
(AGENPARL) – gio 11 gennaio 2024 Cenni storici sulla Forma Urbis
La Forma Urbis severiana è stata realizzata tra il 203 e il 211 d.C.: vale a dire tra l’anno della costruzione del Septizodium – il ninfeo monumentale che troviamo rappresentato nella pianta – e quello della morte di Settimio Severo, che è menzionato su una delle lastre insieme al figlio maggiore, il futuro imperatore Caracalla.
Originariamente era esposta sulla parete di un’aula nel Tempio della Pace, che fu in seguito inglobata dal complesso dei SS. Cosma e Damiano nell’area del Foro Romano. La parete su cui la pianta era affissa corrisponde all’odierna facciata della Basilica.
Lo studio delle tracce presenti sulla parete ha consentito di ricostruire ingombro e dimensioni della Forma Urbis: la pianta era incisa su 150 lastre di marmo applicate alla parete con perni di ferro ed occupava 18 x 13 m circa.
E venne realizzata quando le lastre erano già montate sulla parete.
Fu ricavata da un grande rilevamento catastale della città, riprodotto in modo semplificato, ed è orientata, secondo l’uso romano, con il Sud-Est in alto e non il Nord.
Si tratta di uno dei più rari documenti giunto a noi dall’antichità, che restituisce un panorama unico del paesaggio urbano di Roma antica.