
(AGENPARL) – ven 29 dicembre 2023 *COMUNICATO STAMPA*
*EXCELSIOR INFORMA*
*OLTRE 526 MILA LE ASSUNZIONI PROGRAMMATE DALLE IMPRESE VENETE NEL 2023, IN
AUMENTO DEL +4,8% SUL 2022. *
*IL 50% DEI PROFILI RICHIESTI È DI DIFFICILE REPERIMENTO.*
*I programmi occupazionali delle imprese rilevati dal *
*sistema delle Camere di Commercio in Veneto*
*e nelle province di Venezia, Rovigo, Padova.*
*Pozza, Unioncamere del Veneto: “Gap tra domanda e offerta di lavoro
potrebbe provocare *
*un rallentamento nella crescita nei prossimi anni. Sistema camerale veneto
fortemente impegnato nell’accompagnamento dei giovani al mondo del lavoro
con un buon orientamento scolastico. *
*Importante scegliere percorso più utile in un mondo del lavoro in
trasformazione.”*
*Venezia, 29 dicembre 2023 *| Oltre 5,5 milioni di assunzioni programmate
dalle imprese italiane nel 2023 con contratti a tempo indeterminato o a
tempo determinato per la durata superiore a 30 giorni; 330mila in più
rispetto al 2022 (+6,4%) e quasi 894mila in più rispetto al 2019 (+19,4%).
È lo scenario delineato dal *Bollettino annuale 2023 del Sistema
informativo Excelsior*, realizzato da *Unioncamere *e *Anpal*[1] .Il
flusso delle entrate programmate supera 1,6 milioni di unità nelle regioni
del Nord Ovest, seguono le regioni del Sud e Isole con poco meno di 1,5
milioni di assunzioni e quelle del Nord Est, 1,3 milioni.
*Veneto*
*“L’indagine Excelsior è uno strumento importante per conoscere le esigenze
delle nostre imprese e i profili richiesti – *commenta il *Presidente di
Unioncamere del Veneto Mario Pozza –** e per guidare le scelte dei giovani
che si affacciano al mondo del lavoro. Se l’andamento dell’occupazione nel
settore privato quest’anno rimane positivo, nonostante condizioni
economiche meno favorevoli nel secondo semestre, continua ad aumentare
anche il mismatch occupazionale. Quasi la metà delle ricerche di personale
è difficile da realizzare e risultano introvabili gli operai specializzati.
E questo potrebbe provocare un rallentamento nella crescita economica di
diversi settori nei prossimi anni. Come sistema camerale veneto stiamo
mettendo in campo diverse iniziative per invertire questa tendenza, a
partire dall’accompagnamento dei giovani al mondo del lavoro con un buon
orientamento scolastico. E’ importante aiutarli a essere consapevoli delle
dinamiche in atto e delle opportunità occupazionali e a scegliere il
percorso più utile in un mondo del lavoro in trasformazione. Il nostro
impegno è forte anche in tema di internazionalizzazione e di conoscenza dei
mercati e delle relative opportunità, con un ruolo chiave della Camere di
Commercio italiane all’estero.”*
In *Veneto* le assunzioni programmate dalle imprese nel 2023 si attestano
ad *oltre 526 mila*, circa 25 mila in più rispetto al 2022 *(+4,8%)*.
Prosegue quindi l’andamento positivo della domanda di lavoro, sebbene con
un ritmo di crescita inferiore rispetto a quanto registrato nel biennio
precedente (73mila in più rispetto al 2019, +16%). Il miglioramento degli
indicatori di Excelsior è in sintonia con i principali indicatori del
mercato del lavoro rilevati dall’ISTAT, che nel settembre del 2023
segnalano un incremento del tasso di occupazione (+2,2 punti rispetto al
settembre 2022) e dalle tendenze del mercato occupazione rilasciate da
Veneto Lavoro. Secondo gli ultimi dati, nel periodo gennaio-novembre 2023
il bilancio del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto è positivo
per +48.200 posizioni di lavoro e, grazie alle buone performance che hanno
caratterizzato la prima parte dell’anno, si mantiene su livelli più elevati
di quelli registrati nello stesso periodo sia dell’anno precedente sia del
2019.
Alla crescita della domanda di lavoro si affianca però una *maggiore
difficoltà delle imprese nel reperire* i profili desiderati, che nel 2023
interessa il *50% delle entrate programmate*. I problemi delle imprese nel
trovare personale riflettono l’intrecciarsi di diversi fattori e di
situazioni molto eterogenee sul territorio.
I dati del 2023 confrontati con l’anno precedente evidenziano soprattutto
l’incremento del mismatch legato alla mancanza di profili professionali
specifici disponibili all’inserimento in azienda, che passa dal 28,4% del
2022 al 33,1% del 2023; la quota del mismatch qualitativo, cioè
dell’inadeguatezza delle competenze possedute dai candidati rispetto a
quelle attese dalle aziende, si conferma pari al 12% sul totale delle
entrate programmate.
L’andamento positivo dell’occupazione nel settore privato è ascrivibile
soprattutto alla *filiera turistica*, che supera le 106 mila assunzioni
previste (+10 mila rispetto al 2022 e +22 mila sul 2019), al commercio,
oltre 77 mila contratti (rispettivamente, +10 mila e +7 mila), ai servizi
di trasporto (40 mila assunzioni), ai servizi alle imprese e alle persone
(38 mila) e alle costruzioni (36 mila).
Nel 2023 le *figure dirigenziali*, ad elevata specializzazione e tecniche
rappresentano circa il 15% delle assunzioni programmate dalle imprese, con
una concentrazione nei tecnici dei rapporti con i mercati (15 mila) e della
salute (8 mila); le *professioni impiegatizie e quelle qualificate nel
commercio e nei servizi* rappresentano il gruppo più numeroso, quasi 200
mila entrate previste (circa 40 % dei contratti), con i profili più
richiesti legati al turismo e commercio (esercenti ed addetti nelle
attività di ristorazione con oltre 86 mila assunzioni e addetti alle
vendite quasi 45 mila entrate).
Il macro-gruppo degli *operai specializzati e conduttori di impianti*
presenta una domanda di quasi 163 mila unità; in testa nelle richieste i
conduttori di veicoli a motore (25 mila assunzioni), seguiti dagli operai
specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni e operai addetti
all’assemblaggio di prodotti industriali (entrambi 14 mila entrate).
Infine, tra le *professioni non qualificate* (in tutto 84 mila richieste)
gli addetti ai servizi di pulizia e gli addetti allo spostamento e consegna
delle merci coprono quasi il 90% del fabbisogno occupazionale del gruppo.
Le imprese valutano anche le competenze possedute dai candidati
all’assunzione: le *competenze digitali* sono ritenute importanti
soprattutto per i candidati con un’istruzione terziaria (al 69%), che sale
al 77% nelle lauree a indirizzo economico, al 90% in ingegneria industriale
e al 96% nel caso dell’indirizzo ICT degli ITS Academy. A tale indirizzo è
associata anche l’importanza più elevata per le competenze relative alle
“tecnologie 4.0 e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale” (67%) e
all’utilizzo di metodi matematici e informatici (81%).
La richiesta di *competenze green* è diffusa in modo omogeneo tra i diversi
livelli formativi (intorno al 40% delle assunzioni), ma si supera il 50%
nel caso del diploma turistico-alberghiero.
Nel 2023 il possesso di un livello di istruzione terziaria (laurea o
diploma ITS Academy) è richiesto al 12% dei candidati all’assunzione, un
diploma di istruzione secondaria II grado è il livello di istruzione
preferito per due terzi (70%) delle entrate mentre soltanto per il 19% dei
contratti le imprese ritengono sufficiente la sola scuola dell’obbligo.
I *titoli di studio* più richiesti per l’istruzione terziaria sono quelli a
indirizzo economico (più di 18.300 delle assunzioni programmate), seguiti a
distanza da quelli a indirizzo insegnamento e formazione (7.160) e da
quelli a indirizzo ingegneria industriale (5.330). Tra i diplomi di scuola
secondaria di II grado, le imprese richiedono soprattutto l’indirizzo
amministrazione, finanza e marketing (48.480 entrate previste) mentre tra
le qualifiche/diplomi professionali prevalgono nelle ricerche delle imprese
gli indirizzi collegati alla ristorazione (44.290), alla meccanica (39.890)
e alla logistica (25.190).
Sono destinate ai *giovani* fino a 29 anni il 32,3% delle entrate totali. I
settori maggiormente orientati verso i più giovani sono il commercio al
dettaglio, con il 45% delle entrate rivolte alla componente giovanile, e i
servizi di alloggio e ristorazione compresi i servizi turistici con il 39%,
seguono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo con il 36%.
La difficoltà di reperimento nel caso delle ricerche di giovani riguarda il
49% delle entrate programmate. Tra le figure under 30 che le imprese fanno
più fatica a trovare emergono gli operai specializzati addetti alle
rifiniture delle costruzioni (82% la quota di difficile reperimento), i
fabbri ferrai costruttori di utensili (76%), i conduttori di veicoli (73%)
e i tecnici programmatori (73%).
*Provincia di Venezia *
*”I programmi occupazionali delle imprese mettono in luce, con differenze
che variano da una provincia all’altra, le solite difficoltà di reperimento
del personale già note a tutti e le cui cause sono già state abbastanza
analizzate con i necessari rimedi ancora di là da venire.” *Esordisce
così *Massimo
Zanon, presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo*, che
prosegue affermando:* “la cosa più straordinaria rimane, a fronte di tutte
le difficoltà che ci sono, la voglia di intraprendere, di progettare il
futuro per continuare a crescere e per continuare ad essere nel mercato
creando, con le occasioni di lavoro, reddito per le famiglie e ricchezza
per il Paese.”*
In provincia di Venezia le assunzioni programmate dalle imprese per il 2023
si attestano a quasi *114 mila*, con una tendenza di crescita positiva e di
intensità maggiore rispetto sia al dato regionale che nazionale (+20 mila
assunzioni pari al *+21,7% rispetto al 2022* e +24 mila assunzioni pari al
+26,6% rispetto al 2019).
È il *settore turistico* a trainare la domanda di occupazione con circa un
terzo delle richieste di figure professionali in ingresso; seguono il
settore del commercio con quasi 17 mila previsioni di assunzione e i
servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, con poco più di
10 mila richieste.
Tra le *figure professionali* richieste spiccano quelle legate al turismo:
esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione 30 mila assunzioni, che
per le imprese risultano di difficile reperimento per il 52% dei casi. Sono
richiesti in provincia anche gli addetti alle vendite (12 mila, solo 1 su 4
risulta di difficile reperimento) e il personale non qualificato nei
servizi di pulizia (11,8 mila, 40% di difficile reperimento).
Complessivamente le figure professionali ricercate dalle imprese veneziane
risultano di difficile reperimento nel 47% dei casi, dato leggermente
inferiore rispetto alla media regionale. La difficoltà è legata per il 31%
ad una mancanza di candidati mentre per il 12% ad una preparazione
inadeguata.
I *titoli di studio* più richiesti per l’istruzione terziaria sono quelli a
indirizzo economico (3.650 delle assunzioni programmate), seguiti a
distanza da quelli a indirizzo sanitario e paramedico (690) e da quelli ad
indirizzo insegnamento e formazione (670).
Per le richieste di diplomati le imprese ricercano soprattutto personale
dell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (10.650 entrate
previste) mentre tra le qualifiche/diplomi professionali prevalgono, nelle
ricerche delle imprese, gli indirizzi collegati alla ristorazione (16.700),
alla logistica (4.750) e alla meccanica (4.650).
Il 30,3% delle entrate programmate è destinato ai *giovani* fino a 29 anni.
I settori che richiedono maggiormente figure giovanili sono il commercio,
con il 48% delle entrate, le costruzioni (36%), i servizi culturali,
sportivi e altri servizi alle persone (32%) e i servizi turistici (30%).
*Provincia di Rovigo *
La provincia di Rovigo presenta un fabbisogno occupazionale delle imprese
in controtendenza rispetto alle dinamiche rilevate sia in regione che a
livello nazionale. Le assunzioni previste si attestano nel 2023 a *19.740*,
in diminuzione rispetto al dato registrato nel 2022 (-2.340 entrate pari al
-10,6%).
Tuttavia, se confrontata con il 2019 la dinamica di quest’anno risulta
positiva anche per le imprese rodigine con una crescita di richieste di
figure professionali pari a oltre 3 mila unità (+19,3%).
I *settori* che prevedono più entrate in provincia nel 2023 sono gli altri
servizi (3.870 entrate), seguiti dal commercio (2.630), dal settore
turistico (2.580), dalle altre industrie (2.530) e dalle industrie
metalmeccaniche ed elettroniche (2.420).
Per quanto riguarda le *figure professionali* le più richieste riguardano
gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (2.340), personale
non qualificato nei servizi di pulizia (1.630), personale non qualificato
addetto allo spostamento e alla consegna delle merci (1.410), addetti alle
vendite (1.360) e i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale
(1.290).
La *difficoltà di reperimento* è segnalata in modo più marcato dalle
imprese della provincia di Rovigo: lo indicano per il 50,2% delle
assunzioni previste, in linea con il dato regionale 49,8% ma superiore a
quello nazionale (45,1%). La difficoltà è legata per il 33% ad una mancanza
di candidati mentre per il 12% ad una preparazione inadeguata.
Anche per la provincia di Rovigo i *titoli di studio* più richiesti per
l’istruzione terziaria sono quelli a indirizzo economico (370 delle
assunzioni programmate), seguiti da quelli a indirizzo sanitario e
paramedico (290) e da quelli a indirizzo insegnamento e formazione (260).
Per le richieste di diplomati le imprese ricercano soprattutto personale
dell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing (1.520 entrate
previste) mentre tra le qualifiche/diplomi professionali prevalgono nelle
ricerche delle imprese gli indirizzi collegati alla meccanica (1.820), alla
logistica (1.140) e alla ristorazione (1.130).
Delle entrate programmate in provincia il 28,9% è destinato ai *giovani*
fino a 29 anni. I settori che richiedono maggiormente figure giovanili sono
il commercio (42% delle entrate) e la filiera turistica (41%).
*Provincia di Padova*
*«I dati dell’indagine – *è il commento di *Antonio Santocono, Presidente
della Camera di Commercio di Padova* –* confermano il trend positivo
dell’occupazione, ma al tempo stesso richiamano l’attenzione sulla
preoccupante crescita del gap fra domanda e offerta di lavoro nel nostro
territorio. Le posizioni lavorative di difficile reperimento hanno ormai
superato la “soglia psicologica” del 50%. Un nodo trasversale, che riguarda
moltissimi settori: costruzioni e industrie metallurgiche vivono questa
problematica in modo ancor più marcato di quanto avviene nelle realtà
dell’informatica e dell’elettronica, a cui in genere si associava questo
fenomeno. La figura dell’operaio specializzato è diventata ormai difficile
da reperire in quasi tre casi su quattro. Dall’indagine arriva anche una
conferma della domanda di competenze che arriva dalle imprese, orientate in
modo sempre più deciso alla ricerca di profili con un diploma ITS, nel 71%
dei casi introvabili. Come Camera di Commercio abbiamo deciso di investire
in modo significativo nello sviluppo di questi percorsi anche attraverso
bandi dedicati per il finanziamento di borse di studio».*
Il fabbisogno occupazionale in provincia di Padova per il 2023 si attesta
*87.220* entrate previste, in diminuzione del -1,9% rispetto al dato del
2022 (88.880 entrate). La dinamica risulta però positiva se confrontata con
il 2019, quando le previsioni occupazionali delle imprese della provincia
erano risultate pari a 79.250 (+10% 2023 su 2019). A livello *settoriale*
la maggior richiesta di occupati riguarda il comparto del commercio (13.360
entrate), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione e servizi
turistici (13.270), dagli altri servizi (7.330), dai servizi di trasporto,
logistica e magazzinaggio (6.760) e dalle costruzioni (6.200).
Tra le *figure professionali* richieste emergono quelle legate al turismo:
esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione oltre 11 mila
assunzioni, che per le imprese risultano di difficile reperimento per il
54% dei casi. Le imprese di Padova richiedono anche figure legate alla
vendita (più di 6 mila entrate, circa 1/3 di difficile reperimento),
personale non qualificato nei servizi di pulizia (5,7 mila, 36% di
difficile reperimento. Nel complesso le figure professionali ricercate
risultano di difficile reperimento nel 51,1% dei casi, dato leggermente
superiore alla media regionale, condizionato da figure come i conduttori di
veicoli a motore e a trazione animale che sono difficili da reperire per il
68% dei casi. La difficoltà è legata per il 33% ad una mancanza di
candidati mentre per il 13% ad una preparazione inadeguata.
I *titoli di studio* più richiesti per l’istruzione terziaria sono quelli a
indirizzo economico (3.370 delle assunzioni programmate), seguiti a
distanza da quelli ad indirizzo insegnamento e formazione (1.780) e da
laureati in ingegneria industriale (1.130). Per le richieste di diplomati
le imprese ricercano soprattutto personale dell’indirizzo amministrazione,
finanza e marketing (8.070 entrate previste) mentre tra le
qualifiche/diplomi professionali prevalgono nelle ricerche delle imprese
gli indirizzi collegati alla meccanica (6.520), alla ristorazione (5.3040)
e alla logistica (4.110).
Il 32,5% delle entrate programmate è destinato ai *giovani* fino a 29 anni.
I settori che richiedono maggiormente figure giovanili sono il commercio,
con il 44% delle entrate, i servizi turistici (43%), le costruzioni (36%),
le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (36%) e le industrie
della fabbricazione di macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto
(32%).
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[1] Il campo di osservazione Excelsior si riferisce alle
imprese con almeno un dipendente dell’industria e dei servizi e ai
contratti di durata superiore a 30 giorni. Le previsioni per il 2023 si
basano su un campione di 275 mila imprese italiane intervistate tramite le
indagini mensili realizzate nel corso del 2023.
*Cristina Tronchin*
Addetta Stampa
Sito CCIAA Venezia Rovigo