
(AGENPARL) – ven 29 dicembre 2023 Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici
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Comunicato stampa.
Ex Ilva, Spera (Ugl Metalmeccanici): “L’8 gennaio è il limite ultimo per
una risposta di ArcelorMittal al Governo sul futuro dell’ex Ilva, dopo si
prenderanno le decisioni conseguenti”.
“Nuovo incontro e nuova partita in orbita ex Ilva, dove oggi, venerdì 29
dicembre ci siamo confrontati ancora una volta sindacati e governo. Dal
canto Ugl Metalmeccanici, a questo punto chiediamo una soluzione veloce per
non mettere a rischio territori, lavoratori e filiere collegati ad
Acciaierie d’Italia. D’altronde il 31 maggio scade il contratto di affitto
degli impianti ex Ilva con i commissari straordinari. Se entro quella data
Acciaierie d’Italia non comprerà gli impianti, questi rientreranno nella
disponibilità dei commissari. E tutto tornerà drammaticamente al punto di
partenza”.
E’ quanto dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio
Spera a margine dell’incontro appena conclusioni a palazzo Chigi tra i
segretari generali di UglM, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uilm.
“Il tavolo di confronto era in agenda dopo il rinvio, l’ennesimo, della
scorsa volta. L’ultimo incontro si era tenuto il 20 dicembre. L’assemblea
dei soci si è chiusa ieri pomeriggio con il rifiuto di ArcelorMittal a
finanziare la società, che è in una condizione catatonica, secondo la quota
che gli spetta come azionista di controllo: ancora due mesi di Via Crucis
con una liquidità ridotta ai minimi termini, tutti quanti, inclusa
ArcelorMittal, che ha chiesto la nuova assemblea, si rendono ormai conto
della gravità della situazione, con una ex Ilva che rischia di trasformarsi
rapidamente da impresa in via di decozione a impresa decotta. La richiesta
che arriva dall’Ugl Metalmeccanici a questo punto è chiara: l’ex Ilva deve
tornare a maggioranza pubblica, non ci sono alternative. Nessuno nasconde
lo spettro del tracollo produttivo e del disastro occupazionale per la più
grande azienda che gestisce l’acciaio, vitale anche per le altre filiere
produttive. Sullo sfondo – aggiunge Spera -, servono 300 milioni di euro
sull’unghia, come si suol dire, per rilanciare subito la produzione e
pagare la fornitura di gas. Non possono esserci più rinvii né dilazioni di
tempo. La nostra richiesta è chiara: nazionalizzare l’ex Ilva. Lo chiediamo
in considerazione anche perché quello di Genova è legato a stretto giro a
quello di Taranto, dove si dovrà pensare un modello di sviluppo compatibile
con l’ambiente ma che sappia garantire occupazione. Tra qualche settimana
ci troveremo di nuovo di fronte a questo bivio e si dovrà decidere se
portare in maggioranza lo Stato o continuare in questa situazione nella
quale nessuno si prende la responsabilità di fare alcunché. Sarebbe
l’ennesimo paradosso è urgente intervenire e impedire che si chiuda in
Italia la più grande acciaieria d’Europa con il rischio di mandare per
strada migliaia di lavoratori. Per questo ci sia un programma chiaro che
eviti perdite di tempo, ulteriori trattative e trovi invece soluzioni
importanti di garanzia come l’entrata in maggioranza dello Stato nel
capitale dell’azienda, soluzione che da tempo abbiamo indicato e con noi
anche molti industriali stanno indicando come possibile parte della
soluzione. Per l’Ugl Metalmeccanici la questione dell’Ex Ilva, sempre più
drammatica in Italia, al momento, servono 300 milioni di euro per far
ripartire la produzione e pagare la fornitura del gas. Altra cosa urgente e
che ormai è chiara a tutti, è quella di nazionalizzare l’Ex Ilva. L’8
gennaio e il limite ultimo per una risposta di ArcelorMittal al Governo sul
futuro dell’ex Ilva, dopo si prenderanno le decisioni conseguenti
presumibilmente il giorno 9 gennaio dove è stato già convocato un nuovo
tavolo governo sindacato. È il tempo delle scelte non dei rinvii e con
questo approccio siamo sempre aperti e disponibili a qualsiasi confronto
sperando che il Governo convinca Mittal a un accordo di uscita”.
Roma, 29 dicembre
2023