
[li] Quasi la metà degli americani afferma di trovarsi in condizioni economiche peggiori rispetto a un anno fa, come dimostra un recente sondaggio di Rasmussen.
Da un sondaggio condotto su 1.102 americani subito dopo Natale è emerso che il 45% degli americani afferma di trovarsi in condizioni economiche peggiori rispetto a un anno fa. Solo il 23% afferma di stare meglio, un divario di 22 punti.
Il 29% afferma di aver resistito a galla l’anno scorso, con le proprie finanze più o meno le stesse di un anno fa.
Il sondaggio evidenzia il fallimento degli sforzi dell’amministrazione Biden per convincere gli americani che ciò che il presidente chiama “Bidenomics” è stato un vantaggio per il Paese.
L’inflazione – o, come la chiamano i critici di Biden, Bidenflation – è una delle ragioni principali per cui molti americani sentono di essere rimasti indietro. I prezzi al consumo sono aumentati del 3,1% nei 12 mesi fino a novembre, secondo i dati più recenti disponibili. Nei 12 mesi precedenti i prezzi erano aumentati del 7,1%. Da quando Biden è entrato in carica, i prezzi al consumo sono aumentati del 16,8%.
Mentre i salari orari medi sono aumentati a un ritmo più rapido rispetto ai prezzi nei 12 mesi fino a novembre, i lavoratori sono ancora indietro nel lungo periodo. Da quando Biden è entrato in carica, i salari orari medi sono aumentati del 14,3%, due punti e mezzo al di sotto del livello di inflazione.
Non sorprende che, nella nostra epoca di accentuate divisioni politiche, soprattutto da parte della sinistra americana, i democratici siano molto più propensi degli altri americani a dire che stanno meglio. Il 39% dei democratici afferma che per loro è meglio farla finita. Solo il 18% dei repubblicani e il 13% degli americani non affiliati a un grande partito affermano di stare meglio.
Esiste un forte divario razziale, con i neri americani da una parte e le altre minoranze e i bianchi dall’altra. Il 32% dei neri afferma di stare peggio rispetto a un anno fa, contro il 45% dei bianchi e il 55% delle altre minoranze.
