
(AGENPARL) – ven 05 gennaio 2024 – “Voci e smentite si sono rincorse per mesi ma purtroppo non ci eravamo sbagliati: il Governo intende svendere le quote pubbliche di Poste Italiane e stavolta lo ha annunciato la Presidente del Consiglio stessa in conferenza stampa. Come UILposte riteniamo che questa sia una scelta scellerata, che mette a rischio lavoratori e cittadini e per questo siamo pronti a ogni forma di mobilitazione insieme alle altre Organizzazioni Sindacali per fermare questo scempio” afferma con decisione il Segretario Generale UILposte Claudio Solfaroli Camillocci.”Negli ultimi mesi vi è stato un pesante e sospetto silenzio da parte del management di Poste Italiane nei rapporti di relazioni industriali con le sigle sindacali, mentre le voci sui giornali si rincorrevano in un periodo delicato, alla soglie del rinnovo del CCNL, in un contesto di concorrenza spietata e dumping nel settore della logistica che dovrebbe attirare l’attenzione del Governo, alla vigilia della presentazione del piano di impresa, che poi è stato posticipato a marzo, aumentando ulteriormente le incertezze. Questo clima non è rispettoso delle migliaia di lavoratori che tutto il sindacato postale rappresenta nella più grande azienda di servizi del Paese: chiediamo un immediato e strutturato confronto con i vertici di Poste Italiane e con Il Governo. Si ascoltino le parti sociali prima di prendere decisioni, come l’ulteriore cessione al Mercato di quote di Poste Italiane, che incidono direttamente sulle tutele del lavoro e sui servizi essenziali ai cittadini.” continua Claudio Solfaroli Camillocci.”Ci ricordiamo molto bene di quando l’attuale Governo era in campagna elettorale e all’opposizione: non si svendono i gioielli di Stato affermava, non lo permetteremo più. E adesso cosa è accaduto? Il Governo ci spieghi le ragioni di questo dietro front che smentisce se stesso e soprattutto analizzi con il sindacato il costo economico e sociale di questa operazione, che rischia di aumentare il precariato e le pressioni indebite già presenti in azienda e di abbandonare in balia del mero profitto tanti cittadini in condizioni di fragilità, che in Poste Italiane trovano l’ultimo dei baluardi ancora pubblici a loro tutela. Poste Italiane è un’azienda che va bene, che produce utili per il Paese e servizi per i cittadini e non accettiamo che venga abbandonata dallo Stato per fare cassa.” conclude il Segretario Generale UILposte.