
A)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
???quello del comune di Cesa, nel casertano, è un caso unico in Italia;
???all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale del 14 novembre 2023 c’è la proposta di decadenza dalla carica dell’intero gruppo consiliare di opposizione, che verrà votata dieci giorni dopo in assenza degli interessati;
???all’ex candidato sindaco ed ai suoi colleghi, che formano il gruppo «Uniti per Cesa», vengono contestate otto assenze alle adunanze del civico consesso tra fine marzo e luglio 2022;
???come si apprende da fonti di stampa, per il presidente del Consiglio Mangiacapra, espressione della maggioranza di centrosinistra, le assenze sarebbero ingiustificate; diversa, invece, la versione dei consiglieri di minoranza, che nel periodo in cui si sono registrate le assenze hanno manifestato anche pubblicamente la volontà di non presenziare ai consigli come forma di protesta per le convocazioni mattutine alle quali, per impegni lavorativi, avevano più volte segnalato di non poter prendere parte;
???di fatto, i consiglieri nei cui confronti è stato avviato il procedimento di decadenza in quell’arco di tempo hanno manifestato pubblicamente la volontà di non presenziare ai consigli come forma di protesta civile per le sistematiche convocazioni mattutine infrasettimanali e di critica verso l’amministrazione comunale su molteplici temi, quali il Puc, gli affidamenti diretti di incarichi tecnici e i concorsi banditi, come denunciato in una missiva: «arriva ad otto mesi di distanza dall’avvio dell’iter (marzo 2023) e a 15 mesi dall’ultima assenza, adeguatamente motivata come forma di dissenso politico, ad una seduta del Consiglio Comunale, datata addirittura 15/07/2022. A nulla sono valse le missive con le “giustifiche” inviate nei termini previsti e nessuna risposta è stata data alla richiesta di aggiornamento sullo stato dell’iter, inoltrata nel mese di luglio», stigmatizzando «una decisione che appare “ad orologeria” nel momento in cui il confronto su alcuni temi scottanti, il PUC e “Concorsopoli” in primis, si è fatto più acceso e le voci critiche nell’opinione pubblica cesana, rispetto all’operato della maggioranza, iniziano finalmente a farsi sentire in maniera chiara e forte»;
???tali giustificazioni politiche, però, sebbene opportunamente documentate, sono state, di fatto, ignorate dal presidente del Consiglio comunale, che ha avviato l’iter per la decadenza a distanza di otto mesi dall’ultima assenza dalle sedute e, soprattutto, dalla comunicazione di avvio del procedimento di decadenza;
???nel frattempo, l’attività consiliare è proseguita regolarmente, con la presenza dei consiglieri sotto accusa, che hanno continuato a svolgere quotidianamente la loro funzione;
???lo statuto comunale prevede che «oltre che nei casi previsti dalla legge, i consiglieri decadono dalla carica per la mancata partecipazione senza giustificato motivo a tre sedute consecutive del consiglio. La decadenza è pronunciata dal Consiglio negli stessi termini e modalità previsti dalla legge per la dichiarazione di incompatibilità»;
???le circostanze che giustificano l’esercizio del potere di decadenza vanno interpretate restrittivamente e con rigore, data la limitazione che la decadenza comporta all’esercizio di una funzione di pubblico interesse;
???quella che ad avviso degli interpellati sembra avere i contorni di una «ritorsione» arriva, peraltro, con tempistiche sospette anche in considerazione della «concomitanza» con le elezioni provinciali –:
???accertata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al riguardo.
(2-00269) «Cerreto, Cangiano, Zinzi, Foti».
(10 novembre 2023)
B)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:
???lo scorso novembre 2023, l’azienda grande distribuzione GDM s.r.l., ha annunciato il licenziamento dei 155 lavoratori afferenti l’ex sito dell’Ipercoop di Afragola che erano, da oltre un anno in CIGS, a zero ore;
???i locali dove era ubicato lo store si trovano all’interno del centro commerciale denominato Le Porte di Napoli, sito in Afragola, e sono attualmente di proprietà della IGD SIIQ s.p.a., quest’ultima è una delle principali società italiane del settore immobiliare retail;
???in particolare, la IGD è nata attraverso il conferimento di gran parte del patrimonio immobiliare di proprietà di Coop Alleanza 3.0 e di Unicoop Tirreno: i due soci di maggioranza controllano quasi il 53 per cento del suo capitale;
???da oltre un anno, è instaurato presso la regione Campania, Assessorato attività produttive e lavoro, un tavolo istituzionale al fine di poter individuare una soluzione che dia continuità occupazionale;
???tuttavia, ad oggi, nessuna soluzione è stata individuata nonostante sembrerebbe ci siano alcuni possibili investitori;
???con nota del 28 novembre 2023, i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e la Uiltucs hanno richiesto un tavolo ministeriale al fine di poter dare impulso alle trattative in corso e, al contempo, garantire maggiore chiarezza relativamente al futuro dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti;
???lo scorso 31 dicembre 2023, i lavoratori e le lavoratrici hanno terminato di percepire la Cigs e sono attualmente privi di qualsiasi sostegno economico –:
???se i Ministri interpellati, per quanto di competenza, siano a conoscenza dei fatti in premessa e se non ritengano necessario instituire un tavolo nazionale di confronto tra le rappresentanze sindacali, il gruppo Coop, i potenziali investitori e la proprietà dell’immobile al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali.
(2-00302) «Auriemma, Penza, Caramiello, Sergio Costa, Carotenuto, Alifano, Caso, Amato, Sportiello, Marianna Ricciardi, Scutellà, Barzotti».
(9 gennaio 2024)
C)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
???nella notte tra il 1° e il 2 dicembre 2023 si è staccata una frana di quasi 40 mila metri cubi che ha interrotto la strada che sale dalla frazione di Timau del comune di Paluzza, in Friuli Venezia Giulia, al Passo Monte Croce Carnico, e scende sul versante austriaco verso Kötschach-Mauthen;
???la strada è interessata prevalentemente da un traffico turistico, con all’incirca 350.000 passaggi annui, di cui 9.000 di mezzi pesanti, con picchi di oltre 5.000 passaggi giornalieri nel periodo estivo;
???la strada statale 52 bis è oggetto di una convenzione tra Anas s.p.a., Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Land Carinzia per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza del collegamento transfrontaliero viario Tolmezzo Mauthen, stipulata nel 2016;
???Anas s.p.a. ha avviato gli interventi di messa in sicurezza della strada statale 52 bis, interventi che ammontano ad un totale complessivo di 62 milioni di euro;
???i danni che riguardano questa strada, la 52 bis «Carnica», oltre alla mulattiera 401 che porta al Pal Piccolo, sono ingenti e interrompono uno snodo di vitale importanza per i collegamenti fra Italia e Austria, con tempi di ripristino, secondo le prime stime dei tecnici che hanno visionato l’area, che si aggirano attorno ai due anni, come si evince dalle notizie di stampa;
???il collegamento fra i due Paesi è di straordinaria importanza per le zone di confine di entrambi i territori, per la loro economia e per lo sviluppo turistico dell’intera area, con particolare riferimento al Museo della Grande Guerra di Timau e ha rappresentato, negli anni, una via di passaggio strategica per lo sviluppo di tutto il Nord Est, specialmente nei mesi estivi e decine di attività economiche del Friuli Venezia Giulia e in particolare dell’area montana hanno espresso la propria preoccupazione, come dimostrato anche dagli interventi dell’ente camerale friulano;
???oltre alla strada la frana ha cancellato la palestra di roccia presente in loco, distruggendo così un luogo simbolicamente importante e di attrazione turistica per i numerosi appassionati di questa disciplina –:
???come si intenda operare fin da subito per il recupero di questa strada;
???se ci siano degli studi di fattibilità per una via di collegamento alternativa in zona, come immaginato nei decenni passati, con una variante da rendere utilizzabile in una porzione di territorio meno esposto a pericoli di frane costanti o ripensando concretamente alla soluzione relativa ad un tunnel che colleghi i comuni di Paluzza e Kötschach-Mauthen;
???in che modalità il Governo intenda intervenire per dare supporto concreto ad un’area transfrontaliera che non può essere abbandonata a sé stessa e che necessita di un intervento mirato, risolutivo ed urgente.
(2-00295) «Serracchiani, Casu».
(28 dicembre 2023)
D)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
???Anas s.p.a. è la società per azioni italiana che si occupa di infrastrutture stradali e che gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale, qualificabile come organismo di diritto pubblico, e che figura fra le società in conto economico consolidato dello Stato italiano;
???nel 2017 l’Assemblea degli azionisti di Ferrovie dello Stato Italiane ha deliberato un aumento di capitale di 2,86 miliardi di euro mediante il conferimento dell’intera partecipazione Anas s.p.a., detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze;
???con il conferimento di Anas s.p.a., di 81 mila dipendenti, Ferrovie è stata in grado di sviluppare, solo nel 2018, un fatturato di 11,2 miliardi di euro e una capacità di investimento di 8 miliardi, con un capitale investito di circa 50 miliardi;
???nel giugno 2007 Anas è diventata azionista di maggioranza della società Stretto di Messina, concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del ponte sullo Stretto di Messina;
???al Ministero delle infrastrutture e trasporti, spetta, dunque, l’attività di indirizzo, vigilanza amministrativo-contabile e tecnico-operativa e controllo sugli atti predisposti dall’Anas s.p.a., nonché, tra l’altro, la programmazione degli interventi della rete in gestione Anas s.p.a., la definizione, stipula e aggiornamento dei contratti di programma, il monitoraggio degli interventi finanziati con i contratti di programma, la predisposizione, gestione e monitoraggio di atti convenzionali con Anas s.p.a. ed enti territoriali e società miste, la regolamentazione dei servizi stradali di competenza Anas s.p.a., i procedimenti in materia di infrastrutture strategiche di competenza avviati ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443, l’attività istruttoria relativa ai procedimenti di competenza al fine dell’esame e dell’approvazione da parte del Cipess;
???il 28 dicembre 2023 la Procura di Roma ha, nell’ambito di una inchiesta avviata nella primavera dello scorso anno che ipotizza i reati di corruzione semplice e aggravata, turbata libertà degli incanti, turbativa d’asta, anche in concorso, per una fitta rete di consulenze e di presunte influenze illecite sulla concessione degli appalti e commesse della società pubblica per circa tre miliardi di euro, emesso un’ordinanza per l’applicazione di misure cautelari personali – arresti domiciliari e misure interdittive – nei confronti di Paolo Veneri e Luca Cedrone rispettivamente all’epoca dei fatti dirigente e funzionario della Direzione appalti e acquisti di Anas, di Tommaso Verdini, Fabio Pileri (Inver s.r.l.), degli imprenditori Antonio Veneziano, Stefano Chicchiani, e Angelo Ciccotto;
???secondo l’accusa gli imprenditori avrebbero versato circa 500 mila euro in contanti alla società Inver s.r.l., di Tommaso Verdini e Pileri, tramite consulenze ritenute «fittizie», per avere una «corsia preferenziale in Anas», quella cioè «su cui potevano contare Verdini e Pileri», i quali si sarebbero serviti dei loro «riferimenti in Anas» Paolo Veneri e Luca Cedrone, rispettivamente all’epoca dei fatti, dirigente e funzionario della Direzione appalti e acquisti di Anas; tra gli indagati compare anche Domenico Petruzzelli, responsabile della struttura Assetti infrastrutturale rete;
???secondo i magistrati, Veneri e Cedrone avrebbero dunque, in virtù della loro carica, asservito le loro pubbliche funzioni fornendo informazioni riservate sugli appalti e favorendo gli imprenditori nell’aggiudicazione, in cambio di raccomandazioni in sedi politiche ed istituzionali «per la conferma in posizioni apicali di Anas o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati»;
???dall’ordinanza risulta, inoltre, che: «Sia Veneri sia il collega Luca Cedrone non solo sono stati riconfermati negli incarichi che avevano in precedenza ma hanno avuto incarichi nuovi ed ulteriori. Cedrone dall’agosto del 2022 è stato nominato componente della struttura operativa denominata “Piano straordinario per l’accessibilità a Cortina 2021”. Paolo Veneri è stato nominato nel febbraio 2022 componente del “Comitato operativo gestione commissariale”, responsabile ad interim della struttura “Unità albi e supporto contenzioso”, componente del “Comitato per la qualificazione degli operatori economici”, nonché è entrato a far parte del gruppo in staff dell’amministratore e direttore generale dell’Anas», mentre il dirigente Paolo Petruzzelli, ritenuto da Verdini e Pileri uomo di loro fiducia all’interno dell’Anas – continua la gip – «ha avuto colloqui diretti con i vertici dell’azienda e la possibilità di essere nominato amministratore delegato della società Cav spa»;
???emerge dunque dagli atti dell’inchiesta un quadro decisamente inquietante che, laddove confermato, configurerebbe un inquinamento del sistema delle commesse pubbliche gestite da Anas s.p.a., tramite rapporti stretti con pubblici ufficiali in posizioni apicali all’interno di Anas e delle strutture pubbliche, di volta in volta, coinvolte nelle procedure di interesse dei clienti –:
???se il Ministro interpellato, in qualità di titolare del dicastero vigilante, con responsabilità sull’attività di indirizzo, sulla vigilanza amministrativo-contabile e tecnico-operativa di Anas ritenga, per quanto di competenza e nel rispetto dell’azione della magistratura, di dovere fare chiarezza sui gravissimi fatti esposti, nonché di dovere individuare le eventuali responsabilità che hanno reso possibile una così grave catena di fatti corruttivi e di turbativa delle commesse relative ad opere infrastrutturali importanti con dispersione illecita di denaro della collettività.
(2-00299) «Braga, Serracchiani, Orlando, Simiani, Bonafè, Ciani, Ghio, Toni Ricciardi, De Luca, Ferrari, Morassut, Roggiani, Fornaro, Casu, De Maria, Di Biase, Gianassi, Lacarra, Zan, Curti, Scarpa».
(9 gennaio 2024)
E)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
???l’articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022 ha istituito un contributo straordinario a carico dei produttori, importatori e rivenditori di energia elettrica, di gas, nonché di prodotti petroliferi, nella misura del 10 per cento dell’incremento del saldo tra operazioni attive e passive realizzato dal 1° ottobre 2021 al 31 aprile 2022, rispetto al medesimo periodo 2020/2021;
???tale contributo doveva essere versato per un importo pari al 40 per cento a titolo di acconto, entro il 30 giugno 2022 e per la restante parte, a saldo, entro il 30 novembre 2022, laddove l’incremento del saldo sia superiore al 10 per cento e a 5 milioni di euro in termini assoluti;
???l’aliquota è stata successivamente aumentata al 25 per cento;
???il precedente Governo aveva stimato la base imponibile del contributo in circa 39 miliardi di euro e un gettito erariale pari a circa 10,5 miliardi di euro;
???l’articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022 è stato ulteriormente modificato dal comma 120, dell’articolo 1, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio 2023), che limita l’ambito soggettivo di applicazione del contributo straordinario ai soli soggetti che nel corso del 2021 hanno realizzato il 75 per cento del volume d’affari da operazioni svolte nell’ambito dei settori di attività di produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi;
???il Ministro interrogato, in risposta a due diverse interrogazioni a risposta immediata (3-00075 e 3-00350), riferiva in aula che alla data del 30 novembre 2022, in relazione al contributo straordinario, risultavano versamenti erariali, tramite deleghe F24, per un ammontare complessivo pari a 2 miliardi 757 milioni, sostanzialmente in linea con le stime aggiornate predisposte dal Governo, mentre nel 2023, alla luce delle modifiche apportate ai parametri del suddetto contributo, sono stati versati da tre soggetti, ulteriori 82 milioni di euro quale maggiore contributo dovuto;
???nella medesima occasione il Ministro interrogato riferiva come l’Agenzia delle entrate ha avviato, in collaborazione con la Guardia di finanza, un’attività di analisi del rischio relativo al corretto adempimento degli obblighi di versamento inerenti al contributo straordinario e in particolare, valorizzando le informazioni presenti nelle banche dati, ha ricostruito la platea di riferimento e determinato, per ciascun soggetto, il debito d’imposta potenziale, che è stato messo a confronto con i versamenti effettuati o che saranno effettuati;
???una finale ed esaustiva analisi della platea interessata al contributo, sempre a detta del Ministro, anche ai fini dell’avvio delle successive attività di accertamento nei riguardi dei contribuenti inadempienti, potrà essere effettuata solo utilizzando le informazioni che saranno fornite in sede di compilazione dello specifico quadro delle dichiarazioni Iva 2023, quadro CS, il cui termine di presentazione scadeva il 2 maggio 2023, fatta salva la possibilità dei contribuenti di presentare la dichiarazione entro 90 giorni dallo scadere di tale termine;
???l’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, commi da 115 a 119, ha istituito un contributo di solidarietà sotto forma di prelievo temporaneo per l’anno 2023 per i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale e prodotti petroliferi, determinato applicando un’aliquota pari al 50 per cento sull’ammontare della quota del reddito complessivo determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle società relativo al periodo di imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023, che eccede per almeno il 10 per cento la media dei redditi complessivi determinati ai sensi dell’imposta sul reddito delle società conseguiti nei quattro periodi di imposta antecedenti a quello in corso al 1° gennaio 2022;
???detto contributo di solidarietà doveva essere versato entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023, mentre per i soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, il versamento dello stesso doveva essere effettuato entro il mese successivo a quello di approvazione –:
???a quanto ammonti, in termini di cassa, al 31 dicembre 2023, il gettito del contributo straordinario di cui all’articolo 37 del decreto-legge n. 21 del 2022;
???a quanto ammonti, in termini di cassa, al 31 dicembre 2023, il gettito relativo al contributo di solidarietà di cui l’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, commi da 115 a 119;
???quali siano le risultanze dell’attività di analisi del rischio relativo al corretto adempimento degli obblighi di versamento inerenti a detti contributi, condotte dall’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza;
???se sia stato determinato per ciascun soggetto passivo l’importo del contributo effettivamente versato e il debito d’imposta potenziale, anche ai fini dell’avvio delle successive attività di accertamento nei riguardi dei contribuenti inadempienti;
???quali iniziative, anche di carattere coattivo, siano state assunte per garantire il recupero dei contributi non ancora versati dai soggetti passivi inadempienti tenuti al pagamento degli stessi.
(2-00300) «Bonelli, Zanella».
(9 gennaio 2024)
F)
???I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
???il Masterplan Malpensa 2035, progetto di espansione del terminal di Malpensa, ha ricevuto parere positivo, con 13 prescrizioni ambientali, dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas n. 443 del 21 aprile 2023;
???la Commissione è giunta ad un giudizio favorevole di compatibilità ambientale per tutti gli interventi interni al sedime dell’aeroporto, escludendo che l’area cargo merci si realizzi ampliando l’aeroporto al di fuori del sedime oggi occupato;
???la Via è stata approvata con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 2023-282 dell’8 giugno 2023, con il quale è stato espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del «Masterplan 2035» dell’aeroporto di Milano-Malpensa, comprensivo della valutazione d’incidenza e della verifica del Piano preliminare di utilizzo delle terre e rocce da scavo, subordinato a che tali opere vengano effettuate all’interno del sedime aeroportuale esistente, e comunque al rispetto delle condizioni ambientali indicate nel medesimo suddetto decreto;
???il progetto, in realtà, prevede l’ampliamento dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa e la conseguente distruzione di circa 45 ettari della brughiera del Gaggio, in provincia di Varese. Si tratta di un’area di grande interesse naturalistico e storico, che fa parte del Parco del Ticino e rappresenta una quota consistente del territorio totale della brughiera del Gaggio;
???l’articolo 1-ter, decreto-legge n. 121 del 2023, ha previsto il riconoscimento di opera strategica di preminente interesse nazionale all’intervento di implementazione del traffico merci dell’aeroporto di Malpensa, così come individuato nello strumento di pianificazione degli interventi di adeguamento e potenziamento dello scalo stesso, trasmesso dall’Enac in data 30 giugno 2020 al Ministero dell’ambiente, ai fini dell’istanza di Via;
???il medesimo articolo 1-ter ha disposto inoltre che ai fini del rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione del suddetto intervento di implementazione, le amministrazioni competenti, previa ricognizione dei provvedimenti adottati in relazione al medesimo intervento, provvedono entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del medesimo decreto-legge, nel rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, a una nuova valutazione ai sensi dell’articolo 21-quinquies della legge n. 241 del 1990, delle determinazioni adottate, ponderandole alla luce del riconoscimento del carattere strategico e di preminente interesse nazionale del medesimo intervento;
???si evidenzia che il suddetto termine dei trenta giorni è scaduto;
???si rammenta che il citato articolo 21-quinquies della legge n. 241 del 1990 regolamenta la possibilità di revoca del provvedimento, disponendo che: «Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento o, salvo che per i provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell’organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti (…)»;
???in realtà, ad avviso degli interpellanti, anche alla luce dei dati forniti da Assoaeroporti, secondo cui il traffico merci a Malpensa nel 2023 risulta calante rispetto agli stessi periodi del 2022, non sussisterebbero le condizioni per il riconoscimento dell’intervento in questione come opera strategica di preminente interesse nazionale e, quindi, per eventualmente revocare ai sensi dell’articolo 21-quinquies, legge n. 241 del 1990 la citata valutazione di impatto ambientale espressa dalla commissione tecnica Via-Vas –:
???se esistano dei precedenti amministrativi in cui un decreto ministeriale contenente il parere della commissione tecnica Via-Vas sia stato revocato e valutato nuovamente alla luce dell’articolo 21-quinquies della legge n. 241 del 1990;
???quale procedura amministrativa, nel rispetto della normativa in materia di Via, sia prevista per casi simili, e se la citata procedura di una nuova valutazione ai sensi dell’articolo 21-quinquies della legge n. 241 del 1990 delle determinazioni precedentemente adottate sia già stata avviata, visto che i trenta giorni previsti per provvedere in questo senso risultano ormai scaduti;
???se non si intendano adottare le iniziative di competenza volte a garantire la necessaria trasparenza e partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, con riguardo alle nuove determinazioni che saranno adottate dalle amministrazioni competenti, nonché il pieno rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, come imposto dall’articolo 1-ter del decreto-legge n. 12 del 2023;
???con riferimento al citato articolo 1-ter del decreto-legge n. 121 del 2023, quali studi scientifici siano stati considerati a supporto della dichiarazione secondo la quale il traffico aereo diminuirebbe l’inquinamento atmosferico, considerando che le merci transitanti per l’area cargo dell’aeroporto di Malpensa, stando alle attuali condizioni infrastrutturali, verrebbero successivamente smistate mediante trasporto su gomma;
???con riferimento al comma 2, articolo 1-ter, decreto-legge n. 121 del 2023, quali ulteriori «valutazioni» si intendano effettuare, considerando che la Commissione europea ha risposto all’interrogazione E-003344/2023 dell’eurodeputata Danzì, dichiarando che «La direttiva Via non prevede alcuna norma specifica per i progetti di preminente interesse nazionale» e che «qualora la valutazione d’impatto ambientale pubblicata l’8 giugno 2023 fosse superata e venisse avviata una nuova procedura, quest’ultima dovrà rispettare le disposizioni della direttiva Via e valutare nuovamente l’impatto del progetto sull’ambiente come la prima Via»;
???come si ritenga di procedere a ulteriori «valutazioni» senza determinare «nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica», come imposto dal comma 3, articolo 1-ter, del decreto-legge n. 121 del 2023;
???in considerazione del parere n. 443 del 21 aprile 2023, della Commissione Via, che ha riconosciuto un elevato valore ecologico dell’area in questione secondo le disposizioni della direttiva Habitat, se non si ritenga di procedere direttamente all’istituzione del SIC/ZPS così come richiesto da Parco Ticino e confermato dalla Commissione Via.
(2-00301) «Evi, Ghirra, Dori, Zanella, Bonelli, Borrelli, Fratoianni, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».
(9 gennaio 2024)
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